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- From: "markala at libero.it" <markala at libero.it>
- Date: Thu, 12 Dec 2002 08:11:11 +0100
> Denuncia alla Solidarietà Internazionale > Tre donne indigene mixteche attraversano le Alpi della solidrietà > Una commissione di donne del COEDEP in tour per l'Europa > > " Avvicinati con calore che da Oaxaca veniamo, abbiamo fatto e creato > questa canzone " cantano, accompagnandosi con la chitarra, le tre donne > mixteche prima di iniziare il loro discorso attorno a ciò che le ha spinte > ad attraversare l'oceano e le ha portate in Europa. I loro nomi sono > Jaquelina López Almazán, Soledad Ortíz Vásquez e María del Carmen López > Almazán ed appartengono al Comitato di Difesa dei Diritti del Popolo > (Comité de Defensa de los Derechos del Pueblo, CODEP) di Oxaca. > > Jaquelina è la responsabile della commissione Organizzazione e > Negoziazione, María del Carmen appartiene alla commissione Educazione e > Cultura, mentre Soledad è membro della commissione Donne ed anche della > commissione Relazioni Internazionali. > > María del Carmen è colei che più sintetizza la storia di questa > organizzazione. E' uscita dal paese legalmente, però successivamente, la > "giustizia" messicana ha emesso un ordine d'arresto contro di lei per il > reato di difendere il proprio diritto all'abitazione e quello di altre 17 > famiglie. Così, oggi, María si trova come "latitante della ingiustizia" e > stà subendo pressioni affinchè non rientri in Messico e rimanga fuori dal > paese. Questa - dice María del Carmen - è la strategia del potere, spostare > con la forza la gente che resiste, per poter sviluppare i propri piani. > Questo è quanto stà succedendo nel caso dello stesso Plan Puebla-Panama. > Spostano a forza contadini, indigeni e popolazioni intere per aprire la > strada alle multinazionali del commercio e dei trasporti, al costo della > distruzione dei boschi e dei luoghi sacri agli indios. > > Oggi - racconta Soledad - siamo di fronte a voi per spiegarvi la situazione > che vivono i Popoli Indigeni di Oaxaca, dal momento che solamente si > conosce la situazione del Chiapas e noi vogliamo Chiapas, si da anche negli stati di Oaxaca, Michuacán, Guerrero, > Puebla ed in generale in tutta l'America Latina dove si trovano Popoli > Indigeni che resistono alla applicazione di questa globalizzazione. > > Introduzione storico-geografica > > La regione di Oaxaca - dice Jaquelina - confina a sud con il Chiapas, ad > est con lo stato di Veracruz, a nord con due stati: Puebla e Guerrero ed a > ovest con l'oceano Pacifico. Oaxaca ha una popolazione di 3 milioni di > abitanti e la maggior parte della popolazione si trova nella capitale, con > approssimativamente 320.000 cittadini. La popolazione si compone di 16 > popoli indigeni. Dei 3 milioni di abitanti, l'80% è indigeno. Lo stato si > divide poi in sette regioni; sebbene il governo abbia cercato di aggregare > nuove sotto-regioni (dividit et impera) : la regione Mixteca che è una > delle più grandi, la regione Zapoteca o dell' istmo di Tehuantepec, la > regione della Costa, la regione della Conca del Papaloapan, la regione > delle Valli Centrali, la regione della Cañada e la regione della Sierra > Sud. La nostra organizzazione ha presenza in quattro regioni: la regione > Mixteca che è il luogo dove nasce la nostra organizzazione. In questa > regione si trovano il popolo Triqui, i Tacuate! > s e gli Amuzgos, mentre nel lato dell'Istmo di Tehuantepec c'è il popolo > Zapoteco, che anche è presente nella nostra organizzazione. Allo stesso > modo, siamo presenti nelle Valli Centrali e nelle colonie popolari. > > Attraversando le frontiere, gli obiettivi di un tour > > Noi - racconta Jaquelina - siamo venute quì essenzialmente con tre obiettivi: > > 1) Stabilire un rapporto stabile con le diverse organizzazioni che si > trovano in Europa. Abbiamo iniziato in Spagna il 17 novembre, con > l'aspirazione di poter formare una rete che consideriamo importantissima > nello sviluppo della lotta nel nostro stato. > > 2) Denunciare la