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Carovana intercontinentale dei movimenti sociali contro il Plan Colombia
- Subject: Carovana intercontinentale dei movimenti sociali contro il Plan Colombia
- From: Cristiano Morsolin <morsolin at yahoo.it>
- Date: Fri, 12 Oct 2001 17:44:21 +0200 (CEST)
CAROVANA INTERCONTINENTALE DEI MOVIMENTI SOCIALI CONTRO IL PLAN COLOMBIA Giovedi’ 4 ottobre 2001 la Carovana Intercontinentale dei movimenti sociali contro il Plan Colombia e’ approdata ad Ibarra (Ecuador) – 130 km. dalla frontiera con la Colombia. Una delegazione di cittadini provenienti da una decina di paesi del mondo ( tra cui Nuova Zelanda, Usa, Sudáfrica, Nepal, Costa Rica, Guatemala, Colombia, Spagna, Svezia, Svizzera, Austria e Germania) e’ stata accolta dai movimenti sociali dell’Imbabura e dal Prefetto del governó provinciale Gustavo Pareja Cisneros (Presidente del consorcio dei consigli comunali del Nord-Ecuador CUNNORTE che raggruppa 28 municipi). Organizzazioni di base di 5 continenti ( tra cui il movimento dei senza-terra MST del Brasile, la Consulta popolare per il debito estero del Brasile, il cordinamento delle vedove e delle giovani maya del Guatemala CONAGUA, il movimento popolare delle donne della Colombia, le comunita’ nere della Colombia, la Federezione campesina del Peru’, il movimento per la riforma agraria dello Sri Lanka, l’Assemblea permanente dei diritti dei giovani dell’Ecuador, il coordinamento popolare di Quito, ecc.) riunitesi a Cochabamba il 16 settembre per la III Conferenza dell’Azione Globale dei Popoli (sito web: www.agp.org) hanno organizzato questa carovana militante che dalla Bolivia e’ giunta in Peru’, ora in Ecuador per arrivare direttamente in Colombia. Tra gli obiettivi ci si prefigge di “accompagnare e rafforzare i processi organizzativi delle comunita’ sia in Colombia che in Ecuador, di esprimere e rafforzare la solidarieta’ tra i popoli del mondo, di rendere visibile la situazione della frontiera colombo-equatoriana e gli sforzi che i movimenti sociali e i governi locali stanno sviluppando per ricercare alternative di resistenza al Plan Colombia, di documentare la realta’ delle regióni colpite dal Plan Colombia”. Durante la conferenza stampa tenuta presso la sede del Consiglio provinciale, Vanesa Bolaños, portavoce dei movimenti sociali dell’Imbabura, ha evidenziato la lotta per la pace e per l’autodeterminazione dei popoli nella costruzione di un fronte globale di resistenza contro il neoliberismo per la giustizia e la solidarieta’. Trasgu, portavoce spagnola della caronava ha sottolineato che “il terrorismo si presenta sotto volti diversi, non solo con gli attentati in Colombia ma anche, per esempio, nella costruzione dell’Oleodotto OCP in Ecuador perche’ migliaia di contadini vengono derubati della loro terra”. Edison , rappresentante della Commissione di Solidarieta’ e Diritti Umani dell’Imbabura COSDI ha posto l’accento sul fatto che si maschera la lotta contro la droga sradicando qualsiasi manifestazione contraria al modello neoliberale anche se cio’ significa l’eliminazione della societa’ civile. Si tratta di un piano di guerra finalizzato a rafforzare le forze armate e non ad un investimento sociale che potrebbe promuovere lo sviluppo sostenibile dei popoli. Il sindaco di Cotacachi Auki Tituaña (che i movimenti indigeni stanno proponiendo come candidato per le elezioni presidenziali dell’anno prossimo) ha enfatizzato che”noi popoli indigeni abbiamo sofferto oltre 70 milioni di vittime nel processo della conquista e della colonizzazione, una cifra Maggiore al numero di morti delle due guerre mondiali. Oggi la conquista continua con l’imperialismo neoliberale e per questo do’ il benvenuto alla