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[CSPAL] L'ora della rivolta latino-americana - 18.10.2002 - Viareggio - CRO Darsene - ore 21 + CARTA del CSPAL
- Subject: [CSPAL] L'ora della rivolta latino-americana - 18.10.2002 - Viareggio - CRO Darsene - ore 21 + CARTA del CSPAL
- From: "CSPAL" <cspal.ms at libero.it>
- Date: Fri, 11 Oct 2002 10:11:53 +0200
VENERDI' 18 OTTOBRE 2002 - ORE 21 CRO DARSENE - VIAREGGIO Sala Maestri d'ascia a calafati INCONTRO CON CARLOS AZNARES E WILLY NOCETTI "L'ORA DELLA RIVOLTA LATINO-AMERICANA" Una occasione per fare il punto della lotta contro l'imperialismo in America Latina ricordando il Comandante Che Guevara a 35 anni dalla sua morte. Carlos Aznares è scrittore e giornalista (direttore di "Resumen Latinoamericano"): ha una grossa conoscenza dei conflitti latinoamericani in particolare in Venezuela, Brasile, Argentina. Ha lavorato per diversi giornali argentini e ha collaborato con i giornali baschi Egin, Gara e Euskaldunon Egunkaria ed con i periodici Ardi Beltza e Kale Gorria. Ha pubblicato i libri: "Tupamaros" (Buenos Aires, 1967), "El padrino de la mafia sindical" (Buenos Aires, 1988), "500 años despues: ¿descubrimiento o genocidio ?" (Madrid, 1992), "Los sueños de Bolivar en la Venezuela de hoy" (Txalaparta, 2000) e "Rebeldes sin Tierra- Historia del MST del Brasil" (Txalaparta, 2002, prossima traduzione italiana) Willy Nocetti è giornalista e analista politico latinoamericano, esperto in particolare di Colombia ed Argentina, membro del Consiglio Direttivo di "Resumen Latinoamericano" e membro del gruppo político basco "Euskal Herriko Komunistak" (Comunisti del Paese Basco. Durante la serata si parlerà anche della situazione nei Paesi baschi (dive i due compagni risiedono) dopo la messa fuorilegge del partito della sinistra basca Batasuna. Verrà anche esposto materiale riguardante l'America Latina. ==================== COMUNICATO Il CSPAL (Comitato di Solidarietà con i popoli dell'America Latina) comunica che ha effetuato la prima consegna di farmaci raccolti nei mesi precedenti a sostegno della popolazione argentina. I Farmaci sono stati direttamente consegnati al movimento Piquetero. Nello specifico al MTD del barrio(quartiere) di Solano, della CTD Anibal Veron. Ringraziamo quanti hanno contributo a dare sostegno, anche attraverso questa forma di solidarietà, a una delle forme più alte di lotta e di resistenza contro l'imperialismo che si sta sviluppando oggi in America Latina. ==================== CARTA del CSPAL Il Comitato di Solidarietà con i Popoli dell'America Latina (CSPAL) è nato a Massa dopo l'assemblea dell'8 febbraio 2002 dal titolo "E' solo argentina la crisi dell'Argentina ?". In quella assemblea, molto partecipata, a cui era presente il gruppo italiano di appoggio alle Madres de Plaza de Mayo, emerse chiaramente la convinzione che la crisi argentina fosse solo un tassello di una più generale crisi dell'imperialismo, una crisi economica, sociale e politica i cui effetti non erano ormai più occultabili e che stava trascinando interi popoli alla fame e alla guerra. Emerse inoltre la convinzione che la soluzione del ãproblema argentinoä non potesse risiedere né nelle varie alchimie finanziarie, né nelle ãpolitiche di aggiustamento strutturaleä indicate dal FMI e dalla Banca Mondiale, ma solo nella costruzione di un reale potere popolare. Con quella iniziativa il Comitato ha, di fatto, avviato una attività costante di controinformazione sulla drammatica situazione sociale e politica del continente latino-americano. Negli interventi sui giornali locali e nelle numerose iniziative in cui siamo stati invitati abbiamo sempre cercato di portare un punto di vista critico e una informazione autentica sulla situazione dellâAmerica Latina. Nel mese di giugno abbiamo realizzato un cineforum dal titolo "Un viaggio in America latina: tra oppressione e liberazione (dedicato a Gabriel)ä nel quale, attraverso la proiezione di 5 film - ciascuno dedicato ad un paese latino-americano - abbiamo registrato una partecipazione davvero importante (con punte fino a 200 partecipanti) a dimostrazione di una diffusa sensibilità verso i temi proposti. La proiezione dei film, la distribuzione di schede culturali tematiche e le introduzioni alle iniziative ci hanno consentito di aprire una riflessione sulle straordinarie esperienze di resistenza di alcuni paesi dellâAmerica Latina (Argentina, Cile, Salvador, Nicaragua, Uruguay) e sulle responsabilità dell'imperialismo, in particolare nord-americano, nella repressione e nel genocidio di quei popoli. Questa impostazione non è stata importante solo nell'ottica del recupero ãstoricoä, ma è stata importante soprattutto per collegare quelle lotte e quella