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20 anni del Movimento Senza Terra del Brasile
- Subject: 20 anni del Movimento Senza Terra del Brasile
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Thu, 15 Jan 2004 08:04:09 +0100
Tra il 19 e il 24 gennaio c'è l'incontro nazionale del MST in Parana per celebrare i suoi 20 anni ( Il MST è nato a Cascavel in Parana a conclusione di un incontro di senza terra, svoltosi tra il 20 e il 22 gennaio 1984. Erano presenti 92 persone: senza terra, sindacalisti, agenti di pastorale..degli stati di Rio Grande do sul, Santa Catarina, Parana, Sao Paulo, Mato Grosso do sul, Espirito Santo, Bahia, Para, Goias, Rondonia, Acre e dell'allora territorio di Roraima....). Vi invio un testo di Joao Pedro Stedile su questa ricorrenza. Serena Romagnoli Comitato di appoggio al MST-Roma **************************************************************************** MST 20 ANNI IL SIGNIFICATO DELLA SUA CELEBRAZIONE 1. Introduzione L¹anniversario delle persone, delle organizzazioni, degli eventi è spesso commemorato come un semplice calcolo cronologico, nel quale, in genere, viene messo in risalto soltanto il numero degli anni. Ora il MST sta completando 20 anni, dalla sua fondazione come movimento nazionale. La data di riferimento è un famoso ³Incontro Nazionale², che ha riunito dirigenti della lotta per la terra di tutto il paese, in un seminario diocesano a Cascavel, nello Stato del Paraná. Dopo quattro giorni di lunghe riflessioni, si è arrivati alla conclusione che il cammino migliore per dare continuità alla lotta contro la povertà e per una società più giusta era costituire un movimento sociale ampio, di carattere nazionale, indipendente da partiti, chiese, Stato e governi. Ma la data è un puro riferimento. Essa deve essere assunta solo come un¹indicazione storica. La cosa più importante è la storia, ossia il processo che si è sviluppato nel corso del tempo. Così, della storia del MST, non fanno parte solo i 20 anni di attività a cominciare dall¹incontro di Cascavel. La nostra esistenza è il risultato di un ampio contesto storico, della vita del popolo brasiliano. Siamo, prima di tutto, un movimento sociale, ossia, una forma particolare in cui il popolo brasiliano si organizza per lottare per i suoi diritti. Lottare per migliorare la forma in cui la società si organizza e funziona perché tutti possano vivere meglio. Siamo il risultato di un contesto socioeconomico e anche il risutato di un processo politico collettivo, sociale, della lotta di migliaia di persone, che hanno lottato prima e continuano a lottare dopo la costituzione del MST. Quindi celebrare i 20 anni del MST è, prima di tutto, celebrare tutta la lotta che ci ha generato e celebrare la nostra storia. 2. Siamo frutto di una lunga storia Il MST non può essere compreso soltanto attraverso i suoi ultimi 20 anni. In realtà, è frutto di una lunga storia realizzata dal nostro popolo. Siamo figli del popolo brasiliano. Abbiamo i nostri antenati, genitori e nonni nella vita del popolo brasiliano. Così esistiamo oggi solo perché, prima di noi, il popolo brasiliano ha realizzato altre forme di organizzazione e di lotta per la giustizia in ambiente rurale. Siamo eredi delle lotte storiche dei popoli indigeni. Siamo eredi delle lotte storiche dei negri per la conquista della libertà, quando fuggivano e costituivano i quilombos. Siamo eredi dei primi movimenti contadini, alcuni dei quali si sono trasformati in vere epopee, come Canudos, Contestado e Caldeirão. E molti altri non registrati dalla storia ufficiale delle classi dominanti: ci sono state certamente molte lotte nelle piantagioni di caffè, di canna, negli zuccherifici e in tutto il sertao. Siamo eredi dell¹esperienza di organizzazione classista dei contadini, che costruirono molte organizzazioni nazionali a partire dalla decade degli anni 50, poi massacrate dalla dittatura militare, come le ULTABs, le Ligas Camponesas, il Master. Siamo eredi di molte lotte locali, di resistenza dei posseiros e di contadini anonimi, che, negli anni scuri della dittatura militare, hanno lottato e sono sopravvissuti. Siamo frutto di molte riflessioni. Siamo frutto della teorizzazione di molte esperienze di lotte che ci hanno preceduto, dei movimenti contadini in Brasile, e dei movimenti contadini in America Latina. Commemorare i 20 anni del MST è commerare tutta questa traiettoria. 