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Frei Betto - Dieci consigli per i militanti della sinistra
- Subject: Frei Betto - Dieci consigli per i militanti della sinistra
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Sun, 20 Jan 2002 20:48:45 +0100
- Organization: Comitato di appoggio MST www.citinv.it/associazioni/MST/
Dieci consigli per i militanti della sinistra Frei Betto 1. Mantieni viva l'indignazione. Verifica periodicamente se sei davvero di sinistra. Adotta il criterio di Norberto Bobbio: la destra considera la disuguaglianza sociale tanto naturale quanto la differenza tra il giorno e la notte. La sinistra la vede come una aberrazione che deve essere sradicata. Attenzione: potresti essere contaminato dal virus social-democratico, i cui principali sintomi sono: usare metodi di destra per ottenere conquiste di sinistra e, in caso di conflitto, scontentare i piccoli per non fare cattiva figura con i grandi. 2. La testa pensa dove poggiano i piedi. Non si può essere di sinistra senza "sporcarsi" le scarpe là dove il popolo vive, lotta, soffre, è contento e celebra le sue convinzioni e vittorie. La teoria senza la pratica è fare il gioco della destra. 3. Non ti vergognare di credere nel socialismo. Lo scandalo dell'Inquisizione non ha portato i cristiani ad abbandonare i valori e le proposte del Vangelo. Allo stesso modo il crollo del socialismo dell'est europeo non deve indurti ad espellere il socialismo dall'orizzonte della storia umana. Il capitalismo che vige da 200 anni, ha fallito per la maggioranza della popolazione mondiale. Oggi, siamo 6 miliardi di abitanti. Secondo la Banca Mondiale, 2,8 miliardi sopravvivono con meno di 2 dollari al giorno. E 1,2 miliardi con meno di 1 dollaro al giorno. La globalizzazione della miseria non è ancora maggiore grazie al socialismo cinese che, nonostante i suoi errori, assicura alimentazione, salute, educazione a 1,2 miliardi di persone. 4. Sii critico senza perdere l'autocritica. Molti militanti di sinistra cambiano campo quando cominciano a cercare pidocchi nella capocchia degli spilli. Lasciati da parte dal potere, diventano amari e accusano i loro compagni/e di errori e incertezze. Come dice Gesù vedono la pagliuzza nell'occhio dell'altro, ma non il cammello nel loro occhio. Non si impegnano per migliorare le cose. Restano semplici spettatori e giudici e, a poco a poco, sono cooptati dal sistema. Autocritica non è solo ammettere i propri errori. E' ammettere di essere criticato dai/dalle compagni/e. 5. Comprendi la differenza tra militante e "militonto". "Militonto" è colui che vuole stare dappertutto, partecipare ad ogni evento e movimento, essere presente su tutti i fronti. Il suo linguaggio è pieno di luoghi comuni e gli effetti della sua azione sono superficiali. Il militante approfondisce i suoi legami con il popolo, studia, riflette, medita: si specializza in un qualche tipo o area di attività, valorizza i legami organici e i progetti comunitari. 6. Sii rigoroso nell'etica della militanza. La sinistra agisce in base a principi. La destra in base a interessi. Un militante di sinistra può perdere tutto: la libertà, il lavoro, la vita. Ma non i principi morali. Se si corrompe, corrompe la causa che sostiene e incarna. Fa un inestimabile favore alla destra. Ci sono persone mascherate da militanti di sinistra. E' quello che si impegna mirando, prima di tutto, a conquistare il potere. In nome di una causa collettiva, cerca prima di tutto il suo interesse personale. Il vero militante, come Gesù, Gandhi, Che Guevara, è uno che si mette a servizio degli altri, disposto a dare la propria vita, perché altri abbiano vita. Non si sente umiliato perché non è al potere, né orgoglioso se vi è. Non si confonde con la funzione che svolge. 7. Cibati della tradizione della sinistra. C'è bisogno di preghiera per coltivare la fede, di tenerezza per alimentare l'amore della coppia, di "tornare alle fonti" per mantenere accesa la mistica della militanza. Devi conoscere la storia della sinistra, leggere (auto)biografie, come il "Diario del Che in Bolivia" e romanzi come "La madre" di Gorki, o "Le vigne dell'ira" di Steinbeck. 8. Scegli il rischio di sbagliare con i poveri piuttosto di avere la pretesa di fare cose giuste senza di loro. Convivere con i poveri non è facile. Prima di tutto, c'è la tendenza ad idealizzarli. Poi si scopre che hanno gli stessi vizi presenti nelle altre classi sociali. Non sono migliori né peggiori degli altri uomini. La differenza è che sono poveri, ossia persone private ingiustamente e senza che lo volessero dei beni essenziali ad una vita dignitosa. Per questo, stiamo dalla loro parte. Per una questione di giustizia. Un militante di sinistra non negozia mai i diritti dei poveri e sa imparare da loro. 9. Difendi sempre l'oppresso anche se apparentemente non ha ragione. Sono tante le sofferenze dei poveri del mondo che non si può aspettarsi da loro atteggiamenti che non sono sempre presenti nemmeno in coloro che hanno avuto una educazione raffinata. In tutti i settori della società ci sono persone corrotte e delinquenti. La differenza è che nelle élite, la corruzione è protetta dalla legge e i criminali sono difesi da sofisticati meccanismi economici, che permettono che uno speculatore porti un'intera nazione alla povertà. La vita è il dono più grande di Dio. L'esistenza della povertà grida di fronte al cielo. Non aspettarti mai di essere compreso da chi favorisce l'oppressione dei poveri. 10. Fai della preghiera un antidoto contro l'alienazione. Pregare è lasciarsi interrogare dallo Spirito di Dio. Molte volte evitiamo di pregare per non sentire l'appello divino che esige la nostra conversione, cioè il cambiamento dell'indirizzo della nostra vita. Parliamo come militanti e viviamo come borghesi, ben sistemati o nella comoda posizioni di giudici di chi lotta. Pregare è permettere che Dio sovverta la nostra esistenza, insegnandoci ad amare così come amava Gesù, in un modo che crea libertà.
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