CON IL POPOLO VENEZUELANO



CON IL POPOLO VENEZUELANO

Il Venezuela è ottavo produttore e quinto esportatore di petrolio a livello
mondiale, nonché quarto fornitore degli Usa (di cui copre il 13% del
fabbisogno giornaliero).
In questi scarni dati risiede la spiegazione dell’accanimento con cui l’
imperialismo, in particolare nord-americano, cerca di normalizzare la
situazione venezuelana e cacciare Chavez che nei quattro in cui è stato
presidente ha realizzato una serie di misure invise al Fondo Monetario
Internazionale e alla Banca Mondiale.
Le riforme più importanti introdotte dal governo (sanità, istruzione,
riforma agraria, nuova costituzione) sono andate nella direzione degli
interessi popolari. Esiste ora in Venezuela un sistema sanitario accessibile
a tutti, come mai lo era stato prima. Sono state aperte in tutto il paese
migliaia di scuole “bolivariane” che forniscono tre pasti al giorno ad ogni
studente. In questo modo un milione di nuovi alunni nell’ultimo anno è
entrato nel sistema scolastico da dove era stato sempre escluso. La nuova
costituzione ha esteso i diritti civili anche alle comunità indigene, alle
donne, agli omosessuali. Ma soprattutto la riforma agraria è stato il “pugno
nello stomaco” che il governo di Chavez ha sferrato all’oligarchia del
paese. La riforma agraria si è sviluppata secondo due linee: una rurale ed
una urbana. La prima destinata essenzialmente alla messa in produzione dei
terreni incolti ed alla loro distribuzione ai braccianti agricoli senza
terra qualora i legittimi proprietari rifiutino di coltivare i loro terreni.
La seconda destinata a conferire i diritti di proprietà alle terre
attualmente possedute illegalmente dai poveri dei centri urbani che le hanno
occupate, sviluppando forme di autogoverno.
Da tutto questo possiamo capire l’aggressività con cui le classi medie
venezuelane, sotto la spinta degli USA, tentano di rovesciare Chavez. Lo
sciopero in atto dal 4 dicembre punta a bloccare la principale fonte di
ricchezza del paese, il petrolio, che da solo rappresenta il 70% del totale
delle esportazioni e copre oltre il 50% delle entrate fiscali.. È facilmente
intuibile quale impatto abbia avuto la decisone del governo Chavez di porre
sotto il controllo statale la compagnia petrolifera nazionale (PDVSA).
Differenze e similitudini esistono tra il Venezuela di oggi e il Cile di
Allende. La violenza, innanzitutto, con cui le classi medie scendono in
piazza ricorda da vicino quello che successe nel Cile alla fine del 1971 con
i primi “cacerolazos” delle donne delle classi medie. Ma soprattutto con lo
sciopero generale indetto da camionisti e commercianti al dettaglio nell’
agosto del 1972 (con il finanziamento della CIA agli scioperanti di oltre un
milione di dollari) che creò una situazione esplosiva in cui i negozianti
chiudevano le saracinesche e il popolo assaltava i negozi, gli imprenditori
chiudevano le fabbriche e gli operai le occupavano, fino ad
arrivare al golpe di Pinochet nel settembre del ‘73.
Ma il legittimo governo di Chavez, a differenza di Allende, può contare sull
’appoggio della parte determinante delle forze armate.
Solo così è stato possibile fare ingoiare nel giro di solo 48 ore ai
golpisti (spalleggiati dagli USA) il colpo si stato portato al governo
venezuelano il 13 aprile scorso.
La situazione venezuelana è dimostra l’incapacità dell’imperialismo di
trovare uno sbocco indolore alla propria crisi economica, politica, sociale
ed ambientale.
Esiste un profondo legame tra le lotte in America Latina (Argentina,
Bolivia, Colombia) e la lotta contro l’imperialismo che si sviluppa ad altre
latitudini (dalla Palestina, alla Turchia, all’Iraq).
L'intervento diretto degli americani in Venezuela, in Colombia e in Iraq
(solo per fare alcuni esempi) serve per colpire i popoli che osano alzare la
testa contro l’oppressione e lo sfruttamento, per controllare direttamente
le materie prime (come il petrolio), per rilanciare una macchina bellica che
mantenga e salvaguardi profitti messi in discussione dalla crisi economica.
Dobbiamo sviluppare la nostra più ferma solidarietà attiva nei confronti del
popolo venezuelano . Dobbiamo sviluppare una capillare azione di
controinformazione contro il terrorismo dei massa-media che vogliono
descrivere la controrivoluzione venezuelana come fenomeno spontaneo e
popolare.

