Appello sul Nafta



vi "giro" questo appello sul Nafta da sottoscrivere e inviare
(grazie a Michele per aver preparato il messaggio e riorganizzato gli
indirizzi).

ciao a tutti
milvia

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QUESTI SONO GLI INDIRIZZI :

Gfava at europarl.eu.int
RButtiglione at europarl.eu.int
Lmanisco at europarl.eu.int
Gviceconte at europarl.eu.int
RBrunetta at europarl.eu.int
Gbodrato at europarl.eu.int
Ubossi at europarl.eu.int
Mcarraro at europarl.eu.int
LMorgantini at europarl.eu.int
Uscapagnini at europarl.eu.int
Mcacciari at europarl.eu.int
Ffiori at europarl.eu.int
Fghilardotti at europarl.eu.int
Gnisticò@europarl.eu.int
Gpodesta at europarl.eu.int
LVinci at europarl.eu.int
Rangelilli at europarl.eu.int
Sberlato at europarl.eu.int
Fbertinotti at europarl.eu.int
Rbigliardo at europarl.eu.int
Gbodrato at europarl.eu.int
Ebonino at europarl.eu.int
Eboselli at europarl.eu.int
Mcappato at europarl.eu.int
Pcasini at europarl.eu.int
Gcelli at europarl.eu.int
Lcesaro at europarl.eu.int
Lcocilovo at europarl.eu.int
Acossutta at europarl.eu.int
Pcosta at europarl.eu.int
Rcosta at europarl.eu.int
PS
Se si manda il messaggio con un web server diverso da hotmail è meglio..

Gfava at europarl.eu.int; RButtiglione at europarl.eu.int;
Lmanisco at europarl.eu.int; Gviceconte at europarl.eu.int;
RBrunetta at europarl.eu.int; Gbodrato at europarl.eu.int; Ubossi at europarl.eu.int;
Mcarraro at europarl.eu.int; LMorgantini at europarl.eu.int;
Uscapagnini at europarl.eu.int; Mcacciari at europarl.eu.int;
Ffiori at europarl.eu.int; Fghilardotti at europarl.eu.int;
Gnisticò@europarl.eu.int; Gpodesta at europarl.eu.int; LVinci at europarl.eu.int;
Rangelilli at europarl.eu.int; Sberlato at europarl.eu.int;
Fbertinotti at europarl.eu.int; Rbigliardo at europarl.eu.int;
Ebonino at europarl.eu.int; Eboselli at europarl.eu.int; Mcappato at europarl.eu.int;
Pcasini at europarl.eu.int; Gcelli at europarl.eu.int; Lcesaro at europarl.eu.int;
Lcocilovo at europarl.eu.int; Acossutta at europarl.eu.int;
Pcosta at europarl.eu.int; Rcosta at europarl.eu.int;
Riceviamo e Diffondiamo:
Da: "Aldo Zanchetta" <aldzanch at tin.it>

VINCERE A SEATTLE E PERDERE IN CASA?
 A TUTTE/TUTTI COLORO CHE CREDONO VALGA LA PENA PERDERE 1 ORA PER SOSTENERE
ULTERIORI BATTAGLIE TELEMATICHE SUL TRATTATO DI LIBERO COMMERCIO UNIONE -
EUROPEA MESSICO

