PERU: PROCESSO A MONTESINOS: USA NEGANO COINVOLGIMENTO CIA



24/1/2004 13:06
L'ambasciata degli Stati Uniti a Lima nega qualsiasi vincolo della Cia
statunitense con il traffico di armi a favore dei guerriglieri delle Farc
(Forze armate rivoluzionarie della Colombia). "Qualsiasi affermazione,
deduzione, suggerimento riguardante il coinvolgimento nel traffico di armi o
droga di una qualsiasi agenzia statunitense è del tutto priva di basi" ha
scritto il portavoce della rappresentanza diplomatica Usa in Perú, Michael
Stanton, in una nota inviata alla stampa locale. Il comunicato giunge
quattro giorni dopo l'apertura del processo ai danni di Vladimiro
Montesinos, l'ex consigliere personale di Alberto Fujimori, presidente della
Repubblica dal 1990 al 2000. Durante l'udienza dello scorso 20 gennaio, il
tribunale anticorruzione di Lima aveva chiesto di poter interrogare il capo
della Cia, George Tenet, affinché chiarisse i suoi rapporti con Montesinos,
accusato di aver venduto una partita di armi acquistata dal governo di Lima
dalla Giordania ai guerriglieri delle Farc. Il procuratore Luis Valdivia ha,
inoltre, chiesto che anche Robert Gorelick, ex capo della Cia in Perú, Tomas
B. Sanchez, secondo segretario dell'ambasciata Usa a Lima e John Stewart,
funzionario del Fbi accettino di testimoniare per chiarire la loro posizione
nel processo contro l'ex consigliere di Fujimori. Le armi, circa 10mila
kalashnikov, furono lanciate nel 1999 nella foresta colombiana grazie all'
uso di paracadute. Poco dopo avrebbe avuto il suo avvio il 'Plan Colombia',
un programma voluto e finanziato da Washington per lo sradicamento del
traffico di droga, per il quale le autorità Usa investirono due miliardi di
dollari. Montesinos, che dalla fine del luglio 2001 si trova in carcere
nella base navale di El Callao, ha respinto ogni accusa. Rischia, se
ritenuto colpevole, una condanna a vent'anni di carcere.[LL]


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