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Da PORTAL TERRA – Intervista con Joao Pedro Stedile,
- Subject: Da PORTAL TERRA – Intervista con Joao Pedro Stedile,
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Tue, 21 Jan 2003 16:54:55 +0100
- Organization: Comitato di appoggio MST www.citinv.it/associazioni/MST/
CHI VOLESSE UTILIZZARE L'ARTICOLO È PREGATO DI CITARE LE FONTI http://www.mst.citinv.it/ ****************************************************************** Da PORTAL TERRA – Intervista con Joao Pedro Stedile, alla vigilia del III Foro Sociale Mondiale di Porto Alegre: 23-27 gennaio 2003. Intervista realizzata da Larissa Magrisso, (Porto Alegre-RS, 15 gennaio 2003) 1. Il Forum Social Mundial deve servire da strumento per portare l'esperienza del MST e degli altri movimenti simili nel mondo? E' la globalizzazione della lotta per la terra? Il Forum è uno spazio di dibattito e scambio, permette di scambiare idee e sogni. E' un Porto ogni volta più allegro e internazionale, nel quale si ancorano, per una settimana, persone provenienti dal mondo intero. In relazione ai movimenti contadini, noi abbiamo un'organizzazione internazionale che è Via Campesina, e approfittiamo sempre dell'occasione offerta dal Forum, per riunirci, scambiare idee, prima di tutto, tra noi dei movimenti contadini, e poi anche con gli altri movimenti sociali, nelle assemblee mondiali che abbiamo realizzato. Ma anche con altri settori . In certo modo, lei ha ragione, stiamo creando una globalizzazione della lotta per la terra. Perché negli ultimi venti anni il capitale finanziario internazionale e le sue multinazionali stanno impadronendosi dell'agricoltura, delle agroindustrie, del commercio agricolo, in tutto il mondo. Quindi il capitale ha globalizzato le forme di sfruttamento e ha portato come contraddizione che i movimenti contadini, prima molto corporativi, localistici, oggi si internazionalizzano, si conoscono, si globalizzano. Ora, all'interno di Via Campesina, abbiamo scoperto che i principali sfruttatori degli agricoltori del Brasile sono gli stessi che stanno in India, nelle Filippine, in Africa del Sud, in Messico, in Europa, ossia, la Monsanto, la Nestlé, ecc. 2. Che tipo di relazioni ha il MST con gli altri movimenti di lotta per la terra? E l'esperienza con la causa palestinese, quando nel 2002, un rappresentante del MST, è stato fotografato al fianco di Arafat, con la bandiera del movimento, ha portato a qualche risultato positivo? Dalla nascita del MST abbiamo sempre avuto una visione latino-americanista, sempre ci siamo incontrati con altri movimenti contadini. Sia perché eravamo vicini a loro geograficamente, sia perché i Movimenti contadini del Messico, dell'America Centrale, dell'America Andina, avevano un'esperienza storica maggiore della nostra. Attraverso questo processo, abbiamo costruito un'organizzazione latino-americana, che scambia esperienze e si riunisce in congressi e conferenze. Dopo, a partire dal 1995, abbiamo costruito Via Campesina, che è internazionale e riunisce più di 90 organizzazioni di tutto il mondo, di tutti i continenti. In relazione alla Palestina la nostra posizione è di solidarietà con la lotta del popolo palestinese, così come con quelle di qualsiasi popolo del mondo che lotti per i propri diritti. Quando Mario Lill è stato a Ramallah, stava partecipando ad una iniziativa di Via Campesina internazionale. L'episodio ha avuto una grande ripercussione perché, mentre la delegazione era a Ramallah, c'è stato l'attacco al quartier generale di Arafat, che è stato circondato. Il risultato di quell'episodio è che la solidarietà internazionale ha impedito che l'esercito di Israele bombardasse l'edificio e arrivasse ad uccidere il Presidente Arafat. Ma questo episodio non è isolato. Abbiamo partecipato a molte altre attività di solidarietà, anche con il popolo di Israele. Abbiamo scambi con kibbutz, li conosciamo, abbiamo imparato dai loro errori e successi. Anche io ho partecipato ad una missione nel 1999 che ha visitato uno scienziato israeliano, Modechai Vanunu, che è in prigione da più di 15 anni, perché ha denunciato che Israele può produrre la bomba atomica. Siamo stati a trovarlo con una delegazione di vincitori del Premio Nobel alternativo. Purtroppo la cosa non avuto ripercussioni in Occidente e Vanunu continua a stare in carcere. Vorrei approfittare di questo argomento per denunciare che il governo di Israele del Signor Sharon, ha proibito di uscire dal paese a un invitato speciale del Forum Social Mundial. Si tratta di monsignor Atalla Hanna, vescovo della chiesa ortodossa di Betlemme, che ha più di 70 anni. Le autorità gli hanno sequestrato il passaporto poiché è cittadino di Israele e non potrà stare con noi a Porto Alegre. 