situazione di repressione che viviamo come organizzazione > ed anche come popolo messicano. > > iluppo > delle popolazioni indigene e delle nostre comunità. > > L'Organizzazione > > La nostra organizzazione - dice Soledad - ha alle spalle 25 anni di > attività, sebbene sotto nomi diversi. All'inizio l'organizzazione si > sviluppò nella regione della Mixteca, a Tlaxiaco. Dopo ci estendemmo alla > regione di Putla e si formò ciò che venne chiamata l'Unità Popolare Mixteca > (Unidad Popular Mixteca). > > La nostra organizzazione sorse a seguito della emarginazione, della > situazione di povertà, miseria e di oblio che stavamo soffrendo per colpa > dei diversi governi di turno. Allora, nel renderci conto che > l'organizzazione e l'unità erano fondamentali perché si ascoltasse la voce > dei nostri popoli, abbiamo iniziato a crescere, integrando molte nuove > comunità. E fu così che già non eravamo solo mixtechi, ma anche triqui, > tacuates, amuzgos e nahuatles e la lotta divenne unitaria. E così come > sorse, nel 1991, il Comitato di Difesa dei Diritti del Popolo (Comité de > Defensa de los Derechos del Pueblo, CODEP), già non più come una Unità > Popolare Mixteca, ma come una unità molto più ampia. E' giustamente l'unità > ciò che ci ha permesso di affermare le richieste tanto economiche come > politiche e sociali dei nostri popoli, dal momento che questa > globalizzazione non tiene conto della situazione dei popoli indigeni. > > Territorio, Autodeterminazione e Autonomia > > Fondamentalmente le nostre richieste sono: il rispetto per il nostro > territorio, la autodeterminazione e l'autonomia. In questo ambito noi, come > CODEP, abbiamo firmato anche gli Accordi di San Andrés che l'EZLN siglò nel > 1996 con il governo nella Legge COCOPA, accordi che hanno a che vedere con > le richieste dei Popoli Indigeni, non solamente del Chiapas, ma anche a > livello di tutti i Popoli Indigeni del Messico. Sfortunatamente l'attuale > Presidente della Repubblica, il signor Vicente Fox, ha disconosciuto questi > accordi ed ora ha promosso quest'altra legge che si chiama Legge Bartlet - ega che solamente riconosce i Popoli Indigeni il > diritto alla cultura, alle tradizioni ed alla lingua. Già non si rispetta > ciò che è il territorio, l'autodeterminazione e l'autonomia. > > Parliamo sempre di rispetto per i territori dei Popoli Indigeni perché > sappiamo che lì ci sono le risorse naturali più importanti. Inoltre > affermiamo l'autodeterminazione perché noi come Popoli Indigeni, abbiamo le > nostre proprie forme di governo. L'Asseblea Popolare è il massimo organismo > di decisione di un popolo, per firmare accordi o per applicare progetti che > lo beneficino in forma collettiva. Anche per questo, noi lottiamo affinchè > si rispettino gli Accordi di San Andrés e rifiutiamo rotondamente > l'applicazione di questa legge che il governo federale ha sviluppato per > favorire lo sviluppo di progetti neoliberisti come sono il Plan > Puebla-Panama, l'ALCA ed il Trattato di Libero Commercio. > > TLC, Plan Puebla-Panama ed ALCA > > Perchè si firmasse il Trattato di Libero Commercio tra Messico, Canada e > Stati Uniti del Nordamerica, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca > Mondiale hanno richiesto come condizione che si modificassero alcuni > articoli della Costituzione del nostro paese. > > L'articolo 3 che parla dell'educazione laica, gratuita ed obbligatoria. > > L'articolo 27 che parla sul possesso della terra, sui modi di proprietà e > su come poter sfruttare le risorse naturali. > > L'articolo 123 che parla della relazione tra lavoratori e parte padronale. > > In generale si sono fatte queste modifiche nel periodo di Carlos Salina de > Gortari. Accanto a ciò, sono state imposte altre condizioni di carattere > politico-sociale, come la riduzione dello Stato, il taglio dei > finanziamenti alla sicurezza sociale, ai servizi, ecc.. e le > privatizzazione. Questo ha preparato anche la strada alla applicazione di > altri progetti come il Plan Puebla-Panama e poi l'ALCA. > > Plan Puebla-Panama, lo sterminio