Carovana Internazionale per la Pace”. Alla fine il Prefetto del governó provinciale Gustavo Pareja Cisneros ha concluso l’incontro esprimendo solidarieta’ al prefetto di Sucumbios Luis Bermeo (uno dei 5 prefetti di Pachacutik, il riferimento político dei movimenti indigeni) che ha recentemente subito un attentato. Ma sono molte le voci di protesta per il Plan Colombia che si sono levate sia contro il governo colombiano sia contro il Congresso degli Stati Uniti Lo stesso vescovo, mons. Gonzalo López Marañón di San Miguel de Sucumbíos (Ecuador), insieme al collega mons. Flavio Morales Grisales di Mocoa-Sibundo' (Colombia) entrambi alla frontiera con l'Ecuador dove si trova il maggior numero di coltivazioni bombardate con armi chimiche dagli effetti devastanti sul terreno e sugli esseri umani, hanno scritto ai parlamentari statunitensi chiedendo la sospensione del Plan Colombia perché "la produzione di cocaina non si ferma con le armi o devastando l'ambiente": "il rimedio che si vuole attuare è peggiore del danno provocato" dalla coca”. L’implementazione del Plan Colombia dal luglio 2000 e l’Iniziativa Regionale Andina come política complementaria di quest’anno, evidenziano un’incidenza sempre maggiore della política estera statunitense nella regione. La percezione di minaccia alla sicurezza nazionale dei paesi vicini alla Colombia e gli effetti della globalizzazione nelle capacita’ politiche delle nazioni andine, sono preoccupazioni latenti non solo degli stati ma anche della societa’ civile. Queste preoccupazioni si incrementano quando sono piu’ visibili gli effetti dell’implementazione di questo Piano. La persistente crisi umanitaria, il non rispetto del diritto fondamentale alla vita delle persone, gli incendi massicci delle coltivazioni utilizzando erbicidi chimici, l’introduzione di agenti biologici, causano rischi sia per la salute umana che per l’ambiente e, tra i vari aspetti , hanno promosso lo sradicamento interno e la migrazione colombiana verso l’Ecuador. D’altro lato l’inserimento dell’Ecuador nel conflitto attraverso l’installazione della base militare di Manta, sta incidendo non solo nelle popolazioni della frontiera ma anche nel contesto della realta’ socio-economica e política di tutto il paese. Questo processo di regionalizzazione del conflitto sta attivando la societa’ civile che ha formato un gruppo civile di monitoraggio degli effetti del Plan Colombia in Ecuador, di cui fanno parte a livello internazionale personalita’ importanti come Heinz Dieterich e Noam Chomsky e a livello nazionale attivisti storici della difesa dei diritti umani come Alexis Ponce – Assemblea Permanente dei Diritti Umani APDH, Pablo de la Vega – Centro di Documentazióne in diritti umani “Segundo Montes Mozo s. J.”. Inoltre va rilevato che sono aumentate anche le minacce per i militanti della pace. Hélice Monge del Centro Ecumenico diritti umani CEDHU, Alexis Ponce dell’Assemblea Permanente dei diritti umani APDH, Pablo de la Vega del Centro di documentazione “Segundo Monte Mozos”, Ines Espinoz del Foro Ecuatoriano dei diritti umani FEDHU e Jhonny Jiménez del servizio Pace e Giustizia SERPAJ hanno scritto recentemente una lettera di denuncia al presidente della Repubblica Noboa sottolineando che “visto che abbiamo espresso la nostra discrepanza con la política ufficiale in inserire l’Ecuador nel conflitto interno della Colombia e di subordinare la nostra sovranita’ nazionale fino all’estremo di convertire il nostro paese in una base per le truppe nord-americane, siamo stati vittime di minacce contro la nostra integrita’ e vita, noi difensori dei diritti umani, intellettuali, religiosi, sindacalisti, dirigenti studenteschi, movimenti sociali, da parte di un gruppo “militare e político” denominato Legione Bianca. Risulta ovvio che le risposte e le minacce provengono da settori che si sentono feriti della nostra condotta per esigere la vigenza piena e assoluta dei diritti umani”. La Carovana Intercontinentale dei movimenti sociali contro il Plan Colombia rappresenta un ulteriore passo nel cammino di opposizione e resistenza e assume un significato particolare proprio oggi che si festeggia S. Francesco d’Assisi. Qui sperduti tra le Ande dell’Abya Yala ricordiamo il nostro S. Francesco con il poncho indigeno, mons. Leonidas Proaño, vescovo degli indios, che ha sempre denunciato anche l’imperialismo nord-americano e la colonizzazione che continua attraverso il debito estero. Oggi si cerca di cancellare la sua memoria, la sua profezía e sopratutto il volto popolare della Chiesa dei poveri ispirata dal Cristo Liberatore. In quest’ottica di normalizzazione e restaurazione incontriamo Mons. Antonio Arregui, vescovo di Ibarra, eminenza política della conferenza episcopale di cui e’ vice-presidente e sopratutto potentíssimo exponente dell’Opus Dei. Proprio recentemente mons. Arregui ha provveduto ad annullare un processo di partecipazione dal basso attivato dalla Commissione di Solidarieta’ e Diritti Umani dell’Imbabura COSDI che ha organizzato due laboratori sul Plan Colombia e per i rifugiati colombiani, con il fine di elaborare un progetto comune di accoglienza per gli oltre 1000 “desplazados” colombiani ad Ibarra. L’intervento diretto di mons. Arregui ha spinto l’ACNUR, Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite ad affidargli direttamente il progetto di accoglienza, attraverso la pastorale migratoria della Diocesi. Continuiamo ad ostinarci a credere nella pace, della giustizia, nella ricchezza della diversita’ e nella poverta’ (anzi nella miseria!) del potere oppressore che denunciamo gridando la nostra radicale opposizione al Plan Colombia perche’ UN ALTRO MONDO E’ POSSIBILE. Cristiano Morsolin, e-mail: utopiamo at yahoo.it Ibarra (Ecuador), venerdi 5 ottobre 2001 PER APPROFONDIMENTI: Plan Colombia in Ecuador, 8 luglio : www.peacelink.it/webgate/latina/msg01298.html Documenti della CONAIE e della “Comisión de Solidaridad y Derechos Humanos de Imbabura” di Ibarra elaborati da Edison Jativa e Samir Salgado, in merito al Plan Colombia che sta regionalizando il conflitto in Ecuador e nell’area Andina. Aggiornamento n.11, 28 luglio: www.peacelink.it/webgate/latina/msg01408.html Minacce ad attivista dei diritti umani Alexis Ponce – Assemblea Permanente dei Diritti Umani Aggiornamento n.12, 15 settembre: www.peacelink.it/webgate/latina/msg01544.html Nuovo dossier su intimidazioni ad attivisti dei diritti umani in Ecuador Plan Colombia n.13, 29 settembre : www.peacelink.it/webgate/latina/msg01631.html Interventi sul Plan Colobia di Alexis Ponce, Assemblea Permanente dei Diritti Umani ------------ Pablo de la Vega – Centro de documentación en derechos humanos “Segundo Montes Mozo” Avenida 10 de Agosto n. 26-57 y Gral. Vicente Aguirre , Edif. Tauro Of. 802 - Quito telefono: (593-22) 900.353 Telefax: (593-22) 541.077 E-mail: montesdh at hotmail.com Alexis Ponce – Asamblea Permanente de Derechos Humanos APDH del Ecuador Avenida Lizardo Garcia 235 y Andres Xaura, entre Tamayo y 6 de Diciembre Telefax (593-22) 505.129 E-mail: quijote at porta.net apdhec at hotmail.com ------------- ______________________________________________________________________ Do You Yahoo!? Il Nokia Game è on line! Clicca qui per iscriverti e partecipare alla nuova avventura multimediale entro il 3 novembre. Vai alla pagina del gioco http://it.promotions.yahoo.com/info/nokiagame.html!
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