Credo che questa battaglia interessi:
- tutte le realtà che operano in sostegno degli indigeni e dei campesinos
del Chiapas e più in generale di tutti gli esclusi messicani, meno coloro
che reputano troppo borghese tentare di influenzare il contenuto di un
trattato neoliberista (cosa sulla quale non ci piove, siamo d'accordo) per
paura di divenirne complici e quelli che pensano che 'tanto lo faranno
altri'
- tutti coloro che hanno lottato contro il WTO a Seattle e sparsi per il
mondo: questo trattato Messico-UE, simmetrico al famigerato NAFTA, è un caso
particolare di una battaglia generale; se Seattle è stata una battaglia di
fondo, occorre poi dispiegare la nostra azione su ogni concreta occasione
dove si realizzano gli obiettivi che abbiamo cercato di fermare a Seattle :
questa è una di quelle occasioni; altrimenti vinta una battaglia perdiamo
tutte le altre che si saldano fino a circondarci ed a introdurre di fatto
ciò che abbiamo impedito di principio.
Realisticamente non credo che si possa pensare a questo punto di fermare il
trattato, già ratificato da tutti i parlamenti europei esclusi Danimarca,
Italia, Lussemburgo.
Alcuni di noi però pensano (gli amici di Barcellona, di Bruxelles e noi
italiani incontratici a Firenze il 5 marzo) che valga la pena rafforzare la
richiesta che i parlamenti belga e tedesco hanno fatto di dare corpo alla
clausola 'foglia di fico' contenuta in apertura del trattato e riguardante i
diritti umani ottenendo almeno analoga clausola dal parlamento italiano;
infatti è stato chiarito che a Lisbona il 23 Marzo (che gran regalo
elettorale al governo del PRI, D'Alema che vai in Messico a dichiararti
amico del PRD.....!) si firmerà la parte economica e non quella politica del
trattato.Questo concede ancora uno spazio, limitato ma non nullo, per la
battaglia sui diritti umani, sociali, economici, sindacali.....
Questa battaglia non è finalizzata solo a questo trattato: sappiamo che
analoghi trattati sono previsti in futuro anche per gli altri grandi paesi
latinoamericani; questa battaglia deve essere vista non come colpo di coda
su un trattato quasi concluso ma come l'inizio di uno sbarramento meglio
coordinato internazionalmente in Europa sui prossimi.
Se devo giudicare dalle conferme ricevute di azioni condotte sul parlamento
italiano in base al primo messaggio, dovrei ritirarmi in buon ordine: ho
avuto solo 3 conferme! Ma spero che molti lo abbiano fatto e non lo abbiano
comunicato.Vorrei sottolineare però che sapere quanti hanno inviato messaggi
non è indifferente:sapere che i messaggi sono stati 50, 100, 500 ...darebbe
forza a nuove azioni e permetterebbe ad esempio di chiedere un nuovo
incontro con la Commissione Esteri della Camera. E comunque continuo a
credere che la proposta sia valida, per l'oggi e per il domani.
A questo punto chiedo alle persone di buona volontà che pensano importante
ottenere qualcosa di meglio sul trattato in questione (una modifica della
clausola sui diritti umani potrebbe dar vita ad un diritto 'di ingerenza' ed
un riconoscimento in sede internazionale dell'azione delle organizzazioni di
difesa diritti umani messicane, e poi perchè non sognare? Se la clausola
prendesse corpo, e potessimo poi convincere che questa è violata, sarebbe
possibile rimettere in questione tutto il trattato che si apre proclamando
che questa causola è fondante del trattato stesso) Illusione? Ma anche la
battaglia di Seattle non era illusione? Non dice Marcos che il nemico è
grande tanto quanto noi lo facciamo grande?

Allora, che fare?
URGENTISSIMAMENTE :
fare proprio il testo che segue inviandolo con le singole adesioni ai
parlamentari italiani del Parlamento Europeo che nella prossima settimana
(cioè da domani) a Strasburgo discuteranno anche del trattato (vedi dopo gli
indirizzi e grazie a Paul Emil Dupret che in 24 ore ha procurato nomi e
indirizzi,dal Belgio.....)

URGENTEMENTE :
- ribadire ai parlamentari della Commissione Esteri della Camera di cui
avete avuto i nomi la nostra precedente richiesta, ampliandola con la
sottoscrizione della presente
- sottoscrivere l'appello dei compagni di Barcellona destinato ai capi i
stato che firmeranno la parte economica del trattato il giorno 23 Marzo a
Lisbona

SUCCESSIVAMENTE
(abbiamo qualche giorno in più) fare la stessa cosa con i propri
parlamentari locali (eventualmente usando la stessa chiave di indirizzo in
parlamento o ancora meglio a casa): siamo in tempo di elezioni regionali e
la sensibilità uditiva si acutizza; dire magari che chiederemo il rendiconto
del dibattito alla Camera quando ci sarà e che renderemo di dominio pubblico
il dibattito e le dichiarazioni di voto.