dei Popoli Indigeni > > Il Plan Puebla-Panama opoli > Indigeni. Questo piano è già in una fase avanzata, dal momento che si stà > sviluppando tutta l'infrastruttura, contemplandosi la costruzione di un > canale secco, attraverso la creazione di una rete ferroviaria, che unirà > l'Oceano Atlantico con l'Oceano Pacifico, dal porto di Salina Cruz (Oaxaca) > fino al porto di Coatzacoalcos (Veracruz). Questo progetto è cruciale per > la riattivazione del commercio tra Asia ed Europa. Attorno a questo canale > si costruiranno fabbriche, maquiladoras, centri di golf, centri turistici, > hotels, ecc.. il Messico garantirà alle multinazionali le materie prime ed > una forza lavoro poco costosa e debilitata dalle modifiche dell'articolo > 123, cambiamenti che hanno fatto sparire il sindacato e la contrattazione > collettiva.. > > Lo sfruttamento della Terra > > Anche le modifiche apportate all'articolo 27 hanno permesso l'avanzamento > di questo piano. Questo articulo prevedeva tre tipologie di terre: la > proprietà comunale che è quella che deriva dai Popoli Originari, la > proprietà ejidal che si genera attraverso la riforma agraria che si da > durante la rivoluzione, quando si concede terra ai popoli indigeni ed ai > contadini senza terra e per ultimo, la proprietà privata. Con la riforma > dell'articolo 27, tanto le terre comunali come quelle dell'ejido si possono > privatizzare. Ci sono due forme in cui si effettua l'espropriazione. La > prima è con decreto presidenziale: si espropriano le terre ai popoli > indigeni e si consegnano ai privati (multinazionali). La seconda è nel caso > del comunero (l'abitante di una comunità). A questo viene concesso il > titolo di proprietà ed egli può quindi vendere. Prima non era possibile dal > momento che la proprietà comunale era collettiva, era della comunità, cioè > di tutti. Attualmente c'è una commissione che ! > stà "regolarizzando" le terre. Queste persone arrivano alle comunità e con > l'inganno fanno presente ad alcuni individui della comunità che loro gli > concederanno la terra, la ndizione che questi gli ritornino, attraverso un atto di vendita, una > parte di questa stessa terra che riceveranno. Così è come il governo di > Oaxaca ha espropriato tante terre ai popoli indigeni per poter costruire la > super autostrada che arriverà fino a Panama. > > La Repressione: i gruppi paramilitari > > Uno degli obiettivi del Plan Puebla-Panama è quello di sacceggiare il > territorio di materie prime, di meteriali preziosi, di biodiversità, ecc.. > Per attuare ciò in tutta la sua magnificenza, stanno anche rafforzando i > corpi repressivi, stanno rafforzando e creando i gruppi paramilitari. I > gruppi paramilitari si stanno riproducendo in Oxaca, in Guerrero, in > Michuacán, in Chiapas ed in tutti i luoghi interessati dal Plan > Puebla-Panama. I gruppi paramilitari a Oaxaca sono gruppi di persone > comuni: civili che vengono addestrati attraverso la Segreteria per i > Trasporti, cioè Aurora López Acevedo. Nello stato abbiamo detettati varii > gruppi. Nella conca del Papaloapan c'è il Consejo Regional Obrero, > Campesino y Urbano de Tuxtepec (CROCUT). Questa organizzazione agisce tra > Oaxaca e Veracruz. Nella costa dello stato c'è il Consejo de Transporte de > la Costa. In Putla de Guerrero, dove c'è la nostra organizzazione, si trova > la Alianza Civica de Transportistas. Noi siamo stati aggredit! > i da questi gruppi paramilitari. Il Movimiento de Unificación y Lucha > Triqui è un'altra organizzazione paramilitare con sede in Putla de > Guerrero. La cosa difficile è che queste orga nizzazioni hanno base > sociale, si nutrono del popolo stesso, comprano le comunità, incorporano > villaggi .. > > Nel massacro di Agua Fría hanno agito i gruppi paramilitari che hanno > assassinato 26 contadini, appartenenti alla comunità di Xochiltepec, nella > Sierra Sur. Ventiquattr'ore dopo il massacro, il governo arriva alle porte > di Teojomulco ed arresta 17 persone. Per arrivare alle porte di Teojomulco > non c'è strada, si arriva solamente camminando e si ha bisogno di 