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Nicaragua: I primi 100 giorni del presidente Bolaños
- Subject: Nicaragua: I primi 100 giorni del presidente Bolaños
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Sun, 28 Apr 2002 23:18:45 +0200
di Giorgio Trucchi http://www.carta.org/ Anche il nuovo Presidente della Repubblica del Nicaragua, Enrique Bolaños, ha toccato la simbolica quota dei 100 giorni di governo. Nella giornata di ieri si è presentato alla nazione per annunciare i primi risultati ottenuti in questo breve periodo e per fare un profilo di quello che sarà il suo operato dei prossimi quattro anni. Il Presidente é arrivato a questa giornata di valutazione dopo settimane di scontro molto duro con l'attuale Presidente della Asamblea Nacional, Arnoldo Alemàn e con gran parte dell'apparato del PLC (Partido Liberal Constitucionalista), compresa la netta maggioranza della bancata liberale. I fatti ormai noti dello scandalo del canale televisivo statale, Canal 6, attualmente chiuso per almeno tre mesi per mancanza di fondi e il continuo affiorare di nuovi scandali di corruzione od arricchimento illecito da parte della passata amministrazione, hanno ancora di più ingigantito la rottura tra il potere esecutivo, che in Nicaragua è in mano al Presidente della Repubblica ed al Governo ed il potere legislativo che, per il momento, conta ancora con una netta maggioranza liberale fedele ad Alemàn. Sul caso del Canal 6, la giudice Ileana Pérez, ha continuato per ora l'opera della sua vice Gertrudis Arias e nei prossimi giorni, potrebbe spiccare l'ordine d'arresto per tutte le personalità coinvolte ed ha già inoltrato alla Asamblea Nacional la richiesta di sospensione dell'immunità parlamentare per i tre deputati liberali Arnoldo Alemàn, Martha McCoy e David Castillo. A questo proposito, il CEN (Comitato Esecutivo Nazionale) che è l'organo direttivo del PLC, nei giorni scorsi ha votato all'unanimità l'appoggio totale ed incondizionato ai tre parlamentari ed ha annunciato che nessun deputato liberale appoggerà la richiesta della giudice. Addirittura è molto probabile che, la richiesta della giudice Pérez, non venga nemmeno fatta passare a votazione, ma lasciata riposare nei cassetti della Giunta Direttiva della Asamblea Nacional che, ricordo, è formata da 6 liberali ed un solo sandinista. Nel frattempo sono emersi nuovi scandali che coinvolgerebbero altre istituzioni od imprese dello Stato come il IDR (Istituto di Sviluppo Rurale), il INSS (Istituto di Sicurezza e Previdenza Sociale), ENITEL (Azienda delle Telecomunicazioni) ed una nuova valanga dei famosi "checazos" (assegni) che hanno portato, proprio nella giornata di oggi, 22 aprile, all'arresto dell'ormai tristemente famoso ex Direttore della DGI (Direccion General de Ingresos) Byron Jerez, amico fraterno di Arnoldo Alemàn. In pratica, quello di cui è accusato, è di aver fatto emettere assegni dall'Impresa Nazionale Petrolera (Petronic) a favore della DGI; di farli cambiare in dollari presso una Agenzia di cambio e poi di usarli per pagare, attraverso vari prestanome, imprese di sua proprietà o comunque, a lui legate. E tutto questo sembra essere solo la punta dell'iceberg. Questo primo concreto atto che vede l'arresto di uno degli "intoccabili" dell'amministrazione passata è un chiaro segnale del nuovo corso e lentamente, sembra che l'ago della bilancia cominci a pendere sempre più a favore di Bolaños. Un altro chiaro segnale è che la grande manifestazione in appoggio ai deputati accusati nello scandalo del Canal 6, annunciata per fine mese dai deputati liberali e dai settori più duri del PLC con l'obiettivo di portare in piazza più di un milione di persone per dimostrare la forza del partito al nuovo governo Bolaños, è stata sospesa "per un cambiamento di strategia". L'apparente decisione del nuovo Presidente Bolaños di andare davvero a fondo con gli scandali di corruzione della passata amministrazione sta, quindi, creando un vero e proprio terremoto all'interno del PLC, ma anche di tutta la società nicaraguense che, ben presto, verrà chiamata ad entrare in gioco. Gli schieramenti Come interverranno i vari settori della società nicaraguense e della comunità internazionale in questo conflitto sembra essere l'aspetto più interessante. Attualmente, al fianco del Governo, si è schierato il COSEP (Consejo Superior de la Empresa Privada), alcuni settori del PLC e la nuova bancata "Azul y Blanco" (formata da quattro deputati liberali e dall'unico deputato conservatore), gli Stati Uniti, seguiti dal crescente appoggio degli Organismi Internazionali e gran parte della popolazione che, in un'inchiesta, ha dimostrato di gradire l'operato di questi primi cento giorni Lo stesso ambasciatore USA, Oliver Garza, ha dato "un dieci" ai primi 100 giorni di Bolaños ed ha più volte ventilato la possibilità di togliere il visto per l'entrata negli USA alle persone coinvolte negli scandali che stanno trapelando, compreso