[NuevaColombia] CLAMORI DALLA COLOMBIA n. 1 / 2004



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CLAMORI DALLA COLOMBIA

Bollettino d'informazione dell'Associazione nazionale Nuova Colombia
Numero 1 - 2004


DEPUTATO ARGENTINO SOLIDALE CON LE FARC-EP

In una recente intervista rilasciata ad ANNCOL (Agenzia di Notizie
Nuova Colombia), Patricio Echegaray, deputato argentino di Izquierda
Unida e segretario del Partito Comunista Argentino, nonché uno dei
principali dirigenti della sinistra argentina, si è dichiarato
solidale con il movimento guerrigliero delle Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia-Esercito del Popolo, FARC-EP. Secondo
Echegaray, gli Stati Uniti vogliono distruggere la guerriglia
colombiana all'interno del loro progetto di annettere l'America
Latina attraverso l'Area di Libero Commercio delle Americhe,
ALCA: "noi siamo solidali con il popolo colombiano, tanto con chi fa
la lotta armata quanto con chi fa la lotta politica. Riteniamo che
l'America Latina abbia bisogno di una seconda e definitiva
indipendenza, e che in questo processo trovino spazio tutte le forme
di lotta".



FALLIMENTO DI URIBE AL PARLAMENTO EUROPEO

Conseguentemente al vergognoso invito al narcoterrorista Uribe Vélez
a intervenire in una sessione solenne del Parlamento Europeo, fatto
nel dicembre 2003 dal Gruppo Parlamentare Socialista, circa 150
parlamentari europei del gruppi della Sinistra Unitaria (GUE/NGL),
dei Verdi e dei Liberali si sono fermamente opposti a questa indegna
proposta. Nel corso dell'ultima Conferenza dei Presidenti dei gruppi
politici del PE, infatti, i responsabili di tali gruppi hanno
criticato duramente Uribe per la sua nefasta politica in materia di
diritti umani e pace. La visita del fascista presidente colombiano in
Europa, prevista per la metà di febbraio 2004, inizia ad essere
boicottata prima ancora di iniziare.



ASSASSINATO L'ENNESIMO SINDACALISTA DAL TERRORISMO DI STATO NELLA
CITTA' DI CALI

Ancora una volta muore sotto i colpi del terrorismo di Stato un
sindacalista colombiano.
Ricardo Varragan, lavoratore ed attivista di SINTRAEMCALI (Sindacato
dei Lavoratori degli Enti Municipali di Cali), è stato assassinato a
metà gennaio 2004. Con la morte di questo sindacalista colombiano,
vittima di una campagna di repressione contro tutti i membri di
SINTRAEMCALI, sindacato-baluardo a Cali nella lotta incessante contro
la privatizzazione di servizi pubblici quali l'acqua, l'elettricità e
le telecomunicazioni, non solo è stata stroncata dal piombo di Stato
la vita di un lavoratore e di un compagno, ma si è anche riavuta
l'ennesima conferma dell'impossibilità di condurre un'opposizione
politica e sociale aperta, democratica e legale per la pace con
giustizia sociale in Colombia. Conferma che è venuta inoltre dalle
cifre agghiaccianti, che parlano chiaro: nel 2003 i sindacalisti
assassinati in Colombia sono stati ben 72!



IL PARAMILITARISMO DI URIBE VÉLEZ CONTINUA A MARTORIARE IL NORD-EST
ANTIOQUEÑO

Il 10 gennaio scorso hanno fatto irruzione nel villaggio El Porvenir,
nei pressi del municipio di Remedios, oltre 200 uomini armati
provenienti dal perimetro urbano dello stesso. Secondo diverse
testimonianze dei suoi abitanti, molti dei paramilitari portavano
insegne e simboli dei battaglioni Tacines e Palagua dell'Esercito.
Dopo aver massacrato due contadini, hanno catturato Gérman Gil,
contadino di 60 anni: in un primo momento gli hanno raso
violentemente la barba, allo scopo d'intimidire la comunità, e poi lo
hanno brutalmente torturato ed assassinato.
Inoltre, come denunciato puntualmente dall'Associazione Contadina
della Valle del fiume Cimitarra, i paras hanno barbaramente
violentato la contadina Odilia Ochoa. La scorribanda è culminata poi
con il saccheggio di tutti i capi di bestiame e le proprietà sia
delle vittime sia dei sopravvissuti.
La regione del nord-est antioqueño -in particolar modo le aree rurali
dei municipi di Remedios e Segovia- vive una dolorosa crisi
umanitaria, aggravatasi negli ultimi tre anni. Il blocco
paramilitare, sanitario ed alimentare, imposto e condotto dai
perimetri urbani di questi municipi, è sistematico ed evidente. L'80
% della popolazione è stata sfollata verso città come Medellín e
Barrancabermeja, così come verso altri villaggi della regione, in cui
non esistono né scuole e maestri, né servizi di assistenza medico-
sanitaria.
Come in moltissime regioni della Colombia, la barbarie paramilitare
di Stato continua a spargere sangue ed a mietere vittime, con il
beneplacito del fascista Uribe e, ogni giorno di più, con l'omertà
dei media nazionali ed internazionali, troppo impegnati a sostenere
la legalizzazione dell'apparato paramilitare di Stato nell'ambito
dell'attuale "processo di pace" farsa tra il padrino, presidente
della Repubblica, ed i suoi picciotti di vecchia data, los paras!