3. Siamo figli di molti lottatori e lottatrici del Popolo brasiliano. Lungo la storia del nostro popolo, in genere, e dei movimenti contadini in particolare, molte lotte e processi sociali sono rappresentati dall¹azione di alcuni dei suoi dirigenti. Molte volte la storia ufficiale sottolinea l¹attività di certe persone, che diventano simboli di un processo sociale. Ma, in realtà, in tutti i processi sociali, migliaia di donne e uomini si coinvolgono, lottano, si sacrificano, anche se la storia registra solo il nome di alcuni, che sono conosciuti, che diventano punti di riferimento. Quando rendiamo omaggio a un dirigente, vogliamo, in realtà, trasformarlo in simbolo di un processo sociale, come se rappresentasse la sintesi di quel processo. Ma non dobbiamo mai dimenticarci del fatto che loro, così come lo stesso processo sociale, sono stati il risultato di una volontà collettiva. Così fanno parte della nostra storia i contributi di molti dirigenti e lottatori del popolo brasiliano che ci hanno preceduto. Per questo, non dobbiamo mai dimenticare Zumbi, Dandara, Antônio Conselheiro, Monge Maria, il Beato Lorenzo e molti altri. João Pedro Teixeira, Francisco Julião, João Sem Terra, Gregório Bezerra e tanti altri. Ognuno a suo modo e nel suo tempo, è stato un elemento importante di movimenti sociali. Ma dobbiamo anche ricordarci dei lottatori del MST che, lungo questi 20 anni, hanno pagato anche con la vita il coraggio di continuare a lottare. E sono stati molti i compagni e le compagne che abbiamo perso, lungo questo cammino. Avrebbero potuto essere qui con noi a celebrare la nostra storia. Ma non ci sono. In tutti gli Stati abbiamo i nostri martiri. Alcuni sono caduti sotto la mano assassina del latifondo, altri hanno pagato con la vita per la fretta di compiere il loro lavoro di militanti, altri hanno contratto malattie causate dalla lotta. Se ne sono andati. Ma hanno lasciato molti esempi per tutti noi. Per questo non dobbiamo dimenticarli. Sono tanti che non è possibile nominarli tutti. Ma nei loro luoghi devono avere il nostro ricordo, il nostro omaggio, come la nostra cara Roseli Nunes, la nostra esemplare Salete Stronzake, il nostro Oziel Alves... E quanti martiri ci sono che, anche se non appartenevano strettamente al nostro movimento, erano, soprattutto lottatori del popolo brasiliano e hanno molto collaborato alla lotta. Non possiamo dimenticare, come parte della nostra storia, i nostri amati José Gomes da Silva, Madre Cristina, Florestan Fernandes, Josué de Castro, Darcy Ribeiro, Milton Santos, Paulo Freire, Dom José Gomes... 4. Siamo frutto dei nostri successi ed errori Siamo un movimento sociale che cerca di organizzare i lavoratori, i poveri, i contadini, uomini e donne, giovani e anziani, che vogliano lottare per la giustizia sociale. E, nell¹organizzarci, siamo un processo contraddittorio. Un processo che non dipende solo dalla volontà politica delle persone. Che non dipende solo dall¹applicazione di norme sociali, di principi organizzativi. Dipende anche dalle contraddizioni della lotta di classe. Dalla dinamica della lotta di classe. Dipende anche dalle fragilità della natura umana, dalle sue deviazioni e dalle sue volontà. Siamo frutto di questo. Per questo la commemorazione dei 20 anni del MST deve essere un momento di valutazione, su ciò che abbiamo fatto bene, quel che abbiamo sbagliato. Per imparare. Possiamo imparare dai nostri errori, per evitarli, non per fare autocritiche ipocrite. Apprendere dagli errori vuol dire identificarli, conoscere le loro cause e costruire pratiche sociali per evitarli e combatterli. Apprendere dai successi è percepire quali sono i metodi e le pratiche sociali che ci aiutino a costruire il movimento, a organizzare più persone. Commemorare la nostra traiettoria serve anche a riflettere su questi metodi e pratiche sociali. 5. Guardare alla Storia per vedere un Futuro più Chiaro. Infine, dobbiamo approfittare di questo momento della nostra traiettoria, con la maturità di chi ha già camminato per arrivare ai 20 anni, per guardare indietro e vedere ogni curva del cammino battuto, ogni pietra, ogni fossato, ogni ostacolo. Per percepire i meandri della lotta di classe e così, con una visione più chiara e acuta, guardare in avanti e saper discernere quale sia il cammino migliore per raggiungere il nostro obiettivo con sicurezza. Il nostro destino continua ad essere lo stesso. Il MST continua ad essere un movimento sociale che cerca di organizzare i poveri delle campagne e i loro alleati per lottare per una società con meno povertà e con meno disuguaglianze. E continua a pensare che la lotta contro gli steccati del latifondo, del capitale, della cultura, della dominazione tecnologica, è la forma migliore di costruire una società egualitaria nelle campagne e nell¹intero Brasile. Ma i percorsi che dobbiamo utilizzare per arrivare all¹obiettivo possono modificarsi. Non dobbiamo illuderci di avere percorsi facili, asfalto, areoplani, cellulari. A volte, il fatto che la forma sia più rapida non garantisce che raggiungeremo l¹obiettivo sospirato. Che le riflessioni che faremo nel corso del 2004, sui nostri 20 anni di strada, ci aiutino a vedere con più chiarezza, qual è la strada migliore e quali i sentieri che dovremo prendere per raggiungere il nostro destino! Lunga vita al MST! Ma il MST avrà una vita lunga solo se non si allontanerà mai dal suo vero obiettivo: organizzare i poveri delle campagne perché lottino per i loro diritti e conquistino una vita migliore. Viviamo solo per questo. Questa è la ragione della nostra vita. João Pedro Stedile Per la Direzione Nazionale del MST
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