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39° ANNIVERSARIO DELLE FARC-EP!
- Subject: 39° ANNIVERSARIO DELLE FARC-EP!
- From: "nuovacolombia" <nuovacolombia at yahoo.it>
- Date: Tue, 24 Jun 2003 11:20:51 +0200
39° ANNIVERSARIO DELLE FARC-EP: DA MARQUETALIA, FINO ALLA VITTORIA! Nel maggio del 1964, Guillermo León Valencia, Presidente della Repubblica per il fronte nazionale, incitato dal Senato ed appoggiato dal governo degli Stati Uniti, lanciò l' "operazione Marquetalia" come imperativo del Plan LASO (Latinoamerican Security Operation, N.d.T.), progetto controinsorgente di Washington che era stato tracciato al fine di sterminare il "nemico interno" per impedire, ad ogni costo, una rivoluzione nel continente come quella che si era data da poco a Cuba. Conseguentemente a tale aggressione, 39 anni fa, nacquero le FARC. Marquetalia era allora lo spazio di lavoro pacifico di forgiati guerriglieri, condotti da Jacobo Prias e Manuel Marulanda, che avevano eluso l'ingannevole pacificazione del Generale Rojas Pinilla, messo in riga la frusta aggressiva di liberali sedicenti "puliti", esercito e polizia che li perseguitavano, e che non avevano consegnato le loro armi né di fronte a Rojas Pinilla, né di fronte al governo del fronte nazionale. Nel gennaio del 1960, l'indimenticabile Jacobo Prias (Charro Negro) era stato assassinato dai liberali a Gaitania, nel sud del Tolima. Gli uomini di Marulanda aspettavano giustizia, che non è mai arrivata. L'assassinio di Jacobo Prias fu la scintilla politica, il detonatore della lotta guerrigliera del popolo, che dopo l'attacco a Marquetalia e dopo aver attraversato diverse fasi, ha attualmente completato il proprio spiegamento in tutto il territorio nazionale e si appresta a liberare battaglie decisive per la libertà, la giustizia sociale ed il nuovo potere. Da Marquetalia al 2003, gli Stati Uniti hanno incrementato il loro intervento in Colombia proporzionalmente alla loro ambizione geopolitica; dalla guerra batteriologica del 1964 a quella che attualmente dispiegano con sofisticata tecnologia militare, l'impero e l'oligarchia hanno trasformato il nostro paese in un enclave indirizzato a migliorare il posizionamento del neoliberismo e l'impianto dell'ALCA nel continente. Una costante storica dell'oligarchia e della casta politica, che governano la Colombia, è stata e continua ad essere l'uso della violenza dello Stato, con la pretesa di risolvere a colpi di piombo la fame e i bisogni vitali del popolo. Così è successo a Marquetalia, a Casa Verde nel dicembre 1990 ed a San Vicente del Caguán, nel febbraio 2002. La soluzione politica del conflitto, obiettivo strategico essenziale delle FARC-EP, è stata permanentemente ostacolata da questo cieco comportamento dei rampolli del potere, che si rifiutano di imparare dalla storia e si ostinano a perseguire un'illusoria sconfitta militare della guerriglia. Non dicevano forse nel 1964 che Marquetalia sarebbe stata conquistata in un mese? Sono passati 39 anni e Marquetalia si è moltiplicata nel paese in lungo e in largo. Sconfiggere l'insorgenza attraverso le armi, credere che sia possibile grazie all'intervento militare diretto degli Stati Uniti e pretendere che il popolo si sottometta docilmente alla violenza ed all'ingiustizia dello Stato, è uno svarione. Uribe Vélez è quanto di più simile vi sia ad un venditore di miraggi ed illusioni, diventate speranze per ricchi ed oligarchi che ambiscono a perpetuare l'ingiustizia. Il suo programma di "Sicurezza Democratica" è il programma della dittatura e della violazione dei diritti umani, della politica neoliberista e della rinuncia alla sovranità, della guerra totale e dell'abbraccio tra il Governo ed i suoi paramilitari. L'attivazione delle nuove brigate mobili, dei battaglioni d'alta montagna e del milione di delatori, così come l'incremento degli effettivi e dei mezzi bellici, i "soldati contadini", la protezione delle infrastrutture economiche, ecc, richiedono bilioni e bilioni di pesos. La Colombia è un vulcano sociale sul punto di esplodere. Quasi 30 milioni di compatrioti vivono nella povertà, oltre 3 milioni non hanno un lavoro e 6,8 milioni sopravvivono di espedienti, che sono disoccupazione mascherata. Il colpo di grazia a questo impressionante panorama è costituito dai fallimenti delle imprese, dalla fuga di capitali, dal deficit fiscale e da un debito i cui interessi d'ammortamento consumano il 70% delle entrate totali del Governo. I soldi del finanziamento della guerra stanno uscendo dai portafogli della gente, dai fondi dei programmi sociali e di credito e dagli "aiuti" nordamericani. Questi ultimi sono allo stesso tempo il grimaldello dell'intervento ed il fermaglio della dipendenza, il mercato dell'industria militare yankee e la zampata alle ricchezze del paese. Le cosiddette zone di riabilitazione di Arauca e dei monti di María sono gli scenari in cui la dittatura viola tutti i diritti umani, al solo scopo di proteggere gli interessi delle compagnie petrolifere nordamericane. La Colombia deve opporsi a tale arbitrarietà, così come alle fumigazioni, effettuate nel paese