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Fw: Argentina: somos todos Dario y Maximiliano. Mobilitiamoci.
- Subject: Fw: Argentina: somos todos Dario y Maximiliano. Mobilitiamoci.
- From: "Stefano e Fabio" <ulliana at qnet.it>
- Date: Thu, 4 Jul 2002 17:36:07 +0200
----- Original Message ----- From: yabasta at tin.it To: yabasta at tin.it Sent: Wednesday, July 03, 2002 1:16 AM Subject: ez: Argentina: somos todos Dario y Maximiliano. Mobilitiamoci. SOMOS TODOS DARIO SOMOS TODOS MAXIMILIANO 48 morti assassinati dalla Polizia Argentina Il 27 di giugno scorso, la Polizia Argentina, la famigerata "montada", ha nuovamente ucciso, ferito e arrestato compagni e compagne che partecipavano ad una manifestazione. Due morti ammazzati, decine di feriti, alcuni in modo grave, e centinaia di arresti sono il bilancio provvisorio di un altro giorno di terrore per le strade di Buenos Aires. Una manifestazione dei piqueteros, il movimento che sta segnando e guidando la rivolta in Argentina è stata repressa nel sangue. Dario Santillàn, compagno di Indymedia Argentina, fu ucciso a sangue freddo da un poliziotto in borghese, quando si trovava a prestare soccorso ad un manifestante ferito anche lui, da una pallottola sparata dai fucili a pompa usati dalla polizia per disperdere i manifestanti. La manifestazione, l'ennesima che sta scuotendo da otto mesi l'Argentina, era stata convocata in risposta alla missione del FMI che ha concordato con il governo argentino altri tagli alla spesa sociale e altri blocchi ai depositi dei correntisti. Questo significa ancora più fame, miseria e povertà. La repressione condotta dalla Polizia, ha visto, secondo testimonianze, la partecipazione di numerosi agenti in borghesi appartenenti all'organizzazione "triple A" (Alleanza anticomunista Argentina). Detta organizzazione, negli anni della dittatura, contava con numerosi "collaboratori" affiliati alla Loggia massonica P2. Dopo dieci anni d'applicazione di queste politiche, prima con Menem, poi con De La Rua, e adesso con Duhalde, la disoccupazione ha raggiunto il venticinque per cento della forza lavoro, ma se si prendono in considerazione i sub occupati, si raggiunge il quaranta per cento. Il salario medio è di trecento euro al mese a fronte di un costo della vita simile a quello europeo. Un bambino su sette soffre la fame. La mortalità infantile è aumentata del trentacinque per cento. Intere regioni non hanno più nessun tipo di servizi sociali. Mancano medicine e apparecchiature mediche. I poveri muoiono nelle corsie degli ospedali pubblici per mancanza di attenzione. E inoltre, la repressioneŠ Un rapporto del Centro di studi Legali e Sociale denuncia che nel duemila le Forze di sicurezza hanno ucciso trecento giovani accusati di essere delinquenti comuni. Nelle caserme e nei commissariati sono tornati, di norma, le sezioni di torture e le vessazioni che molto spesso si concludono con la morte del arrestato. Tutto questo nell'indifferenza, o addirittura con la complicità della magistratura. Per citare un esempio drammatico, i 127 poliziotti accusati di omicidio, torture e percosse, per i fatti di dicembre del 2001, sono stati assolti e reintegrati in servizio. La storia sta cercando di scrivere un'altra pagina nera di morte e repressione. In Argentina come in Palestina, Kurdistan, Chiapas, Colombia, Afganistan, Kosovo, ecc. Ovunque arrivi la mano del gendarme internazionale, gli Usa, e il suo alleato più fedele L'Europa, per imporre le politiche neoliberiste al servizio delle multinazionali, produce migliaia di morti, feriti, arrestati e perseguitati. Come in tutte le guerre di bassa intensità, la rabbia e la disperazione di un popolo alla fame trova come unica risposta la repressione, i carri armati, le bombe, le pallottole. Oggi, ancor più di ieri, dopo Genova, siamo certi che un altro mondo non solo è possibile ma necessario, che va conquistato. Che un impero che riduce i popoli alla fame, depredandoli delle risorse per sopravvivere, va fermato. Appoggiando i popoli in lotta in qualsiasi parte del pianeta, ma anche disobbedendo nei nostri territori al tentativo di imporre un sistema che vede nel profitto e negl'interessi delle multinazionali, l'unica politica di governo mondiale Esprimiamo la nostra solidarietà al movimento dei "piqueteros" e a tutti i compagni e le compagne che in Argentina lottano contro le politiche di fame e miseria. Dario Santillàn e Maximilaiano Costeki, lottano ancoraŠ con noi Per la giustizia, la dignità e la vita!!!! SOMOS TODOS PIQUETEROS PER QUESTE RAGIONI, PER FERMARE IL MASSACRO DELLE ALTERNATIVE IN ARGENTINA, MOBILITIAMOCI AL PIÙ PRESTO Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli e contro il neoliberismo Milano 02 6705185 yabasta at tin.it
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