[MST-Italia] Stedile sul caso Rainha e la violenza in Brasile



Non c'è relazione tra la morte dei sindaci del PT e l'attentato a José
Rainha

Intervista a Stedile - Correio da Cidadania

Le morti di Celso Daniel e Antonio da Costa Santos non hanno nessuna
relazione con l'attentato del quale è stato vittima José Rainha, sabato
19 gennaio nel Pontal do Paranapanema. L'affermazione è di João Pedro
Stédile, dirigente del  Movimento dei Senza Terra. Nella intervista che
segue, egli analizza la crescita della violenza nelle città e nella
campagna.

  Correio: Secondo lei, l'attentato che ha subito José Rainha Jr. è in
relazione con la morte dei sindaci?
João Pedro Stédile: Questi fatti non hanno nessun legame tra loro. José
Rainha è stato vittima di una imboscata del fazendeiro   Roberto
Junqueira e dei suoi uomini, nel vecchio stile delle oligarchie
brasiliane, per il quale basta ammazzare i leader per tenere sotto
controllo i poveri. La fazenda di Junqueira è stata espropriata da 3
anni, l'Incra ha già depositato l'indennizzo e, stranamente, il giudice
federale finora non a emanato il decreto di esproprio.    Il caso di
Pontal do Paranapanema dimostra la connivenza tra il potere giudiziario,
il latifondo e le élite

 Correio: Che analisi fa della crescita della violenza?
JPS: L'aumento della violenza deriva direttamente dalla crisi sociale
del paese. E questa crisi è conseguenza del modello economico escludente
che ha chiuso ogni possibilità  di promozione sociale. Quale può
essere   il futuro di un giovane negro, di 20 anni, nella periferia
delle nostre città? Disoccupato e senza istruzione? L'unica strada che
la società gli lascia è quella di formare una banda per cercare di avere
accesso a qualcosa. Il povero della periferia guarda la TV, è indotto a
consumare e, siccome non ha soldi, va per la strada a cercare di
procurarseli. In questo modello, lo Stato  ha abbandonato le periferie.
Sono restati il narcotraffico e le bande.

Correio: Il  PT ha divulgato un comunicato affermando che  la crisi
della sicurezza va al di là della questione sociale e ed è legata alla
corruzione delle autorità.
Questa valutazione è corretta?
JPS: Questa valutazione è buona, ma incompleta. La crisi delle autorità
pubbliche è parte dell'assenza dello Stato, e del clima di corruzione
che si è stabilito. Credo che la maggior fonte di corruzione per le
autorità venga dall'esempio di chi sta più in alto, da quello che la
Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Narcotraffico
ha esposto alla società e contro cui non è stata adottata nessuna
misura: è stato provato che le bande, il narcotraffico, hanno raggiunto
il livello più alto delle élite. Abbiamo politici, consiglieri, capi di
polizia, presidenti di Assemblee Legislative, colonnelli della PM,
segretari di sicurezza e perfino governatori coinvolti. E tutto funziona
di conseguenza.




 

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