3. In che modo il MST e Via Campesina possono contribuire ad abbattere le barriere commerciali nei confronti dei prodotti agricoli brasiliani in Europa e negli USA? Il MST e Via Campesina stanno discutendo da molto tempo su come le imprese multinazionali manipolino alcuni governi, manipolino la Organizzazione Mondiale del Commercio e impongano le proprie condizioni per ottenere più vantaggi e più profitto. Noi sosteniamo l'idea che il commercio internazionale dei prodotti agricoli e degli alimenti non può essere governato dalle regole della OMC. Il commercio internazionale deve essere subordinato alla sovranità alimentare. Ossia, ogni paese ha il diritto e il dovere di produrre gli alimenti necessari per il proprio popolo. E vendere soltanto l'eccedente e comprare l'indispensabile, quello che non si riesce a produrre. Siamo contro la standardizzazione degli alimenti, che è un pericolo e un crimine contro la diversità culturale all'interno della nostra civiltà, che le mulinazionali vogliono imporre. Oggi, il grano, la soia, il miglio, il riso, rappresentano più dell'85% dei cereali consumati nel pianeta. Questo genera una dipendenza molto grande della popolazione. Le politiche di sussidio e di protezionismo praticate negli USA e in Europa non favoriscono i loro piccoli agricoltori, favoriscono solo le grandi multinazionali, che ottengono lì, vantaggi comparativi per competere con i paesi del Terzo Mondo e, vendendo in forma sussidiata, ci rendono dipendenti. Abbiamo sempre discusso delle forme possibili per mobilitarsi e lottare contro questa politica agricola internazionale. E stiamo pianificando grandi mobilitazioni in tutto il mondo, per il prossimo mese di settembre, durante la riunione dell'OMC a Cancun, in Messico. La OMC non ha diritti né legittimità, non appartiene al sistema dell'ONU e non può pretendere di creare regole per l'umanità. Il mondo ha bisogno di riorganizzare tutto il suo sistema di organismi internazionali. Cominciando dall'ONU, che obbedisce solo agli ordini degli USA e non riesce a fare in modo che Israele rispetti le sue deliberazioni. Che valgono solo quando sono contro i paesi poveri. Gli USA sono i primi a non rispettare le regole internazionali, basta vedere l'accordo di Kyoto (...). 4 Le azioni del movimento sociale devono cambiare con l'arrivo al potere di un gruppo che simpatizza con le sue idee? E' intenzione del MST mantenere la tregua di fronte al governo Lula, o questo atteggiamento può rappresentare un ritardo per le conquiste del movimento? Le occupazioni ci saranno ancora? I movimenti sociali di tutto il mondo e qui in Brasile devono mantenere una totale autonomia dai governi, dallo stato, dai partiti e dalle chiese. E da questo che proviene la loro legittimità e la loro forza nell'organizzare il popolo in modo indipendente. Ogni volta che un movimento sociale è divenuto dipendente da un partito, dallo stato o dal governo, è finito. Può anche continuare a esistere sulla carta, attraverso il proprio simbolo, ma finisce la sua forza. Ciò che è cambiato qui in Brasile, con l'elezione e la vittoria di Lula, è la correlazione di forze, non la forma di agire dei movimenti sociali. Con la vittoria elettorale di Lula, il popolo ha detto chiaramente che vuole cambiare. E ha dato questa forza a Lula. Quindi, ora, in relazione alla riforma agraria, è chiaro che il latifondo ha perso forza e che il governo Lula ci aiuterà a combattere il latifondo. E' lo stesso vale per le forme di lotta. Le forme di lotta non sono risultato della volontà dei dirigenti o di accordi. Sono espressione soltanto del livello di contraddizione sociale che si crea nella società, a causa delle sue disuguaglianze e ingiustizie. Può scrivere in grassetto, fino a che in Brasile ci sarà il latifondo da un lato e i senza terra dall'altro, ci saranno sempre occupazioni di terre. Così come fino a quando ci sarà speculazione immobiliare in città e molta persone saranno senza casa, ci saranno occupazioni di terreno urbani. 