A fianco del popolo venezuelano in lotta, contro i golpisti e l’imperialismo

CSPAL
COMITATO DI SOLIDARIETÀ CON I POPOLI DELL’AMERICA LATINA

WEB: http://cspal.supereva.it
EMAIL: mailto:cspal.ms at libero.it
Il CSPAL si riunisce ogni mercoledì alle ore 21 presso la Croce Bianca a
Massa in Via Crispi
PROSSIMAMENTE SU CONTATTORADIO

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CON EL PUEBLO VENEZOLANO

Venezuela está en el octavo lugar como productor y quinto como exportador de
petróleo a nivel mundial.Y es el cuarto proveedor de Estados Unidos, al cual
satisface el 13% de sus necesidades diarias.

En estos escasos datos se encuentra la explicación de la tenacía con la cual
el imperialismo, sobretodo de Estados Unidos, busca  normalizar la situación
venezolana, y sacar a Chávez, que en los cuatro años de gobierno ha
realizado una serie de medidas mal vistas por el Fondo Monetario
Internacional y la Banca Mundial.
Las reformas más importantes introducidas del gobierno (sanidad, educación,
reforma agraria, nueva Constitución) han sido a beneficio de los intereses
del pueblo.
Existe hoy en Venezuela un sistema sanitario accesible a todos, como jamás
lo ha sido anteriormente.
Se han abierto en todo el país, miles de escuelas “bolivarianas”que brindan
tres comidas diarias a cada alumno. De esta manera, en el último año, un
millón de nuevos alumnos, ha tenido acceso al sistema escolar, de donde
antes eran exclusos.
La nueva Constitución, ha extendido los derechos civiles también a la
comunidad indígena, a las mujeres, a los homosexuales. Pero, sobretodo, la
reforma agraria ha sido “un golpe bajo” que el gobierno de Chávez,ha lanzado
a la oligarquía del país.
La reforma agraria se ha desarrollado en dos líneas:
Una rural y la otra urbana.
La primera, destinada esencialmente a la puesta en producción de la tierra
incultivada, dada en manos a los agricultores sin tierras, cuando los
legítimos propietarios rehusan de cultivar sus terrenos.
La segunda, dar derechos de propiedad a las tierras actualmente poseídas
ilegalmente, por los pobres de los centros urbanos, que las han ocupado,
desarrollando así formas de auto-gestión.
A raíz de esto, podemos entender la agresividad con que, la clase media
venezolana, con el apoyo de USA, trata de derrocar a Chávez.
El paro iniciado el 4 de diciembre, intenta bloquear la principal fuente de
riqueza del país, el petróleo, que representa el 70% del total de las
exportaciones y cubre el 50% de las entradas fiscales.
Es fácil intuir el gran impacto que ha proporcionado la decisión de Chávez
al poner bajo control estatal la compañía petrolera nacional (PDVSA).
Diferencias y similitudes existen tras la Venezuela actual y el Chile de
Allende. La violencia, sobretodo, con la cual la clase media sale a la
calle, recuerda lo que aconteció a fines de 1.971 en Chile, con los primeros
“cacerolazos” de las mujeres de la clase media.
Pero sobretodo con el paro general, organizado por camioneros y comerciantes
minoristas en el agosto del 1.972 (financiados por la CIA con 1 millón de
dólares) que creó una situación explosiva en la cual los negocios cerraban
sus persianas y la gente se agolpaba para saquearlos. Los empresarios
cerraban las fábricas y los obreros las ocupaban.
Hasta llegar al golpe de Pinochet en setiembre del 1.973.
Pero el legítimo gobierno de Chávez, a diferencia de Allende, puede contar
con el apoyo de determinadas fuerzas armadas.
Solo así ha sido posible evitar, en sólo 48 horas, que los golpistas,
(apoyados por USA), dieran el golpe de Estado al gobierno venezolano el
pasado 13 de abril .
La situación venezolana, ha demostrado, la incapacidad del imperialismo de
encontrar una salida , a la propia crisis económica, política, social y
ambiental.
Existe un profundo vínculo entre las luchas de América Latina (Argentina,
Bolivia, Colombia) y las luchas contra el imperialismo que se desarrollan en
otras latitudes (de Palestina, a Turquía, a Irak)
La intervención directa de los americanos en Venezuela, en Colombia , en
Irak (sólo para dar algunos ejemplos) sirve para golpear a los pueblos que
osan alzar sus voces contra la opresión y la explotación, para controlar
directamente las materias primas (como el petróleo), para enviar un aparato
bélico que tenga bajo control y proteger intereses puestos en discusión por
la crisis económica.
Debemos desarrollar la más firme solidariedad activa hacia el pueblo
venezolano.
Debemos desarrollar una amplia acción de contrainformación contra el
terrorismo de mass media, que quieren explicar la contra revolución
venezolana como un fenómeno espontáneo y popular.

Al lado del pueblo venezolano en lucha, contra los golpistas y el
imperialismo

CSPAL
COMITATO DI SOLIDARIETÀ CON I POPOLI DELL’AMERICA LATINA

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F.i.p. 25.01.03