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Bolivia, battaglia sulle Ande, tre minatori uccisi dalla polizia durante una marcia
- Subject: Bolivia, battaglia sulle Ande, tre minatori uccisi dalla polizia durante una marcia
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Fri, 10 Oct 2003 08:41:43 +0200
http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=29554 Tre manifestanti sono stati uccisi a Ventilla a venti chilometri dalla capitale boliviana La Paz, oggi, durante la dodicesima giornata di sciopero proclamato dai sindacati contro il presidente Gonzalo Sanchez de Lozada. Si tratta minatori dell'impianto di Huanuni che partecipavano a una marcia di circa cinquecento operai sull'Altipiano andino in direzione della capitale. La polizia ha fatto fuoco e oltre ai quattro caduti, ha ferito altri sedici dimostranti. A riferire dei violenti scontri è stato il segretario della Federazione dei minatori Miguel Zubieta. Gustavo Torrico, deputato oppositore del Movimento al socialismo racconta: «C'è stato uno scontro tra minatori e forze dell'ordine - ha detto - ed abbiamo finora notizia di tre morti e 16 feriti per colpi d'arma da fuoco». «Ventilla è praticamente militarizzata - ha concluso - e per la repressione la polizia non usa materiale antisommossa ma direttamente armi da guerra». Un prete- don Modesto - ha riferito ad una radio locale che i contadini della zona dopo gli eccidi hanno organizzato una resistenza insieme ai minatori. Due aerei militari - racconta un altro sindacalista, Roberto de la Cruz - stanno sorvolando la zona ormai trasformata in un campo di battaglia. I minatori, insieme a operai, contadini poveri e studenti, hanno dato vita a un movimento che nelle ultime settimane sta organizzando continui scioperi e dimostrazioni chiedendo le dimissioni del presidente e un diverso accordo commerciale con gli Stati Uniti per l'esportazione del gas, una risorsa importante per l'intera zona andina a confine tra Bolivia e Perù. Mercoledì gli studenti dell'università di El Alto hanno risposto agli appelli alla solidarietà lanciati dalla confederazione di sindacati che hanno organizzato la protesta e ci sono stati altri feriti da arma da fuoco durante gli scontri tra studenti e polizia. Tre settimane fa un altro conflitto a fuoco tra contadini andini e agenti sul lago Titicaca ha provocato la morte di altre persone, tra cui una bambina di otto anni. Il presidente Sanchez de Lozada ha, in queste settimane, alternato minacce di imporre la legge marziale e il coprifuoco nella zona delle proteste e timide aperture al dialogo. Anche ieri il ministro dell'Interno ha detto di non escludere nelle prossime ore la proclamazione dello stato d'assedio.
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