10 ore. contadini. La > giustificazione del governo per questi arresti e per il massacro è che si è > trattato di liti per il narcotraffico o per problemi di confini. Noi, per > come hanno attuato, pensiamo che si è trattato di paramilitari e non dei > contadini che sono stati arrestati. Nello stesso rapporto della Commissione > Nazionale per i Diritti Umani si segnalano tutte le incongruenze degli > arresti degli indios di Teojomulco. Noi crediamo che questi sono i mezzi > che si impiegano in una guerra di bassa intensità per spostare con la forza > interi villaggi e, in particolare,! > dove esiste coordinamento ed organizzazione, come è il caso dei 17 > contadini che appartengono al Frente Nacional Sierra Sur, organizzazione > che integra il Coordinamento Oaxaquegno Magonista Popular Antineoliberista > (Coordinadora Oaxaqueña Magonista Popular Antineoliberal, COMPA) al quale > anche partecipa il CODEP. L'obiettivo di questa repressione è evidente: > spostare con la forza le organizzazioni per poter saccheggiare le ricchezze > del luogo: l'acqua, i boschi e le ricchezze del sottosuolo. > > Ovviamente la protesta può molto, dal momento che, dopo 3 mesi di presidi, > sono stati posti in libertà almeno quattro minori e due adulti, sebbene 11 > rimangano tutt'ora in carcere. > > San Salvador Atenco, esempio della vittoria dei Popoli Mobilitati > > Il caso di San Salvador Atenco è un esempio di ciò che la riforma > dell'articolo 27 permette al governo. Quì il governo ha cercato di > espriopriare le terre ejidali per costruire un nuovo aereoporto ed annessi > centri turistici, avendo stabilito da prima molti accordi con > multinazionali di Giappone, Germani e Stati Uniti del Nordamerican. > L'indennizzazione sarebbe stata di soli 5 pesos (meno di 1 euro) per metro > quadrato. E fu così che un popolo come quello di San Salvador Atenco, che > mai aveva conosciuto la lotta, reaggì di fronte alla minaccia. > > E' giustamente quì dove si concreta un primo importante tentativo di unità > nazio i da 19 stati > della Repubblica. Quì è dove tutte le organizzazioni presenti elaborano un > piano d'azione comune per difendere queste terre. > > La mobilitazione, le marce ed i presidi hanno alla fine portato alla > vittoria, nel mese di Luglio di quest'anno. I poliziotti avevano iniziato > ad accerchiare Salvadot Atenco, però questa minaccia ha fatto arrivare a > Salvador Atenco il popolo solidario messicano. Questa immensità di persone > ed organizzazioni ha ottenuto che la gente di San Salvador non fosse > schiacciata. Si ci furono scontri e vennero arrestate 200 persone. Però, > alla fine, il decreto è stato ritirato e dopo 8 giorni tutti coloro che > erano stati arrestati, sono stati rimessi in libertà. > > E' così risultato dimostrato che i popoli organizzati e mobilitati possono > resistere alla applicazione dei megaprogetti liberisti ed alle > multinazionali. > > Il Fronte di San Salvador Atenco, tentativo di Unità > > Il 23 novembre si è costituito un altro importante tentativo di unità > nazionale nell'auditorium di Salvador Atenco: il Fronte Nazionale per la > Sovranità ed i Diritti del Popolo (Frente Nacional de la Soberanía y los > Derechos del Pueblo). All'atto hanno partecipato 53 organizzazioni tra le > quali si distaccano il Bloque del Poder Popular (BPP), la Coordinadora > Nacional de Trabajadores de la Educación (CNTE), la Central Unitaria de los > Trabajadores (CUT) ecc .. > > Prendendo d'esempio San Salvador Atenco, dobbiamo innalzare centinaia di > Salvador Atenco, dobbiamo sollevare un grande fronte antineoiberista che ci > permetta di arrestare per lo meno la forma in cui agisce questa politica. > Loro vogliono devastarci, toglierci dalle nostre terre, distruggerci. Ma > noi possiamo continuare a lottare, affinchè attraverso le nostre > organizzazioni parli il Popolo, quello del Messico così come quello > dell'America Latina e del Mondo, dal momento che gli effetti del > neoliberismo si stanno sentendo in Europa e nel Mondo e dobbiamo iniziare a > N IL CODEP, INVIATE MESSAGGI DI