MST ed elezioni in Brasile/ Un commento ai risultati/ una intervista di Stedile a El Pais di tre giorni fa




Elementi per riflettere sulla congiuntura politica nazionale


I - Vittoria
1. C'è stata una vittoria politico-elettorale delle forze popolari.
2. Il popolo ha votato per il cambiamento. Ma continua ad essere
depoliticizzato e non c'è stata una partecipazione entusiasta.
3. La vittoria elettorale non è stata frutto di una nuova crescita del
movimento delle masse, ma del fallimento del modello economico adottato
dalle élite.
4. Le alleanze e la forma che ha preso la discussione porteranno a un
governo di centro sinistra.

II -  Lo scenario
1. Il modello economico neoliberista che ha subordinato la nostra
economia al capitale straniero si è esaurito grazie alle sue stesse
contraddizioni.
2. Ma il modello ha lasciato due trappole: la dipendenza dall'estero e
la vulnerabilità dell'economia rispetto alla speculazione finanziaria -
dei cambi; e la dipendenza del bilancio pubblico dal debito interno.
3. Andiamo verso un aggravamento della crisi economica nel breve
periodo.
4. Non ci sono soluzioni facili, semplici, o a breve termine.

III - Le prospettive
1. Il grande capitale continuerà a fare pressione perché non ci siano
cambiamenti né strutturali, né significativi. Continuerà a proporre come

vie di uscita: l'ALCA, il WTO, il FMI, la Banca Mondiale, ossia, un
maggiore inserimento e una maggiore subordinazione al capitale
internazionale.
2. La destra che ha scelto per il governo Lula (e la sua stampa) esigerà

lotta e vigilanza nei confronti dei "radicali" del PT.
3. Ci sarà un governo di discussioni e tensioni, in un quadro di crisi
4. Il governo dovrà continuamente negoziare. La proposta dei settori
maggioritari del partito è il patto sociale, con aperture anche sui
diritti storici dei lavoratori, in nome della governabilità.
5. La sinistra, in genere, e le forze popolari sono   disperse e
disorganizzate. Non c'è un quadro di ripresa del movimento delle masse.
6. Lottare da soli, senza mobilitazione delle masse, può portare a un
isolamento politico.

IV -  Sfide per le forze popolari
1. Produrre materiale didattico, in tutte le forme, per elevare il
livello politico delle masse (da qui l'importanza anche di un giornale
politico nazionale).
2. Intensificare la formazione dei quadri.
3. Costruire l'unità popolare per evitare il settarismo o l'isolamento.
Per questo sarà fondamentale costruire un movimento popolare a partire
dai comitati popolari contro l'ALCA, come fattore di unità tra tutte le
varie forze.
4. Stimolare il movimento delle masse, anche se il suo rilancio non
dipende solo dalla volontà politica. Sarà necessario usare creativamente

la pedagia delle masse, senza cadere nello scetticismo del
“contro-tutto”, né nell'illusione che ora tutto si risolverà






MST ed elezioni
In una intervista al giornale spagnolo "El Pais", Joao Pedro Stedile ha
parlato delle elezioni e della posizione del MST di fronte a una
vittoria di Lula.

Brani dell'intervista

El Pais: Il MST sarà il più forte mal di testa di Lula se vince le
elezioni?
JP Stedile: No, il maggiore mal di testa per un governo Lula si chiama
capitale americano con tutte le sue rappresentazioni: le banche
(Citibank, BankBoston), il  FMI, la Banca Mondiale ed il WTO. Questi
saranno i grandi mal di testa del signor  Lula da Silva e del popolo
brasiliano.
El País: Agli inizi di un eventuale governo del PT, il MST si comporterà

bene e non promuoverà occupazioni di terre per fare pressione sulle
nuove autorità?
João Pedro Stedile: Il MST opera in forma autonoma rispetto al PT. Ciò
che determina occupazioni di terre e mobilitazioni contadine non è la
volontà dei dirigenti, ma il fatto che i problemi dei senza terra
aumentino o diminuiscano. Naturalmente all'inizio di ogni governo si sta

a vedere.
El País: Le aspettative che può suscitare un governo di Lula nel MST e
in altri movimenti sociali sono molto superiori a quelle che potrebbe
sollevare un governo  di un qualsiasi altro candidato
João Pedro Stedile: Certo. In Brasile viviamo un momento molto
complicato. Prima di tutto il modello economico neoliberista è fallito e

ha messo la nostra società  e la nostra economia in un vicolo senza
uscita. Questo esige mutamenti, perché altrimenti la crisi sociale sarà
devastante e finiremo come l'Argentina. Una vittoria di Lula avrebbe un
peso simbolico che si tradurrebbe nella rinascita del movimento di
massa. La campagna di Lula sta dicendo al popolo: vota Lula, è l'ora di
Lula. Molto bene, votiamo Lula. E a partire da gennaio il popolo
brasiliano dirà: è arrivato il nostro momento. E ci sarà un processo di
mobilitazioni sociali alle quali parteciperanno i senza terra, i
lavoratori pubblici, che appoggeranno i cambiamenti di cui il Brasile ha

bisogno
El País:Saranno mobilitati per appoggiare il nuovo governo?
João Pedro Stedile: Non ci si deve porre in un ambito di partito. Io sto

parlando di movimenti di massa   che spingeranno a cambiamenti. Se il
governo Lula comprenderà questo messaggio del popolo per rafforzare il
processo di cambiamento, bene, se al contrario cercherà di ingannare il
popolo chiedendo pazienza, andrà a finire come De La Rúa.
El País: Lei ha fiducia in un governo Lula o è preoccupato per le
alleanze stipulate con settori conservatori e per  l'appoggio che ha
ricevuto da settori imprenditoriali?
João Pedro Stedile: Nella politica brasialiana c'è molta retorica e
pochi impegni. Vediamo qui campagne molto ipocrite. Quel che ha promesso

durante la campagna  Fernando Henrique Cardoso e quel che ha fatto dopo
non hanno niente a che vedere. Onestamente non ci preoccupa il tenore
del discorso di Lula, né le alleanze partitiche che può fare. Abbiamo
fiducia nel fatto che Lula rappresenta forze sociali organizzate della
nostra società al margine dei partiti.
El País: Lei e il  MST  chiedete una rottura con la politica della Banca

Mondiale e del FMI...
João Pedro Stedile: Io e anche alcuni banchieri.
El País: Ma questo non è quel che ha sostenuto Lula durante la campagna
João Pedro Stedile: Torniamo ancora alla retorica delle campagne
politiche in Brasile. I mutamenti necessari non dipenderanno dalla
volontà di Lula, ma dalle mobilitazioni popolari.
Il nostro compito nel MST è mobilitare il popolo per esigere dal nuovo
governo questa rottura.