14/11 Merano (BZ): "L'ALTRA FACCIA DEL PIANETA" Tra favelas e grattacieli



Carissimi amici
vi invio l'invito per l'incontro che terremo a Merano Venerdì 14-11-03.

Vi chiedo di partecipare e divulgare visto che sarà presente, oltre alla
relatrice Annalisa Milani
don Giorgio Dal Ben, missionario della Consolata che opera in Brasile e
che, in questo periodo, sta promovendo in tutta Europa una campagna di
sensibilizzazione denominata "Nos Existimos" a favore del riconoscimento :
delle popolazioni indigene, dei lavoratori rurali, degli emarginati delle
città, del degrado ambientale.

Verrà proiettato un "video" per meglio presentare la problematica.

Ringrazio per quanto riuscirete a fare e

porgo un caro saluto.



Pesce Lorenzo




ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
"CENTRO SCUOLA Don PAOLO TONUCCI"
Via Schaffer, 74 - 39012 MERANO - (BZ)
Iscritta nel registro Provinciale delle Organizzazioni di Volontariato
della Provincia di BOLZANO
 con D.G.P. n°162/1.1./22-10-99



L'ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO
CENTRO SCUOLA DON PAOLO TONUCCI - MERANO -
IN COLLABORAZIONE CON IL COMUNE DI MERANO - L'ASSESSORATO ALLA CULTURA


INVITA:

PRESSO LA SALA CIVICA  DI MERANO
In Via O. Huber


AD UN CILCO DI TRE INCONTRI CON TEMA:

Tema: "L'ALTRA FACCIA DEL PIANETA" Tra favelas e grattacieli.


 Chi siamo:

siamo un' Associazione di volontariato, presente in alcune città italiane,
che da molti anni sostiene le iniziative intraprese in Brasile, da un
gruppo di persone che a loro volta sono membri di una associazione di
volontariato denominata "APITO"quale "braccio operativo" della nostra
associazione. L'associazione APITO è composta da molte persone della città
di Camaçari, di Salvador, dello stato della BAHIA e dalla amica e
concittadina meranese Delia Boninsegna.
Delia Boninsegna collaborò con don Paolo Tonucci fin dall'inizio (anno
1971) della sua missione e ora assieme a don Luigi Carrescia, della diocesi
di Jesi, continuano il loro servizio a favore delle persone della città di
Camaçari.
Lo stato dove si opera è il Brasile, la regione la Bahia, la città Camaçari.
Bahia terra dove attraccavano le navi che trasportavano gli schiavi
dall'Africa al Brasile. Regione dove ancor oggi la popolazione paga il
degrado umano di quasi quattrocento anni di schiavitù.
L'associazione nasce alla morte di un sacerdote missionario, don Paolo
Tonucci, del quale nel 2004 ricorre il X° anniversario della morte.
Don Paolo Tonucci di Fano (Pesaro) arriva nella Bahia nel 1965 con don
Renzo Rossi (Firenze); con lui inizia un lavoro a fianco dei più poveri e
alle vittime dell'ingiustizia. (dal 1964 al 1984 il Brasile è stato
governato da una dittatura militare; che ha portato lutti e degrado nelle
popolazioni più deboli e indifese).
Durante tutta la sua vita di uomo e di prete don Paolo ha portato conforto,
ha difeso gli umili, si è battuto al loro fianco per la difesa della
dignità umana e dei diritti di ogni uomo.
Alla sua morte coloro che lo hanno conosciuto, con lui hanno collaborato,
da lui hanno ricevuto, hanno chiesto che la sua memoria non si perdesse ed
hanno proposto di costruire qualcosa che restasse nel tempo e che
ricordasse la sua opera.
La costruzione di un asilo è sembrata l'opera che potesse maggiormente
rappresentare la figura di don Paolo Tonucci: lui ha privilegiato sempre i
più piccoli ed i più indifesi.
Dal 1996, anno di inizio della costruzione dell'asilo, (ma anche molto
prima in forme diverse) ca. 350 famiglie di tutta Italia si impegnano
mensilmente a versare una somma di denaro che viene impiegata anche per il
funzionamento dell'asilo.
Per tenere desta la memoria di Don Paolo Tonucci ci siamo impegnati, in
questo anno 2003-2004, a divulgare la conoscenza di "uomini" e opere di
uomini, che hanno iniziato un cammino a fianco degli ultimi e che ricordano
a tutti noi di fare altrettanto seguendo un percorso già aperto da loro e
al quale noi daremo il nostro "particolare" contributo.
Ricordando la fatica e le difficoltà di ogni cammino Mons. Helder Camara
scriveva: " se aiuto un povero sono un santo, se difendo i suoi diritti
sono un comunista".