anch'esse per esigenza di quest'impero, del glifosato della miseria e della devastazione ecologica. Non resta altro cammino che quello della resistenza di tutto il popolo contro i pesanti e sempre più consistenti oneri tributari e le vessazioni delle riforme del lavoro e delle pensioni, che sottraggono ai lavoratori, senza considerazione alcuna, parte del loro salario e delle loro conquiste. Una resistenza per evitare che decreti liberticidi e l'emanazione dello stato di "commozione interna" siano incastonati nella legislazione permanente in qualità di piedistalli giuridici della dittatura; una resistenza all'approvazione dello statuto anti-terrorista, col quale si coprono i fascisti del Congresso e del Governo e che, sfigurando il delitto politico e le cause della sollevazione armata, rinforza una chiusura contro ogni possibilità di soluzione politica del conflitto. Resistenza, questa, contro la guerra ed il governo illegittimo di Uribe. Uribe Vélez non rappresenta il paese; è arrivato alla presidenza mediante una votazione fraudolenta e rachitica relativamente ad un gran potenziale elettorale. E' il governo di un gruppo minoritario, della destra fascista e del paramilitarismo, e non di tutti i colombiani. Da Marquetalia e da sempre abbiamo privilegiato una soluzione politica del conflitto sociale ed armato, e non rinunceremo a tale possibilità. Nel 1984, sviluppando l'accordo di La Uribe le FARC diventarono la rampa di lancio di un nuovo movimento politico ampio, l'Unione Patriottica, che poi fu spazzata via col piombo dalla vita politica nazionale. Oltre 4000 dirigenti, attivisti e militanti furono assassinati da sicari del B-2 e da paramilitari con l'appoggio del comando generale dell'Esercito. Per tale ragione, il Movimento Bolivariano per la Nuova Colombia, che abbiamo lanciato tre anni fa a San Vicente del Caguán e che oggi si estende per la geografia della patria, è clandestino. Allo stesso tempo è ampio, perché con Bolívar siamo d'accordo tutti. Come 172 anni fa, la preoccupazione del governo di Washington continua ad essere Bolívar, dato che il suo pensiero, seminato nella terra della nostra America, sta germogliando come unità dei popoli ed alternativa all'egemonia dell'impero. Con tali premesse, nel loro trentanovesimo anniversario le FARC-EP innalzano la loro volontà di pace e di ricerca di una soluzione politica al conflitto, e sono disposte a riprendere il dialogo con un governo che abbia simili propositi. Se non si cerca rapidamente un accordo di pace, nessun governo dell'oligarchia potrà governare come prima. La soluzione del conflitto interno della Colombia spetta al suo popolo ed ai suoi dirigenti, nella loro Patria, giacché i colombiani non sono in guerra con un'altra nazione sovrana della regione o del mondo. In meno di un anno Uribe ha ottenuto l'incendio del paese con il fuoco della guerra. Bisogna frenare questo Nerone impazzito che sta distruggendo la Patria, conducendola al fallimento ed alla bancarotta totali, alla povertà estrema ed alla condizione di colonia in cattività degli Stati Uniti. Di fronte al fallimento ed all'illegittimità dell'attuale governo, proponiamo di iniziare contatti clandestini tendenti alla conformazione di un nuovo Governo alternativo che sottragga il paese dal bivio della guerra, che lo liberi dal neoliberismo e dalla dipendenza, che lo redima socialmente ed economicamente e che renda possibili una vera democrazia e la pace. Questo nuovo Governo dev'essere composto di 12 patrioti rappresentanti della vita politica, economica, sociale, sindacale, culturale ed ecclesiastica, comprendendo un comandante delle FARC-EP. Inizialmente bisognerà lavorare in clandestinità, concretare un accordo politico e programmatico a beneficio dei colombiani e, nel momento in cui possa emergere nella legalità, ufficializzare un candidato alla presidenza della Repubblica dal suo seno, che convochi nelle piazze pubbliche il sostegno popolare contro le caste corrotte e guerrafondaie al potere. E' il momento di porre fine alla dispersione che ha reso possibile tanta prepotenza dall'alto del potere. Reiteriamo l'invito del nostro Comandante in Capo, Manuel Marulanda Vélez, ai Generali dell'Esercito ed all'insieme degli ufficiali delle Forze Armate, ad incontrarci clandestinamente ed a concordare azioni che contribuiscano a salvare la Colombia. In questo trentanovesimo anniversario, con la certezza piena del trionfo, salutiamo tutti i comandi ed i combattenti delle FARC-EP, i miliziani di Bolívar ed i militanti del Partito Comunista Clandestino. Rendiamo un sentito tributo a tutti i combattenti fariani che hanno offerto il loro sangue generoso, da Marquetalia ad oggi, per la causa della giustizia sociale, della pace e della libertà. Il loro esempio è fuoco e morale che spingono la nostra lotta, fino alla vittoria finale. Viva le FARC, Esercito del Popolo! Viva Marquetalia e Manuel Marulanda Vélez! Con Bolívar, con Manuel, con il popolo al Potere! Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP Montagne della Colombia, 27 maggio del 2003
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