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Brve Relazione Debito-Barucci
- Subject: Brve Relazione Debito-Barucci
- From: Alberto Bardazzi <alblauba at cyber.it>
- Date: Mon, 3 Apr 2000 12:49:26 +0200
Il giorno 31/03 u.s. si e' svolta la riunione organizzata dai giuristi cattolici relativa alla remissione del debito pubblico con relatore il prof. Piero Barucci. Vi riporto alcuni tratti salienti della sua relazione, come richiestomi da Luigi Anfossi. Non me ne abbiano gli assenti se le notizie non saranno chiare (con l'italiano ho fatto a cazzotti da bambino) e nemmeno il professore se qualche mia affermazione andra' contro il suo pensiero. A parte le presentazioni che tralascio Barucci ha esordito dicendo che non approvava quello che era successo a S.Remo (Jovanotti e Bono) perche' il problema e' grandissimo e non va affrontato cosi'. Ha parlato soprattutto del debito dei paesi piu' poveri del mondo che sono concentrati nella striscia subsahariana del pianeta. Ha fatto una panoramica sulle cause del debito, sottolinenando solo l'aspetto dell'aumento del prezzo del petrolio e del contemporaneo crollo dei prezzi delle materie prime a partire dagli anni 70. Ha evitato o ha superficializzato sul fatto che i paesi creditori non abbiano vigilato o quasi sull'aumentare del debito, sulla capacita' di restituirlo e soprattutto sugli impieghi di questi soldi. Ha fatto una panoramica sulla natura politica, razziale e geografica dei paesi debitori; ha parlato del loro frazionamento etnico che si aggira mediamente all 66,7% e che in presenza di regimi antidemocratici provoca arretratezza economica. In questi paesi, ha poi proseguito, gran parte del PIL va in Capital Fly e in "corruzione". Quindi ha posto seri problemi sulla remissione del debito anche se ha detto che in pratica e' gia' stato rimesso (lui parlava di circa 1000 miliardi a favore dei paesi subsahariani e, aggiungo io, inesigibili gia' da tempo). Poi ha analizzato la proposta della CEI. Ha detto che, rispetto a tutte le altre proposte (alcune non si possono nemmeno ritenere tali) e' l'unica articolata e che abbia senso. Non sto qui a riportare i termini della campagna. Porto solo i difetti che lui ha sollevato: 1) Difficile trovare un paese debitore che riesce a trovare in valita locale il valore del debito da versare in un fondo di contropartita e quindi spossessarsi di questo denaro; 2) Non c'e' chiarezza su chi debba controllare localmente la reale realizzazione dei progetti a fini sociali visto che in molti di questi paesi vige un regime dittatoriale; 3) E' molto alto il rischio che una volta azzerato il debito, questi paesi inizino ad investire in armamenti per sconfiggere l'etnia "nemica" oppure trasformino il denaro in Capital Fly. Ha sottolineato che per lui con la remissione del debito iniziano i veri problemi. Ha concluso dicendo che si devono privilegiare, per chi li puo' fare, aiuti diretti alle missioni locali che sicuramente sono a favore della povera gente. Se si passa per aiuti governativi si rischia che facciano la fine di quelli albanesi o comunque non arrivino alle fasce povere della popolazione. Spero di essere stato esauriente. Alberto
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