La Proposta

I forti e rapidi mutamenti sociali e valoriali, i grandi "vuoti" che si
verificano oggi nel processo di socializzazione, l'incapacità e/o
l'impossibilità di fermarsi a pensare, i sempre più frequenti atteggiamenti
di competizione e di auto -affermazione sugli altri, stanno diventando i
principali elementi della "formazione alla vita" dei giovani.
Ci si chiede come si possa fermare tutto questo e riportarlo ad una
dimensione fondata su quei valori che formano l'uomo a sentirsi in (e a
cercare la) relazione con gli altri uomini, a lavorare insieme con loro per
il bene di tutti e della propria comunità.

La città, il quartiere, il condominio, - anche se con diverse difficoltà -
sono delle agenzie formative, da cui ci si aspetta attenzione
nell'educazione ai valori etici di convivenza sociale.
La solidarietà, valore fondamentale legato alla crescita della comunita',
può trovare, dunque, terreno fertile nella città, nel quartiere, nel
condominio, soprattutto se intesa come educazione alla giustizia sociale,
alla non-violenza, all'attenzione alla qualità della vita ed alla crescita
di "beni comuni".
I percorsi e le modalità per perseguire tali obiettivi sono sicuramente
tanti e diversi: diventa, però, importante consentire a tutti i cittadini
di vivere un'esperienza non solo di costruzione del proprio sapere
personale e della propria professionalità, ma anche di crescita individuale
nella propria capacità relazionale e come cittadini che possono
contribuire, anche attraverso piccole azioni quotidiane, al miglioramento
delle condizioni della vita e della convivenza: un clima di fiducia
reciproca ed una valorizzazione delle diversità è un primo passo per la
formazione dell''uomo solidale.
  
E' sicuramente importante informare (far conoscere - offrire stimoli) tutti
i cittadini su quanto viene sperimentato e quanto si progetta nei paese
emergenti; è necessario offrire a tutti, attraverso l'incontro con
studiosi, con esperti e con testimoni impegnati in prima persona in tale
settore, la possibilità di conoscere quanto si sta evolvendo nel mondo.
La storia degli uomini è un buon aiuto per "piantare radici ben solide nel
terreno", soprattutto ai nostri giorni quando si rende sempre più
necessario conoscere chi arriva nelle nostre terre da paesi" lontani e
sconosciuti" ai più.


Con questo ciclo di incontri si propone di iniziare un cammino, rivolto ai
cittadini meranesi, che rimarrà (se ne saremo capaci) una scadenza fissa
per gli anni a venire.
 CITTA' DI   MERANO

PROPOSTA DI TRE INCONTRI
PRESSO LA SALA CIVICA  DI MERANO  In Via O. Huber
DATE
ß Venerdi	14 Novembre 2003 - ore 20.30
ß Venerdi	13 Febbraio    2004 - ore 20.30
ß Venerdi	02 Aprile        2004 - ore 20.30

RELATORI

Dott.ssa. ANNALISA MILANI
Consulente e collaboratrice delle Nazioni Unite, dell'alto patronato per i
rifugiati politici, esperta delle problematiche dei paesi in via di sviluppo
Tema dell'incontro:
VECCHIE E NUOVE POVERTA' NEL MONDO GLOBALIZZATO.
Quale contributo della città di Merano ?
La relatrice sarà accompagnata da don Giorgio Dal Ben, missionario della
Consolata che opera in Brasile e che, in questo periodo, sta promuovendo in
tutta Europa una campagna di sensibilizzazione denominata "Nos Existimos" a
favore del riconoscimento : delle popolazioni indigene, dei lavoratori
rurali, degli emarginati delle città, del degrado ambientale.
Verrà proiettato un "video" per meglio presentare la problematica.
 (sabato 15 novembre 2003)

Don Marco Presciutti: sacerdote, per 10 anni missionario nella parrocchia
di Camaçarì, regione della BAHIA - BRASILE , rientrato in Italia nella
primavera del 2003.
Tema dell'incontro:
"ESPERIENZE MISSIONARIE CHE INTERPELLANO LE NOSTRE. COMUNITÀ"
(sabato 14 febbraio 2004)

Ettore Masina: uno dei più importanti giornalisti italiani; scrittore; già
presidente del Comitato per i Diritti Umani della Camera dei Deputati;
fondatore della "Rete Radié Resh".
Tema dell'incontro:
"PROTAGONISTI DI LIBERAZIONE. IL RICORDO DEI MARTIRI E LE NOSTRE
RESPONSABILITÀ".
(sabato 03 aprile 2004)

il responsabile dell'Associazione:  PESCE LORENZO

Merano, 27 ottobre 2003