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repressione in ECUADOR. Fate circolare!
- Subject: repressione in ECUADOR. Fate circolare!
- From: Daniele Barbieri - Carta <pkdick at fastmail.it>
- Date: Sat, 1 Jun 2002 11:27:48 +0200
Comunicato stampa, 31 maggio 2002 ECUADOR: FUOCO SUI LAVORATORI IN SCIOPERO 400 uomini mascherati hanno sparato sugli scioperanti di alcune piantagioni della Noboa, quarta multinazionale al mondo del settore bananiero. Lo sciopero era iniziato a febbraio per chiedere maggiori diritti e il riconoscimento del sindacato Il 16 maggio 400 uomini mascherati e armati hanno assalito i lavoratori in sciopero nelle piantagioni di Los Alamos, in Ecuador, dove si producono banane per la multinazionale Noboa. Gli assalitori -alcuni arrivati a bordo di veicoli della Noboa Company- hanno sparato su lavoratori, ferendone alcuni. A uno dei più gravi è già stata amputata una gamba. Lo sciopero, in realtà, è iniziato a febbraio coinvolgendo 1.400 persone di sette aziende della zona di Los Alamos. Le richieste dei lavoratori: straordinari pagati, centri medici all'interno della piantagione, salari dignitosi, la possibilità di organizzarsi in sindacati. È proprio questo il fronte più caldo: un gruppo di lavoratori ha costituito un sindacato e ne ha richiesto la registrazione al ministero del Lavoro. Come risposta alle agitazioni, 124 lavoratori tra i più attivi sono stati licenziati e centinaia di lavoratori con contratti a termine - come sottolinea lo Iuf, organizzazione sindacale internazionale (www.iuf.org) - "non sono stati richiamati". Lo sciopero di Los Alamos ha "contagiato" i lavoratori di un'altra piantagione Noboa, la Hacienda Julia, dove sono stati 1.500 a incrociare le braccia. La tensione è salita con le settimane, fino agli episodi violenti dello scorso 16 maggio. Per questo, diverse organizzazioni internazionali, come la statunitense US-Leap, BananaLink (Gran Bretagna) e in Italia il Centro Nuovo Modello di Sviluppo stanno organizzando una campagna su Noboa con invio di lettere di pressione e solidarietà ai lavoratori e tentativi di sensiblizzare il Congresso americano e l'Unione europea. Anche l'organizzazione americana Human Rights Watch ha denunciato "i licenziamenti illegali, le violenze e le intimidazioni" dei giorni scorsi contro i lavoratori delle piantagioni ecuadoriane. E proprio Human Rights Watch il 25 aprile aveva pubblicato Tainted Harvest: Child Labor and Obstacles to Organizing on Ecuador's Banana Plantations, un rapporto di 114 pagine sulle precari e condizioni di vita e di lavoro dei braccianti delle bananeras ecuadoriane. Noboa è la più grande multinazionale bananiera ecuadoriana, e la quarta al mondo. Il proprietario, Alvaro Noboa, fu sconfitto per un soffio alle presidenziali del 1998 e non è da escludersi che si ripresenti per la tornata elettorale di ottobre. Con un patrimonio di oltre un miliardo di dollari è considerato l'uomo più ricco e più influente dell'Ecuador. Le banane di Noboa sono vendute anche in Italia, con il marchio Bonita, tramite due aziende, la Pacific Fruit e la Ecuadorian Line, con sede a Roma. Per informazioni: Centro Nuovo Modello di Sviluppo, tel. 050-82.63.54, e-mail coord at cnms.it
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