Venezuela: Nuova manifestazione contro Chavez a Caracas 36 feriti per le cariche dell'esercito



http://www.unita.it

 Sono trentasei le persone medicate, tra feriti e intossicati dai gas
lacrimogeni, durante la manifestazione in corso lunedì 13 a Caracas. Tra
loro c'è anche un fotografo venezuelano, ferito da un proiettile di gomma.
Le forze di sicurezza sono intervenute per impedire che gli oppositori del
presidente venezuelano Hugo Chavez raggiungessero, così come avevano
annunciato, la base militare di Forte Tiuna.

È la seconda volta in dieci giorni che gli antichavisti cercano di
raggiungere la zona del Forte, dichiarata zona di sicurezza sotto il
controllo del ministero della Difesa. L'ultima volta, il 3 gennaio, due
persone erano morte raggiunte da colpi di arma da fuoco sparati contro i
simpatizzanti del presidente Chavez, che cercavano di boicottare i cortei
dell'opposizione.

Sempre più accusato di un uso partigiano delle forze di sicurezza e di
fomentare incidenti durante le manifestazioni degli oppositori, il
presidente Chavez ha deciso di cambiare il ministro dell'Interno, spostando
l'attuale titolare, Diosdato Cabello, al dicastero delle Infrastrutture. Il
capo dello Stato venezuelano non ha ancora ufficializzato la nuova
designazione, ma la stampa a Caracas sostiene che la scelta ricadrà su un
uomo a lui vicino, il generale Jorge Garcia Carneiro.

È intanto entrato nella settima settimana lo sciopero dei sindacati che sta
paralizzando la produzione di petrolio della Pdvsa, la compagnia nazionale
di idrocarburi del Venezuela. Chavez ha accusato le emittenti di aver
abusato del loro potere trasmettendo continuamente annunci che promuovono lo
sciopero. Le principali stazioni televisive da quando c'è lo sciopero non
trasmettono più annunci
pubblicitari, ma soltanto gli annunci dell'opposizione. I proprietari dei
media hanno adottato la decisione perché Chavez incita i suoi sostenitori ad
attaccare i giornalisti. «Sono peggio di una bomba atomica» ha detto di loro
Chavez durante il suo intervento radiotelevisivo. «Se continueranno a usare
le loro licenze per cercare di spaccare il Paese o deporre il nostro
governo, io sarò obbligato a revocarle».

A Vienna intanto anche per sopperire alla contrazione dell'offerta di
greggio di provenienza venezuelana i paesi aderenti all'Opec hanno deciso di
aumentare la produzione complessiva di 1,5 milioni di barili portandola a
24,5 milioni. E la decisione, per altro annunciata da giorni, ha
immediatamente fatto scendere il prezzo del brent a 29, 30 dollari al
barile. Il presidente dell'Opec, Abdullah al-Attiyah ha espresso l'auspicio
che l'accordo raggiunto sulla produzione mandi anche un messaggio forte al
mercato per prevenire «il panico».


**************************************************
Nello

change the world before the world changes you because  another world is
possible