E POI TUTTO QUELLO CHE CIASCUNO DI VOI RITIENE UTILE FARE, CIO' CHE PUO'
ANCHE ESSERE MEGLIO DI QUANTO PROPOSTO

grazie ai compagni di Barcellona e di Bruxelles che hanno approvato e
incoraggiato questa iniziativa in Italia, uno dei tre paesi in cui il
parlamento deve ancora dibattere sulla ratifica del Trattato (in Italia la
Camera, mentre il Senato già da tempo ha ratificato senza battere ciglio).

Cerco di inviare allegati anche il testo approvato dal parlamento fiammingo
che mi sembra buono ed il testo che sarà proposto alla votazione del
parlamento europeo questa (ormai domani) settimana.

DULCIS IN FUNDO: se non ho capito male la prossima firma dei capi di stato
europei a Lisbona sarà accompagnata da un documento che riconosce al Governo
del Messico di avere progredito nel settore del rispetto dei diritti
umani.......In cambio di cosa l'ultima parvenza di dignità sarebbe stata
venduta?
Aldo
(mi firmo non per personalizzare l'azione ma per assumermi tutte le
responsabilità di eventuali errori non avendo più tempo per consultare)

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POSIZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE MESSICANE DI FRONTE AL
TRATTATO FRA UNIONE EUROPEA E MESSICO

Le organizzazioni non governative messicane non si pronunciano contro
l'accordo.Tuttavia hanno una posizione ben chiara di fronte a questo.
Gli accordi di libero scambio sono l'espressione giuridica di una strategia
mondiale. Le linee principali di questa strategia economica si convertono in
impegni internazionali e ciò esclude o riduce in grande misura le
possibilità di decisioni politiche interne del paese. Una volta conclusi,
questi trattati garantiscono la continuità del profitto del potere locale e
di quello esterno.
Un futuro nuovo governo democratico non potrà sottrarsi all'Accordo. Se
l'opposizione arriverà al potere essa si troverà di fronte ad atti compiuti
ed avrà poco margine di manovra per cambiare l'orientamento così impresso
all'economia.

I - CIO' CHE MANCA NELL'ACCORDO
1 L'aspetto essenziale dell'Accordo è il libero commercio; si tratta di un
Accordo finanziario,programmatico,commerciale nel quali gli aspetti politico
e di cooperazione hanno per il momento carattere secondario. L'UE esprime
una molteplicità di buone intenzioni in maniera politica e sociale in
diversi documenti che però non si traducono in misure concrete. Gli
obiettivi dell'UE sono essenzialmente di ordine economico: espansione delle
esportazioni, sopratutto in materia di prodotti a tecnologia avanzata e di
servizi, investimenti diretti nei programmi di privatizzazione della
produzione, dell'industria estrattiva e dei servizi.
2 L'UE non considera nei suoi piani in misura sufficiente lo sviluppo umano.
Essa pone troppa fiducia nel fatto che la liberalizzazione economica
contribuirà alla crescita e che questa crescita condurrà poi automaticamente
alla riduzione della povertà.
3 Gli aspetti sociali non sono inclusi in maniera operativa nell'Accordo. Il
modello non persegue una economia equa. L'Accordo non prevede misure
concrete per proteggere i settori della società che potrebbero soffrire
della liberalizzazione del commercio.
4 Si tratta di un Trattato concepito fra uguali, mentre invece le due
società e le due economie sono profondamente disuguali. Le asimmetrie fra i
due blocchi non sono in alcun modo prese in considerazione.
5 Nei trattati coi paesi terzi l'UE non applica i principi che essa applica
all'interno delle proprie frontiere, particolarmente in materia di fondi di
aiuto alle regioni ed ai settori più sfavoriti.
6 Per ciò che concerne la clausola democratica (art.1 del Trattato), questa
è puramente retorica.Non prevede meccanismi obbligatori di controllo della
qualità democratica della vita e dell'osservazione dei diritti umani in
Messico. L'UE ha mostrato scarsa volontà politica per mettere in pratica
meccanismi concreti che permettano di dare un peso reale alla clausola
democratica.
7 Durante tutto l'iter del negoziato vi è stata una mancanza di trasparenza
da parte del governo messicano: mancanza d'informazione sull'Accordo ai
partiti politici, al Congresso e alle organizzazioni sociali e civili.
8 Le organizzazioni della società civile sono state escluse dal negoziato e
rappresentanti del Governo messicano hanno affermato a più riprese che le
organizzazioni civili non hanno alcun ruolo da svolgere nel paese, in altre
parole che esse sono superflue.
9 L'Accordo UE-Messico è redatto secondo gli stessi principi del NAFTA
(Trattato di libero scambio nordamericano): globalizzazione senza regole né
progetto nazionale, attrazione senza regole di capitali stranieri,
stravolgimento delle imprese pubbliche e mancanza di riconoscimento delle
asimmetrie.
Si teme perciò che l'Accordo, così come è stato redatto, avrà gli stessi
effetti negativi del NAFTA: avvantaggerà le grandi 'corporations' nazionali
e internazionali ma nuocerà alle micro, piccole e medie imprese e produrrà
una conseguente perdita di posti di lavoro. Vale a dire che saranno
approfondite le disuguaglianze e che il processo di sviluppo a due velocità
del Messico sarà accentuato: ne risulterà una più grande concentrazione di
ricchezze. Niente è previsto per proteggere le piccole imprese dagli effetti
negativi della liberalizzazione del commercio.
10 Viene temuta una invasione di prodotti simile a quella del 1994 con il
NAFTA ed un maggiore squilibrio della bilancia commerciale che nei confronti
dell'Europa è già fortemente deficitaria .
11 Si tratta di un negoziato che è rimasto non concluso su diversi punti
(es. art. 5 d-e, imprese pubbliche e logica della concorrenza). Questi punti
saranno negoziati e conclusi successivamente unicamente dal Consiglio
Economico, che ha un ampio potere di negoziare, concludere ed eventualmente
modificare i punti già conclusi dell'accordo. Ciò significa che le decisioni
saranno prese in modo unilaterale dal potere esecutivo, senza che il Senato
del Messico possa intervenire,e ciò è incostituzionale.