esperienza nelle lotte e nelle condizioni di vita attuali dellâAmerica latina. In questo contesto si è inserita l'assemblea pubblica del 13 giugno con Neka, ãpiqueteraä argentina del Movimento Lavoratori Disoccupati (MTD) Lanus appartenente alla Coordinadora (CTD) Anibal Veròn. Anche questa assemblea ci ha consentito di fare un ulteriore passo in avanti nella comprensione della realtà odierna dellâAmerica Latina e di capire l'importanza della lotta condotta dai piqueteros nel contesto sociale e politico argentino. L'attività di controinformazione è stata fin qui, senza dubbio, uno degli elementi principali della nostra attività. Ma la nostra attività di controinformazione non può svilupparsi compiutamente se non partendo dalla consapevolezza che oggi, in Europa e in Italia, sta montando una ondata reazionaria, razzista e xenofoba, che gioca sulla pelle degli immigrati una partita decisiva. Una partita che indica gli immigrati come il problema da "risolvere". Noi riteniamo invece che gli immigrati non sono un problema da combattere, ma una risorsa assieme alla quale combattere contro le ingiustizie sociali e contro le oligarchie economiche, politiche e culturali. In tutte le campagne elettorali vediamo il continuo rincorrersi degli schieramenti politici sul terreno della ãsicurezza dei cittadiniä o meglio della lotta contro i migranti. Noi pensiamo invece che lavoratori italiani e lavoratori immigrati hanno interessi comuni e che devono allearsi per migliorare la propria condizione. Pensiamo che né gli italiani, né gli immigrati avranno maggiore sicurezza fino a che non verranno risolti i problemi sociali che colpiscono entrambi. Certo, la situazione economica e sociale dei migranti spesso è molto peggiore di quella degli italiani. Questa differenza viene usata dal potere come arma di ricatto per peggiorare le condizioni degli italiani e portarle a quelle degli immigrati. Noi, invece, dobbiamo lottare per migliorare le condizioni degli immigrati e portarle verso quelle degli italiani, non dimenticando che anche molti italiani soffrono pesanti problemi sociali ed economici e che sempre di più ne soffriranno mano a mano che va avanti il processo di smantellamento delle conquiste sociali in atto. In una vera ãciviltàä molti di questi discorsi sullâunità tra italiani e immigrati sarebbero inutili. Invece, in questa in/civiltà, diventano necessari così come diventa essenziale il lavoro di informazione e di conoscenza. Un passo che abbiamo fatto in questa direzione è stato quello di organizzare un seminario interno sulla legge razzista Bossi-Fini che ha consentito ai partecipanti di acquisire nozioni culturali e politiche sulla situazione dell'immigrazione nel nostro territorio e sugli elementi al tempo stesso di novità e di profonda continuità della legge Bossi-Fini rispetto alla legge precedente Turco-Napolitano. Eâ un lavoro che vogliamo caratterizzare ulteriormente in futuro con una attività di ãsportello socialeä, uno sportello degli immigrati per gli immigrati, che colga due aspetti essenziali: il primo, che gli interessi della comunità latino-americana (e più in generale delle ãcomunità immigrateä - anche se è importante evitare la cristallizzazione in ãcomunitàä e stimolare la ãcontaminazioneä culturale -) non possono essere seguiti meglio che dagli immigrati stessi; il secondo, che la nostra attività non intende minimamente sostituirsi alle responsabilità e alle competenze delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni assistenziali le quali vanno anzi richiamate costantemente al rispetto di tali responsabilità e competenze. In questo senso va letto il nostro impegno di carattere popolare e sociale che metteremo in campo nel prossimo periodo: dai corsi di lingua ãincrociatiä (italiano per gli immigrati e spagnolo per gli italiani) alle feste latino-americane passando per il supporto informativo sulle leggi relative allâimmigrazione. Intendiamo contribuire a costruire comunità, relazioni, socialità non fini a loro stesse, ma bensì nellâottica di una comune crescita culturale e di autonomia. Il CSPAL invita tutti quelli che si riconoscono in questa impostazione (peraltro esposta molto sinteticamente) ad attivarsi per portare il proprio contributo di idee e di pratica. Stiamo vivendo un periodo segnato da una profonda regressione sociale e culturale. Eppure, determinare un inversione di tendenza è possibile: dipende dalla nostra capacità e volontà di costruire e di lottare. Settembre 2002 CSPAL Comitato di Solidarietà con i Popoli dell'America Latina WEB: <http://cspal.supereva.it>http://cspal.supereva.it EMAIL: <mailto:cspal.ms at libero.it>mailto:cspal.ms at libero.it
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