lo stesso Alemàn. Anche il Banco Mundial, il FMI ed il BID (Banca Internazionale di Sviluppo), pur non avendo ancora firmato i futuri accordi con il Governo nicaraguense, hanno però più volte fatto capire che, questi ultimi, dipenderanno molto o quasi totalmente dalla capacità del Governo di andare a fondo sulla corruzione passata, recuperare i soldi rubati e dimostrare un totale cambiamento di rotta. Dall'altra parte della barricata, oltre alla parte più condizionabile e malleabile della base liberale ed alla struttura centrale del partito, che seguono ancora il proprio caudillo, chi per scelta e chi per paura di franare irreversibilmente insieme a lui, si è schierata, in modo inattesa, la Chiesa Cattolica. Il Cardinale Obando y Bravo, poco prima di partire per Roma dove veniva beatificata una suora nicaraguense, aveva lanciato il suo messaggio antigovernativo inaugurando una "caccia alle streghe", come quella dello scorso anno a proposito di presunti attentati da parte dei movimenti femministi a favore dell'aborto, in cui diceva che "nel Governo vi erano persone che avevano parlato con settori del Vaticano affinché il Papa lo mandasse in pensione". Appena tornato da Roma è stato ricevuto da una folla osannante con in prima fila i deputati più oltranzisti del PLC ed ha ripetuto che: "La Chiesa viene attaccata 24 ore al giorno, ma non ha paura perché gli uomini passano, mentre la Chiesa resta. La Chiesa, inoltre, vedrà come sempre il funerale di chi non la ama". Queste parole molto dure, a cui Bolaños ha voluto rispondere sempre giurando sulla tomba dei suoi cari che, il suo governo, appoggerà sempre la Chiesa Cattolica ed il suo Cardinale, sembrano essere la reazione ad una serie di misure governative che hanno tagliato borse di studio, che non venivano date in base al rendimento accademico ed alle difficoltà economiche ma a conoscenze, ad alcune Istituzioni educative religiose, tra cui la carissima UNICA (Università Catolica Nicaraguense) il cui Rettore è il Presidente del CSE (Consejo Supremo Electoral), Roberto Rivas. Un'altra motivazione sembra potrebbe essere il coinvolgimento del vescovo Montenegro nel caso del Canal 6 dato che, quest'ultimo, faceva parte della Giunta Direttiva dell'Aeroporto di Managua che ha deciso l'emissione di un assegno di varie centinaia di migliaia di dollari per il Canale televisivo statale. Un'ultima causa potrebbe essere anche l'atteggiamento dei nuovi organi statali che in passato usavano parte dei loro fondi per opere di beneficenza, devolvendo grandi quantità di denaro alle istituzioni cattoliche mentre, ora, con la crisi generalizzata che affronta il paese, hanno deciso un taglio netto a molti di questi esborsi. Molta confusione, quindi, ma anche molta violenza verbale che, a volte, scade in veri e propri insulti od accuse di tradimento. Il Partido Liberal sta vivendo momenti molto difficili e lo scontro è tra due settori che, in questo momento, non possono tirarsi indietro, pena la propria totale perdita di credibilità, potere e prospettiva futura. Spettatori di tutto questo sono le persone che, molto spesso, per convenienza od ignoranza, tendono a seguire e montare sul carro del più forte, abituati a secoli di caudillismo che li ha "educati" a seguire le correnti del leader maximo. In questi giorni si è anche parlato di piani dei settori alemanisti del PLC per spingere la gente contadina ad occupare terra per creare confusione, tensione e cattiva immagine a livello internazionale per far fallire il piano di Bolaños di presentare un paese pacificato e pronto ad accogliere gli investimenti stranieri. Lo stesso Capo dell'Esercito, Javier Carriòn, ha annunciato di essere a conoscenza di queste voci e di essere pronto, in caso in cui la Polizia Nazionale ed il Presidente Bolaños lo richiedano, ad intervenire a sostegno della tranquillità del paese. Gli ultimi avvenimenti, però, sembrano aver dato un primo segno di svolta alla situazione e le dichiarazioni di Bolaños degli ultimi giorni secondo cui "Alemàn dovrebbe ritirarsi dalla Asamblea Nacional" e che, in due mesi, risolverà questo conflitto che sta recando troppi danni al paese, sembrano proprio essere dirette in questa direzione. I cento giorni In mezzo a tutto questo, quindi, c'è stato il discorso di Bolaños a cui non hanno assistito i membri liberali della Giunta Direttiva della Asamblea Nacional, Arnoldo Alemàn e l'intera bancata liberale. Ha, prima di tutto, fatto un panorama di quello che è il mondo oggi dopo l'attentato del 11 settembre e della necessità di doversi integrare in un mondo globalizzato e prepararsi adeguatamente per il prossimo Trattato di Libero Commercio (TLC) tra Centroamerica e Stati Uniti. La sfera neoliberista di questo governo non è mai stata un mistero per nessuno e la cieca fedeltà agli ideali del libero mercato sono semplicemente la conferma di un continuismo con la vecchia amministrazione di Alemàn. Durante il suo discorso, Bolaños, ha