II - LA SITUAZIONE ATTUALE IN MESSICO
2.1 La situazione dei diritti umani
1 Nel corso degli ultimi anni c'è stato in Messico un deterioramento
costante dei diritti umani.
I differenti organismi dell'ONU specialisti nella protezione dei diritti
umani, come pure la Commissione Interamericana dei Diritti dell'Uomo (CIDH)
dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA) danno atto di questa
situazione.
Il Messico occupava una delle prime posizioni per quanto riguarda le
denunzie di decessi nel corso delle detenzioni come registrato dal Relatore
Speciale sulle Esecuzioni Sommarie dell'ONU ed è in terza posizione per ciò
che riguarda la denuncia di scomparse presentate al Gruppo di Lavoro sulle
Sparizioni Forzate e Involontarie, secondo i suoi rapporti più recenti.
D'altra parte la CIDH ha affermato che la pratica delle detenzioni illegali
costituisce in Messico una violazione grave dei diritti umani, a causa del
suo carattere sistematico.
Nello stesso tempo il Comitato contro la Tortura ha concluso che in Messico
la tortura è praticata in modo sistematico, specialmente da parte della
polizia giudiziaria e, ultimamente, anche da membri delle Forze Armate,
sotto il pretesto della lotta antisovversione e contro il traffico di droga.
Il Relatore Speciale sulla Tortura ha confermato che la tortura è una
pratica corrente in molte parti del Messico.
D'altra parte nelle zone a maggioranza indigena constatiamo:
- una militarizzazione crescente
- l'azione crescente dei gruppi paramilitari
- la miseria secolare delle popolazioni
- la mancanza di volontà del governo a trovare una soluzione rispettosa
delle rivendicazioni degli indigeni (accordi di San Andrés). (Consultare
anche il punto 9 concernente il Messico - Commissione dei Diritti dell'Uomo
dell'ONU).