SOLIDARIETA' A: > yosoyua at yahoo.com.mx > codepbpp at hotmail.com > > > > Appello alla Solidarietà con il CODEP > Lettera al Governatore dello stato di Oaxaca > Inviate questa lettera al Governatore dello Stato di Oaxaca > > > > > > - - - 8< - - - 8< - - - 8< - - - > > C. Lic. José Murat Casab > Gobernador del Estado de Oaxaca > gobernador at oaxaca.gob.mx > Fax: ++52 951 55077 y ++52 951 63737 > > Presente. Por este medio los firmatarios queremos manifestarle lo > siguiente: Estamos enterados de la represión que su gobierno ha ejercido en > contra de los integrantes del Comité de Defensa de los Derechos del Pueblo > (CODEP): los asesinos de dos indígenas triquis gozan de libertad protegidos > por la propia policía ministerial del estado; de los enmascarados vestidos > de negro que intentaron asesinar a Brigido Gómez Mateos no ha esclarecido > nada la misma procuraduría que en 20 horas logró "detener" a los "asesinos" > de la masacre de Agua Fría; nada se ha hecho tampoco en contra los grupos > paramilitares que han agredido y amenazado de muerte a miembrs de base y > dirigentes de esta organización en Putla de Guerrero; igual silencio de la > procuraduría del saqueo de las oficinas del CODEP en el marzo pasado; de > las amenazas por teléfono y de manera directa en contra de dirigentes de > esta organización por parte de conocidos como Guardias Blancas de nombre > Guadalupe, Salomón y Faustino ! > Alarcón Rebollo que gozan de toda la protección de su gobierno, tampoco se > ha hecho nada. U'ltimamente la represión se ha cebado en contra de la > maestra María del Carmen López Almazán, quien por defender su derecho a la > vivienda, la injusticia que se encuentra en manos de la Juez del Juzgado 6° > de los penal, pretende convertirla en "profúga de la injusticia" en su > desquiciado afán de proteger a uno de los más cercanos miembros de su > gabinete, el titular de SEDUCOP, Jesús Angel Díaz Ortega, quien cuando > menos es culpable de evasió compañera que es miembro de la dirección colectiva estatal del > CODEP. Señor gobernador, estamos enterados que por consigna, esta "ilustre > juez" está preparando las condiciones para que la compañera María del > Carmen sea apresada en cuanto ponga los pies en Oaxaca, por lo que estamos > solicitando que nos aclare su situación jurídica, pués en caso de estar en > riesgo su libertad por su actividad polít! > ica, aunque la encubran supuestos jucicios de orden común, iniciaremos las > acciones necesarias para resguardar su libertad y seguridad, sín descartar > la posibilidad del asilo político. Estamos seguros que los puntos de vista > que expresa en los foros nacionales e internacionales no pueden contradecir > su práctica política más inmediata. Esperamos su amable respuesta. > Atentamente. > > _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ (firma) > > > > ======================================= > Aiutate il progetto Una Ambulanza per l'Ecuador > Riceverete la maglietta con la vignetta di Vauro in regalo > <centerMaggiori Informazioni le troverete sul Sito > > ======================================= > Nel 2003 organizzeremo iniziative sui seguenti temi: > Argentina, Venezuela, Pemones, Colombia, Multinazionali e Questione Indigena > <centerContattaci o contatta i nostri riferimenti di > <centerBrescia, Genova, Milano, Novara, Pordenone, Reggio Emilia, Rimini, > Roma, Trento, Udine, Varese e Vicenza > ======================================= > COmitato INternazionalista ARco IRis(COINARIR) > Via Antonio Gramsci 3 - 25082 Botticino (Brescia) > Tel: 030 2190006 Fax: 06 233 242 298 Fax: 030 909 311 32 > Posta Elettronica: comunicazioni at coinarir.org > Sito della Rete: http://www.coinarir.org > > > > > --------------------------------------------------------------------- > Click qua per cancellarti da NOTIZIE ARCOIRIS - VOCI INDIGENE. > Oppure invia una email a indios at coinarir.org chiedendo di cancellarti e > specificando la tua email. > ------------------------------------------------ ----------- > > >
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