VIOLENZA CONTRO I CONTADINI NEL CAQUETÁ

Il battaglione dell'Esercito facente parte della XII Brigata ha
scatenato un'ondata di violenza contro i contadini della frazione
Unión Penaya e del villaggio San Isidro, nel dipartimento del Caquetá.
Come denunciato dall'Associazione Reiniciar, gli operativi militari
iniziati lo scorso 4 gennaio hanno lasciato un saldo di 2 contadini
assassinati, varie case bruciate, la detenzione di 25 lavoratori
agrari e lo sfollamento forzato di decine di famiglie. I contadini
hanno confermato che, come quasi sempre accade, i soldati hanno prima
ucciso i due contadini, e poi hanno vestito i loro cadaveri con
divise mimetiche per spacciarli come guerriglieri.
La Giunta d'Azione Comunale di la Unión Penaya, mediante un
comunicato diffuso il 23 gennaio scorso, esige l'immediata
liberazione dei detenuti, la cessazione degli operativi militari, che
hanno causato l'incendio ed il saccheggio di varie case e la morte
del bestiame, e la smilitarizzazione dell'area in modo che la
popolazione locale possa far ritorno nelle proprie fattorie.
Qualora le richieste non fossero soddisfatte da parte del regime, i
contadini e la popolazione del municipio La Montañita hanno
annunciato che si mobiliteranno in massa, con scioperi e blocchi
stradali e dei trasporti, per far cessare la repressione militarista
di Stato.



EPIDEMIA DI FEBBRE GIALLA, UN ALTRO ASPETTO DELLA CRISI

Tra le tante manifestazioni della crisi strutturale, politica,
economica e sociale che attualmente caratterizza, con sempre maggior
virulenza, il sistema colombiano ed il suo regime, uno emerge in
questo periodo con forza preoccupante: l'estensione di un'epidemia di
febbre gialla, che nei soli primi venticinque giorni del 2004 ha già
ucciso 8 persone (tante quante erano state falcidiate per lo stesso
motivo nel corso del 2003, anno in cui si sono avuti tanti casi
quanti negli ultimi dieci anni).
Lo sfacelo del pressoché inesistente sistema sanitario nazionale, che
ogni giorno affonda sempre più sotto i colpi della ristrutturazione
uribista che sta facendo chiudere i battenti ad un ospedale dopo
l'altro, ha portato la Colombia, in materia di controllo della febbre
gialla, indietro di 60 anni.
Quando si è presentata l'ultima epidemia in questione, la quantità
dei vaccini in Colombia si è dimostrata clamorosamente insufficiente,
e nonostante la Repubblica Bolivariana del Venezuela ne abbia donati
500.000 d'urgenza, il problema continua a persistere.
Inoltre, le nefaste politiche neoliberiste, accelerate ed estese a
sangue e fuoco dal narcoterrorista Uribe Vélez, hanno tra le altre
cose dato il colpo di grazia al già traballante SEM, Servizio di
Sradicamento della Malaria, altra malattia endemica che colpisce
nelle aree rurali e di boschi umidi tropicali una grande quantità
della popolazione.
Tanto nel caso della febbre gialla, quanto in quelli della malaria
(paludismo) e di altre malattie, il moribondo sistema nazionale
sanitario colombiano dimostra di essere totalmente inadeguato sul
piano terapeutico. E, cosa ancor più grave, non è minimamente
orientato a fare della prevenzione l'approccio in grado di puntare a
garantire un diritto umano fondamentale quale quello della salute.



CONDANNA DEL PLAN COLOMBIA AL FORUM SOCIALE MONDIALE DI BOMBAY

Nel corso dei molti appuntamenti (dibattiti, tavole rotonde,
conferenze, seminari, ecc.) sul tema del conflitto sociale ed armato
in Colombia e dei piani imperialisti in America Latina, tenutisi
recentemente in occasione del Forum Sociale Mondiale a Bombay, India,
è stata unanime la condanna del Plan Colombia.
Per citare uno dei tanti esempi, l'ex Segretario della Giustizia USA,
Ramsey Clark, ha dichiarato in occasione di uno dei suddetti incontri
che "gli Stati Uniti si stanno muovendo verso una nuova generazione
di armi nucleari", riferendosi anche ai piani neocoloniali
nordamericani in America Latina, su tutti il Plan Colombia che sta
regionalizzando il conflitto colombiano e che si propone come braccio
armato del progetto neo-annessionista dell'ALCA, Area di Libero
Commercio delle Americhe.
D'altronde, già in passato Clark si era pronunciato in favore di una
soluzione politica negoziata del conflitto sociale ed armato
colombiano tra le FARC ed il governo di Bogotá.
Un altro esempio di tale opposizione conclamata verso il Plan
Colombia si è avuto con le dichiarazioni dell'ex ministro
dell'ambiente dell'Ecuador, Edgar Isch López, il quale ha assicurato
che "come conseguenza del Plan Colombia, ci sono 10.000 uomini armati
ecuadoriani alla frontiera con la Colombia, per fare operazioni da
incudine e martello", avvertendo poi che "molti di questi moriranno".





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