5. E' sempre più forte la pressione perché i paesi poveri adottino alimenti transgenici come alternativa per combattere la fame. Secondo il MST, la resistenza a questi alimenti, sarà realizzabile nel prossimo futuro? Il problema della fame del mondo non è mancanza di alimenti, non è mancanza di produzione di alimenti. E' mancanza di distribuzione di cibo. Avanza cibo nella maggior parte dei paesi. Il problema è che il popolo non ha soldi, reddito per poter comprare. Ora, le pressioni che esistono per adottare sementi transgeniche, provengono dalle multinazionali, non più di dieci, che vogliono controllare i semi in tutto il mondo. E poiché controllano la tecnologia dei transgenici, della biotecnologia, vogliono imporla. Il MST e Via Campesina, continuano a sostenere con tutte le forze, (e aumenta sempre di più l'appoggio della società in tutto il mondo) la loro contrarietà nei confronti degli alimenti transgenici. Ed è sempre più chiaro che i semi transgenici non sono più produttivi, non sono più redditizi, e continuano a produrre danni all'ambiente. Tutti i giorni escono notizie sui giornali su questa manipolazione. Abbiamo invitato a testimoniare al FSM, una agricoltore canadese, il signor Percy Shemeister, che ha condotto una lotta storica contro la Monsanto, che usa in Canada metodi perversi per impedire che gli agricoltori conservino i loro stessi semi. Quello che è in gioco, nella lotta contro i transgenici, è il controllo delle multinazionali sugli alimenti e sull'agricoltura. E' in gioco la sopravvivenza dei piccoli agricoltori, è in gioco la sovranità alimentare dei popoli. E noi lotteremo fino alla fine e siamo certi di vincere. L'umanità si è sviluppata fino ad oggi, perché la produzione di semi era democratizzata; Qualsiasi contadino poteva produrre i propri semi. Oggi, le multinazionali, vogliono il monopolio. Non lo permetteremo. Anche per questo lanceremo nel FSM, il giorno 24, nel pomeriggio, allo stadio Gigantinho, una campagna internazionale che ha come slogan "I semi sono patrimonio dell'umanità". E questa campagna sarà portata in tutto il mondo perché gli agricoltori producano i propri semi. Poi faremo una iniziativa nell'insediamento di Charqueadas per lanciare la campagna qui in Brasile, nella nostra base, con la presenza di diverse personalità come Noam Chomski, Peter Rosset, Pat Money, Silvia Ribeiro, Jean Zigler. (la domanda 6 relativa a polemiche interne al Rio Grande del Sud è stata tagliata) 7. E' il terzo anno che lei partecipa al Fórum Social Mundial. Che valutazione dà del contributo di questo evento alle cause sociali? Come ho detto all'inizio il FSM è un porto. Non è un'organizzazione, la sua funzione non è organizzare, compilare documenti o linee politiche. Ma è stato uno spazio importante per discutere idee. E questo è stato fondamentale in questa congiuntura internazionale e nazionale di egemonia del neoliberismo e di ampliamento del monopolio delle comunicazioni. Grazie al FSM, i temi sociali, le cause del popolo, sono tornati ad avere spazio ed è stato possibile dire che non è vero che il neoliberismo è la fine della storia. Il FSM ha spezzato l'egemonia del 'pensiero unico' che esisteva nei mezzi di comunicazione, nelle università, negli ambienti politici. Quindi, il maggior contributo del FSM è stato stimolare il dibattito. E spero che con il nuovo governo Lula, si apra un periodo di dibattito in tutta la società brasiliana. Tutti sappiamo i limiti che ci sono alla realizzazione dei mutamenti che il nuovo governo affronterà. Ma la via d'uscita è nella discussione, nel formare grandi correnti di opinione pubblica, è l'organizzazione delle persone, è la partecipazione popolare. E' la mobilitazione della società.
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