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Gli U'wa, le FARC e i Verdi
- Subject: Gli U'wa, le FARC e i Verdi
- From: 2001 <campo2000 at infinito.it>
- Date: Fri, 27 Apr 2001 01:14:28 +0200
Il Campo Antimperialista prende atto dello scioglimento, di fatto, del <<Coordinamento di Solidarietà ed Appoggio al popolo indigeno U'WA>>. Subito dopo la sua formazione il Coordinamento ha inviato una Commissione (precisamente la terza, dopo due inviate dai Verdi), di cui era parte una compagna del Campo, con i seguenti compiti: monitorare le condizioni del millenario popolo U'wa, la cui sopravvivenza e' gravemente minacciata dalle attivita' della multinazionale petrolifera OXY nel suo territorio ancestrale; esercitare pressioni sul Governo colombiano e sulla multinazionale affinché ponessero fine all'esplorazione nel suddetto territorio; contestare ufficialmente la legittimità del <Plan Colombia>, in quanto vero e proprio piano di guerra finanziato dagli Stati Uniti finalizzato alla distruzione del territorio colombiano e alla repressione delle guerriglie. Al suo rientro la Commissione ha consegnato al Coordinamento, riunitosi anche per preparare la partenza della quarta Commissione, la sua relazione sul lavoro svolto, peraltro egregiamente, nei 20 giorni di permanenza in Colombia. Dopo questa riunione vuoto totale!! Per avere il rapporto della Quarta Commissione e' stata necessaria una richiesta; sulla preparazione di future Commissioni il nulla. Gli unici contatti sono stati intrattenuti con i responsabili per l'America Latina e per la campagna pro U'wa della Federazione Naz. Dei Verdi, allo scopo di organizzare un giro in Italia di due rappresentanti del popolo U'wa nel cui ambito il Campo ha organizzato un incontro a Perugia. Anche in questa occasione si è dovuta constatare la totale inesistenza politica del Coordinamento: tutto il tour è stato gestito politicamente dai suddetti responsabili. Non solo non si è potuto discutere del contenuto del Manifesto Nazionale, ma perfino a livello locale le singole realtà coinvolte, degradate da membri di un Coordinamento a collaboratori occasionali, hanno dovuto seguire un volantino base con elementi cosiddetti irrinunciabili e con ben pochi margini per caratterizzare l'incontro come momento di denuncia del capitalismo e dell'imperialismo. Non solo: il volantino locale poi, prima della diffusione, è stato visionato dai Verdi. Si tratta, con ogni evidenza, di metodi burocratici e commissariali lesivi della dignita' di chi, con tutta onesta', vuole difendere i diritti del popolo U'wa senza venir meno alle proprie idee. Il risultato di questa metodologia autoreferenziale è stata la pochezza politica con cui la problematica U'WA è stata, da parte di chi dirige il Coordinamento, decontestualizzata dalla situazione di oppressione e di guerra civile in cui, da ormai più di 30 anni, si trova tutta la popolazione colombiana. L'osservatore internazionale dei Verdi e i due rappresentanti indigeni hanno dato l'immagine di un <popolo eletto>, per cui tutti gli altri sono <fratelli minori>, che affronta i propri problemi, causati dall'oppressione capitalista ed imperialista, dividendo tutte le altre forze che lottano in buone e cattive, a secondo che lo facciano senza armi o con le armi. Questi ultimi, i guerriglieri, dovrebbero tenersi fuori dal suo territorio. I due rappresentanti U'wa che sono stati portati in Italia sono giunti addirittura ad equiparare le organizzazioni guerrigliere, soprattutto le FARC, al governo, alla polizia, all'esercito e ai paramilitari, cioè agli oppressori. Invece non è così: il popolo U'WA, nonostante le sofferenze che la colonizzazione ha provocato a tutti gli indigeni, comprende che i suoi patimenti sono un aspetto di quelli che affliggono tutta la popolazione colombiana ed è ben disposto verso le altre culture presenti sul suo territorio. Solo ultimamente alcune sue autorità tradizionali (religiose e politiche) e suoi rappresentanti hanno manifestato segnali di insofferenza a questa apertura, concentrandosi sul riacquisto delle terre dei campesinos residenti nel territorio legalmente riconosciuto agli U'WA a scapito della campagna contro la OXY e restringendo la possibilità di matrimoni misti. E' comprensibile che sotto la minaccia ravvicinata della OXI sia riaffiorata la paura verso <l'uomo bianco> e la sua cultura di oppressione e di morte, ma non tutti i bianchi hanno un'identica cultura: l'isolamento in cui questo popolo e' trascinato da alcuni suoi rappresentanti, indirizzati in questo senso da forze politiche ecologiste straniere quali i Verdi italiani, gli alienerà la solidarieta' e l'appoggio di molte altre forze politiche, colombiane e non, sinceramente anticapitaliste ed antimperialiste. E' inoltre lampante la totale infondatezza, sia sul piano storico che su quello politico, dell'equiparazione fra organizzazioni guerrigliere, soprattutto delle FARC (nate più di 30 anni fa per combattere, pur con inevitabili contraddizioni, l'ingiustizia, la miseria e la morte, e ben radicate nel popolo colombiano), e l'oligarchia capitalista con i suoi strumenti di repressione e di brutale sfruttamento. Il Campo continuera' ad appoggiare la lotta del popolo U'WA, ma come un elemento particolare inserito nel contesto della lotta tra rivoluzione e reazione, come appoggia tutte le lotte popolari di liberazione dall'oppressione imperialista, ma non puo' farlo insieme a soggetti che ritengono che le loro analisi, ancorche' palesemente mistificanti, e le conseguenti forme di lotta siano verità assoluta, intangibili ed indimostrabili. Ci vediamo dunque obbligati ad uscire dal Coordinamento in difesa del popolo U'wa in quanto esso e' stato trasformato in un pericoloso amplificatore delle calunnie contro le guerriglie colombiane, in particfolare delle FARC, verso cui noi esprimiamo la nostra piena solidarieta'. Il Campo Antimperialista 24 aprile 2001
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