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Banca Nazionale del Lavoro, fuori dall'Ecuador
- Subject: Banca Nazionale del Lavoro, fuori dall'Ecuador
- From: Rete Lilliput Comunica <ufficiostampa at retelilliput.org>
- Date: Fri, 13 Dec 2002 18:44:34 +0100
Oltre "Telethon" buone azioni anche in Ecuador Mobilitazioni in tutta Italia contro le estrazioni petrolifere sostenute da BNL Si è tenuta oggi in varie città dItalia una forte mobilitazione della Campagna contro lOCP - organizzata tra gli altri da Rete Lilliput e Campagna per la Riforma della Banca Mondiale -, per chiedere pubblicamente alla Banca Nazionale del Lavoro di uscire dal devastante progetto di estrazione petrolifera OCP in Ecuador. LOCP trasporterà per 20 anni circa 400.000 barili di greggio pesante al giorno di proprietà delle compagnie petrolifere straniere, fino al completo esaurimento della risorsa. Attraverserà ben 11 Aree protette e 40 centri abitati dell'Ecuador. Torrenti, fiumi, foreste tropicali primarie e terreni agricoli di ottima qualità a rischio di incendi e sversamenti di petrolio, per un totale di due milioni e mezzo di ettari di territorio amazzonico che verrà sfruttato con la costruzione dellopera. Comunità indigene costrette all'emigrazione o, nel migliori dei casi, sfruttati per la manodopera nel primo periodo dei lavori. Per non parlare della percentuale di malati di cancro nella zona di foresta già distrutta dalle attività petrolifere degli ultimi 30 anni. Sono questi i numeri del folle progetto per la costruzione dei 500 km di oleodotto che spaccheranno in due il polmone verde dell'Ecuador, e che ha visto negli ultimi mesi la massiccia mobilitazione di associazioni, rappresentanti delle popolazioni locali e esponenti del mondo politico. Anche oggi numerosi attivisti hanno distribuito volantini ed inscenato piccole azioni dimostrative davanti alle filiali della BNL di Milano, Firenze, Napoli e di altre città, per far presente alla BNL che, dopo quella di Telethon, può compiere unaltra buona azione: non procedere con il finanziamento di unopera come questa. A Roma una trentina di attivisti si sono dati appuntamento davanti alla filiale BNL di via del Corso, esponendo uno striscione, sostenuto da palloncini colorati, in cui si leggeva la scritta BUONE AZIONI ANCHE IN ECUADOR. A Roma erano presenti anche unesponente dellorganizzazione ambientalista ecuadoriana Accion Ecologica e due indigeni delle comunità impattate dal progetto. Mario Santi, della comunità di Sarayacu, ha potuto testimoniare come il livello della tensione legata alla costruzione delloleodotto stia aumentando. Proprio la sua comunità dopo numerose denunce inascoltate riguardo l'invasione del suo territorio, nelle scorse settimane ha trattenuto pacificamente per alcuni giorni tre lavoratori dell'impresa CGC, coinvolta nella costruzione delloleodotto, liberandoli solo dopo lottenimento di un accordo che vincola la compagnia a rimanere fuori dalle loro terre. Ma la repressione da parte del governo ecuadoriano di qualsiasi forma di protesta continua, anche a dispetto dei diritti delle popolazioni locali. Anche per questa ragione la Campagna internazionale contro lOCP sta crescendo e si sta mobilitando sempre più in vari paesi, tra gli altri la Germania, lInghilterra, gli Stati Uniti, la Spagna e lArgentina. La speranza è che sia proprio unazienda italiana, la BNL, che partecipa al finanziamento del progetto per una quota di 50 milioni di dollari e che dimostra tutti gli anni la sua sensibilità al sociale sostenendo uniniziativa come Telethon, a riconoscere che le devastazioni socio-ambientali del progetto non ne giustificano la realizzazione. Un primo segnale importante è già venuto dal presidente della BNL Abete, che nei giorni scorsi ha affermato, per la prima volta in un anno, di voler incontrare gli esponenti della Campagna contro lOCP. Continuiamo a subire soprusi semplicemente perché vogliamo esercitare il nostro legittimo diritto di protestare pacificamente contro la distruzione delle nostre terreha affermato Mario Santi della comunità di Sarayacu. Alle popolazioni dellEcuador lOCP porterà solo altra povertà e disagi, non certo lo sviluppo che ci vogliono far credere. Proprio per coerenza con il suo lodevole impegno su Telethon, la BNL dovrebbe uscire dal progetto OCPha dichiarato Marco Scinto di Legambiente.
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