2.2 - La politica economica governativa e le sue conseguenze
1 Per il gruppo politico-economico che è al potere la strategia di
sopravvivenza si concretizza nella costruzione di alleanze
economico-finanziarie che permettano di poter continuare ad esercitare un
modello autoritario le cui conseguenze sono:
- un deficit cronico della bilancia monetaria (4,5% del PIL)
- un indebitamento esterno elevato (40% del PIL)
- entrate fiscali molto basse (10% del PIL).
Per questa ragione lo stato messicano è avido di capitali stranieri e di
prestiti perchè senza questi i problemi economici crescerebbero ed il
controllo poliico del paese diventerebbe problematico
2 La politica del governo consiste nell'utilizzare il settore
dell'esportazione come motore dello sviluppo a svantaggio delle potenzialità
rappresentate dal mercato interno al quale partecipano le piccole e medie
industrie
3 Il deterioramento del sistema bancario nazionale non offre prospettive di
poter finanziare lo sviluppo del paese.L'offerta dei crediti è in
progressiva diminuzione.
4 Il monopolio dello Stato è stato spezzato ma il governo ha permesso ai
monopoli privati, non soggetti a norma regolatrici, di prenderne il posto.
Esistono nel paese numerosi vuoti istituzionali che in termini sociali hanno
un prezzo altissimo.
5 La politica economica non tiene in coniderazione meccanismi di protezione
dell'impiego perchè è interamente orientata verso la lotta all'inflazione e
non verso un aumento dei salari.
6 La situazione dell'agricoltura è deplorevole. I produttori non ricevono
quasi più sussidi, né crediti né altri sostegni. La produzione agricola
(sopratutto grano e fagioli) è in forte calo mentre l'importazione di questi
prodotti è in costante aumento. La sicurezza alimentare dei settori più
vulnerabili e del paese nel suo insieme è minacciata seriamente.

2.3 - La situazione dei diritti sociali, economici e culturali
1 In Messico la transizione politica non è accompagnata dal godimento pieno
dei diritti umani nel loro insieme. Attualmente non esiste più una cultura
del rispetto di questi diritti ed in particolare dei diritti economici,
sociali e culturali.
2 La violazione dei diritti sociali, economici e culturali (DESC) (vedere il
Rapporto del Comitato DESC dell'ONU del Nov. '99) è evidenziata nelle
situazioni seguenti:
- fame
- povertà
- mancanza di condizioni di sanità ambientale
- denutrizione
- malattie
- mancanza di alloggi
- mancanza di accesso all'educazione
- analfabetismo
- basso livello dell'educazione scolastica
- disoccupazione
........

Il Comitato ha espresso i motivi di preoccupazione seguenti:
- mancanza di serietà da parte del governo nella applicazione delle
osservazioni finali adottate dopo l'esame di detto Rapporto
- politica regionale e di settore disequilibrate
- situazione di estrema povertà dei popoli indigeni
- corruzione
- basso livello dei salari
- situazione deplorevole dei lavoratori nelle 'maquiladoras'
- lavoro minorile
- mancanza di pluralismo a livello sindacale
- restrizioni al diritto di sciopero
- privatizzazione dell sicurezza sociale
- presenza di numerosi contingenti militari e paramilitari in Chiapas
- elevato tasso di violenza domestica
- accresciuto numero di ragazzi nella strada
- dislocazioni forzate
- mancanza di alloggi
- condizioni disastrose di un altro grande numero di allogi
- malnutrizione persistente
- mortalità femminile elevata a seguito di aborti clandestini
Infine il discorso del Governo va in un senso opposto a quello delle sue
azioni. Il Rapporto del Governo di risposta alle Nazioni Unite presenta un
gran numero di programmi e di piani di sviluppo sociale che non vengono poi
tradotti in atti concreti.

3 Per ciò che riguarda l'aggravarsi della situazione di povertà nel paese
fra il '92 e il '99 12 milioni di messicani sono passati dalla 'povertà'
alla 'povertà estrema' (dati del gruppo finanziario Banamex-Accival). Essi
costituiscono il 28% della popolazione ed è il numero più alto nel corso
degli ultimi 3 lustri ( '84 : 15 % - '92 : 16 %). Di fatto il PIL è
aumentato nel corso degli ultimi 4 anni ad un tasso medio del 5,02 % ma i
benefici della crescita non si sono trasferiti sulla massa della
popolazione. Al contrario la disuguaglianza è aumentata. La vendita, la
liquidazione o la minimizzazione delle strutture pubbliche del settore
sociale, la soppressione dei sussidi, il trasferimento di una parte del
budget di spese sociali al settore finanziario sono elementi che hanno
contribuito a questa situazione.

