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terza conferenza stampa CCIODH (valorosamente tradotta dai qui presenti...)
- Subject: terza conferenza stampa CCIODH (valorosamente tradotta dai qui presenti...)
- From: "gennaio 2002" <gennaio_2002 at hotmail.com>
- Date: Thu, 28 Feb 2002 02:15:27 +0100
COMISI"N CIVIL INTERNACI"NAL DE OBSERVACI"N POR LOS DERECHOS HUMANOS La commissione civile internazionale di osservazione per i diritti umani ringrazia nuovamente il governo dello stato del Chiapas per líaiuto e la disponibilitaí mostrati nella realizzazione delle interviste alle istituzioni . allo stesso modo vogliamo esprimere il nostro ringraziamento alla societaí civile chiapaneca ed alle comunitaí indigene per líaccoglienza e la disponibilitaí nel fornirci le informazioni necessarie alla realizzazione. In questo modo abbiamo raccolto le testimonianze che si articolano in diversi temi che quií di seguito esponiamo nel dettaglio. 1. MILITARIZZAZIONE E PARAMILITARIZZAZIONE DELLA ZONA DI CONFLITTO. Sebbene abbiamo potuto constatare una presenza minore dellíesercito federale in alcune zone, abbiamo ricevuto informazione che in altre seguono i pattugliamenti, soprattutto nella zona del municipio Ocosingo e nella zona di frontiera col Guatemala. Le ricognizioni aeree di elicotteri continuano a seminare il panico nelle comunitaí, i posti di blocco intermittenti impediscono il libero transito degli abitanti e, nelle zone dove rimangono le basi militari, la popolazione si lamenta dellíinquinamento dei corsi díacqua e dei terreni circostanti. Díaltra parte abbiamo ricevuto numerosi denuncie sopra la permanenza di strutture paramilitari. Ad esempio nella ìzona Norteî, questa situazione genera forte tensione nelle comunitaí percheí il solo fatto di non aver effettuato il disarmo dei paramilitari eí una costante minaccia per la sicurezza della popolazione civile. 2. LA PERSISTENZA DEI PROFUGHI DI GUERRA. Come effetto di questa situazione, le comunitaí della regione de ìlos Altosî considerano che non ci siano le condizioni sufficienti per il ritorno ai loro luoghi di origine. Il taglio degli aiuti umanitari nei confronti dei profughi vengono percepiti come un fattore di pressione per costringerli al ritorno in condizioni di pericolo. I membri dellíassociazione civile ìLas Abejasî che son ritornati sono preoccupati per le condizioni di insicurezza dovute allíobbligo di convivere con alcuni di quelli che loro considerano come i propri carnefici. 3. SITUAZIONE GENERALIZZATA DI IMPUNITAí E DIFFICILE ACCESSO ALLA GIUSTIZIA. Allo stesso tempo, nella ìzona Norteî, numerose famiglie continuano a vivere in condizione di profughi. Non solo non hanno avuto accesso alla giustizia per quanto riguarda líindennizzazione, ma si vedono penalizzate per la situazione díimpunitaí imperante nella zona. Nella comunitaí di Jolnixtieí, il padre di Joseí Tila Lopez Garcia, assassinato da quattro anni, ci ha testimoniato del fatto che, a prescinderte dallíesistenza di ordini di arresto, i responsabili della morte di suo figlio sono tuttora in libertaí e si trovano nella comunitaí. Le vittime della violenza, non si sentono inclusi nei processi di riconciliazione, e pensano che si stia dando solo un contorno díapparenze di buona volontaí, visto che le cause che hanno originato i conflitti continuano immodificati dato che non si da corso alla giustizia con tutto il suo rigore. 4. ESISTENZA DI DETENUTI PER REATI DíOPINIONE. In base a quanto asserito dal governo dello stato del Chiapas, riguardo alla non esistenza di detenuti per reati díopinione, tanto nelle comunitaí quanto durante le visite ai differenti carceri, la Commissione ha ricevuto testimonianze circa persone che si dicono recluse per reati di opinione. Gli intervistati ritengono che non ci sia stato alcun miglioramento, tanto nella fabbricazione delle accuse quanto nella mancanza di equitaí nellíamministrazione della giustizia. Per di piuí, la commissione ha potuto constatare che le condizioni di detenzione sono disastrose (affollamento, condizioni insalubri, arbitrarietaí nei trasferimenti, tra le altre cose). Abbiamo appena ricevuto un comunicato che informa che tre dei prigionieri del penale di S.Cristobal che tre giorni fa furono intervistati dalla CCIODH sono stati trasferiti in celle di isolamento. 5. LA PERSISTENZA DELLA PRATICA DELLA TORTURA. Alcuni dei prigionieri intervistati ci hanno dichiarato che la confessione dei loro delitti gli fu strappata sotto tortura. Díaltra parte, durante la visita che la commissione realizzoí a Marques de Comilla per ricavare informazioni circa le recenti operazioni poliziesco- militari in questa regione, gli abitanti denunciarono pratiche di tortura subite durante il periodo di detenzione. 6. DETERIORAMENTO DELLA SITUAZIONE ECONOMICA NELLE COMUNITAí. Piuí che nelle due visite anteriori, le comunitaí hanno posto enfasi sul deterioramento delle proprie condizioni di vita, tanto nellíambito economico che in quello sociale. La caduta dei prezzi delle coltivazioni tradizionali e la mancanza di accesso alla commercializzazione dei loro prodotti vengono considerati come i problemi piuí urgenti. In questo contesto, la carenza dei servizi basilari in ambito educativo e sanitario risulta ancora piuí drammatica. I programmi di sviluppo incentrati sulla lotta alla povertaí risultano in molti casi discriminatori dato che non contemplano uno sviluppo integrale della comunitaí mentre i criteri di selezione dei beneficiatari non sono ben definiti; per questo vengono percepiti come una formula di proselitismo elettorale. In alcuni casi si eí potuto constatare che i beneficitari del programma di costruzione di abitazioni sono tutti membri di un solo partito. 7. PERMANENZA DEI CONFLITTI AGRARI. Oltre a commentare i problemi generati dal ritardo storico nellíassegnazione dei titoli agrari ñ che eí stato uno dei fattori di divisioni , scontri e persino causa di nuovi profughi ñ le comunitaí hanno indicato il fatto che i processi di assegnazione individuale delle terre auspicati attraverso il programma PROCEDE non contribuiscono alla sicurezza del possesso della terra, quanto piuttosto generano piuídivisioni. In questo contesto, le comunitaí si sentono non protette di fronte ai piani di sviluppo avanzati nel contesto del Plan Puebla Panamaí. Tutto cioí eí causa di inquietudine e di disagio, in quanto le comunitaí indigene non contano tramite lo strumento di controllo dei fondi, dei territori e delle forme giuridiche di esercizio della propria autonomia che per loro erano rappresentati dalla legge CoCoPa, prodotto degli accordi di San Andres. Queste prime impressioni serviranno come base per una analisi piuí profonda della situazione dei diritti umani che verraí riflessa dal ìinformeî che includeraí le conclusioni e le raccomandazioni che saranno presentate dalla CCIODH alle diverse istituzioni che la avvallarono. San Cristobal de las Casas, Chiapas, Messico 27 febbraio 2002 _________________________________________________________________ Chat with friends online, try MSN Messenger: http://messenger.msn.com
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