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Buenos Aires, 09:10 2/02/2002
Duhalde: "Argentina sull'orlo dell'anarchia"
Il presidente argentino Eduardo Duhalde ha ribadito ieri sera che "il paese
è sull'orlo dell'anarchia" ed "è a rischio". Il capo dello stato ha però
assicurato: "Non sono un presidente debole, ma un presidente con l'autorità
datami dalla democrazia e mi adopererò per mantenere la pace sociale".
Duhalde, che ha cominciato il suo discorso avvertendo che "la mia massima
preoccupazione sono i 14 milioni di argentini che non possono soddisfare i
loro diritti di base come l'alimentazione", ha anche avvertito i
risparmiatori che le banche non sono in grado di restituire i loro depositi.
"Non mi importa che possano cadere alcune banche - ha precisato il
presidente - ma temo che possa avvenire quanto è accaduto in altri paesi.
Che dopo il fallimento delle banche, a riscuotere siano solo degli avvocati,
i pochi furbastri di sempre e tutti gli altri restano con un palmo di naso".
Infine Duhalde si è detto dispiaciuto per non aver potuto parlare "della
riforma politica" che si proponeva di annunciare. Il capo dello Stato ha
anche fatto sapere che riprenderà tale tema e quello relativo al nuovo piano
economico "in un momento più opportuno".

Buenos Aires, 00:34
Banche argentine chiuse per due giorni
A poche ore dalla sentenza della Corte Suprema di giustizia, che ha sancito
l'incostituzionalità del limite imposto per legge ai prelievi dei
risparmiatori argentini dai loro depositi bancari, la Banca Centrale
argentina ha proclamato la chiusura di tutti gli sportelli bancari e
cambiari per le giornate di lunedì e martedì prossimi. Contemporaneamente,
il neo-presidente argentino Eduardo Duhalde ha annunciato all'ultimo momento
l'annullamento del discorso alla Nazione che lo stesso Duhalde aveva
preannunciato per stasera: evidentemente, la sentenza di Corte Suprema ha
vanificato in partenza diversi dei provvedimenti che Duhalde aveva in mente.

Nello

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