calcato molto la mano sugli errori del passato (stranamente, per la prima volta, non si è quasi accennato ai "disastri dell'amministrazione sandinista", ma solo a quelli dell'amministrazione Alemàn; segno che, il FSLN, in questo momento, è più visto come alleato necessario di fronte al crollo dell'unità Liberale che il nemico storico da cui difendersi. In un'intervista, Bolaños, ha addirittura detto che "Ortega è davvero cambiato"!) e sul disastro economico ereditato da questo nuovo governo. Un'altra grande enfasi è stata fatta sulla lotta alla corruzione riaffermando l'impegno deciso a processare e punire tutti i colpevoli; a recuperare il denaro rubato ed a non negoziare in nessun modo con le persone coinvolte in questi atti. Dal punto di vista economico ha ribadito lo stato di estrema povertà del Nicaragua ed ha annunciato un aumento, già dal prossimo mese, del 20% dei salari dei lavoratori del Governo Centrale, che beneficerà più di 12 mila lavoratori tra cui il 90% del settore sanitario e del 18% per i maestri. Verrà, inoltre, concesso un aumento di più di 4 milioni di dollari al bilancio della Polizia per migliorare gli stipendi e verranno trasferiti fondi al settore bancario per ristrutturare il credito ai piccoli e medi produttori di caffè. Per quello che riguarda la creazione di nuovi posti di lavoro e l'innalzamento degli stipendi ha detto che sarà il lavoro più duro per i prossimi 5 anni. Per il momento verranno investiti fondi nella costruzione di strade, ponti, aeroporti e porti, miglioramento della telefonia, della rete elettrica ed idrica. Verrà inoltre ridotta la sfera burocratica per chi vuole venire ad investire nel paese. Nel settore agricolo stanno ancora studiando come sarà l'andamento delle prossime piogge per decidere quando intervenire con le politiche di offerta di sementi migliorate e di maggiore qualità in cambio di quelle già in possesso dei contadini. Una grande enfasi è stata fatta sulla necessità di aumentare l'esportazione di prodotti per diminuire il deficit interno; di allargare sempre di più il numero delle persone che pagano le imposte combattendo l'evasione fiscale; di favorire gli investimenti generando fiducia nelle piccole, medie e grandi imprese straniere. Per quello che riguardano i primi passi di questi 100 giorni ha detto che, oltre alla lotta contro la corruzione, si è svolto un Forum di Impresari che hanno investito più di 100 milioni di dollari; si sono ridotti i megasalari del 35% e gli interessi dei CENIS (Buoni del Tesoro) dal 19% al 8,5%; si è rifinanziato il debito dei produttori di caffè a 20 anni; si è formata una Commissione Giuridica per studiare la riforma della giustizia in Nicaragua e si è ridefinito il CONPES (Consiglio Nazionale di Pianificazione Economica e Sociale) con la partecipazione del settore della Società Civile e delle ONG nicaraguensi. Le reazioni Le prime reazioni sono state chiaramente positive da parte dei settori legati alla nuova amministrazione Bolaños e di molte ambasciate dei paesi che maggiormente apportano, in termini di finanziamenti e donazioni, al Nicaragua. Da parte dei settori legati alla FNT (Fronte Nazionale dei Lavoratori), invece, la critica è stata molto aspra soprattutto per quello che riguarda l'aspetto della creazione di posti di lavoro e del miglioramento delle condizioni salariali. In particolare è stata criticata la misura di aumentare, in modo unilaterale, il salario al settore statale dato che, proprio in questi giorni, si era formata la Commissione Tripartita (Sindacato, Governo ed Imprenditori) per la discussione del Salario Minimo. L'aumento del 18% e 20 %, oltre ad essere considerato molto basso perché lascia gli stipendi a livelli molto più bassi del costo minimo del paniere, crea anche un precedente rispetto alle prossime contrattazioni per le altre categorie. In generale, inoltre, l'azione svolta dal Governo Bolaños in questi cento giorni è sembrata molto lenta e troppo condizionata dagli scontri interni al PLC. Il FSLN, per il momento, non ha ancora commentato ufficialmente il discorso di Bolaños anche se, per bocca del deputato René Nuñez, si è notata una certa soddisfazione per la chiara presa di distanza da Alemàn e dalla sua amministrazione e per il rifiuto di qualsiasi accordo sottobanco. Una critica è stata espressa, anche dal FSLN, sul tema del Salario Minimo. In generale, però, il Frente Sandinista ha mantenuto molto riserbo circa le sue relazioni con il nuovo Governo continuando ad affermare che appoggerà tutte quelle iniziative di legge che considererà in beneficio della popolazione; contro la corruzione ed in favore della ripresa economica del paese. Sarà molto interessante vedere come il FSLN, nei prossimi mesi, reagirà all'imminente Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti ed al sempre più vicino Plan Puebla-Panama, veri cavalli di battaglia di questa amministrazione. 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