4 La violazione dei diritti sindacali:
- dirigenti sindacali sono detenuti, sequestrati, assassinati. Le proteste
pacifiche di lavoratori sono spesso disperse dalla polizia
- nel settore pubblico esiste un monopolio sindacale assieme a severe
limitazioni ai diritti sindacali
- i Consigli di Conciliazione a Arbitraggio negano il riconoscimento ai
sindacati ostili alla politica governativa o agli interessi economici
dominanti. I sindacati indipendenti, così non registrati, non possono
proclamare scioperi e sono esclusi dalle negoziazioni. I Consigli hanno il
potere di dichiarare uno sciopero 'illegale' ciò che permette di reprimerli
con la forza e di riportare i partecipanti al lavoro.

5 Le conseguenze del NAFTA sono state terribili:
- aumento della disoccupazione, dell'esclusione e dell'accumulo dei guadagni
in poche mani. Perdita enorme della ricchezza produttiva del paese.

6 Dopo l'entrata in vigore del NAFTA nel '94 ben 2700 nuove 'maquiladoras'
sono state create nella zona Nord del paese. 900.000 persone vi lavorano, in
maggioranza donne ed i sindacati vengono sovvenzionati per non indire
scioperi. Non è possibile organizzare riunioni sindacali, i dirigenti non
vengono scelti per elezione e non esistono forme di contrattazione
collettiva.Le condizioni igieniche e di sicurezza sono cattive. Al momento
di essere assunte le donne devono dimostrare di non essere incinte. Il tasso
di sindacalizzazione è molto basso: fra il 10 e il 20 %.

7 Il settore informale dell'economia si è fortemente allargato.L'impiego nel
settore informale oscilla fra il 44 e il 55 %. Tutte queste persone si
trovano dunque fuori dalla rete di protezione sociale (Vedere il documento
'Conseguenze del NAFTA in Messico).

8 Per lenire la miseria si ricorre solo a palliativi: non esistono politiche
preventive che ne attacchino le cause.

9 La discriminazione verso le donne è netta. Il principio di uguale
retribuzione per eguale valore del lavoro prestato non esiste né nella
costituzione né nelle leggi. Le donne sono generalmente meno pagate e sono
concentrate in impieghi meno ben pagati.

III - PROPOSTE DELLE ONG DI FRONTE AL TRATTATO
1 E' necessario creare non solo zone di libero commercio ma anche zone di
integrazione e di sviluppo giusto e durevole, basate sui seguenti principi:
- rispetto dei diritti umani
- promozione della sostenibilità
- riduzione delle disuguaglianze
- promozione della democrazia e della partecipazione
- responsabilità degli stati nello sviluppo sociale, economico e regionale
2 Il libero commercio deve essere uno strumento per lo sviluppo e per una
integrazione basata sulla giustizia sociale e sulla sostenibilità. E' perciò
necessario indirizzare il Trattato verso una distribuzione equa della
ricchezza e includere nel Trattato stesso obiettivi sociali con precise
scadenze temporali. E' anche necessario privilegiare la qualità dello
sviluppo, ciò che significa la precisazione di limiti sociali e ambientali
alla crescita.
3 E' necessario tradurre gli aspetti politici, sociali e di cooperazione del
trattato in proposte assolutamente concrete. Il Trattato dovrebbe includere
in modo esplicito i seguenti aspetti:
- agenda ambientale
- diritti umani
- diritti del lavoro e sindacali
- fondi di compensazione e di sviluppo
4 E' necessario che il rispetto dei Diritti Umani sia seguito da vicino. E'
perciò necessario stabilire meccanismo efficaci:
- rapporti annuali sui Diritti Umani (con la partecipazione delle OnG
messicane e delle Istituzioni internazionali)
- riunioni annuali del Parlamento Europeo e del Congresso Messicano
- nomina di un componente della Commissione Europea che segua il tema a
tempo pieno
5 E' necessario prendere in carico in ogni momento la sicurezza alimentare
del paese.
6 E' necessario stabilire norme per gli investitori stranieri in funzione
delle priorità nazionali. Occorre dare la priorità alle piccole imprese,
dare sostegno prioritario alla politica nazionale di ridistribuzione della
ricchezza.
7 E' necessario promuovere una globalizzazione che parta dalla base ed a
questo fine le organizzazioni di difesa dei Diritti Umani e le
organizzazioni sociali opereranno congiuntamente di fronte a questo
Trattato.
E' indispensabile che i sindacati, le organizzazioni imprenditoriali, i
gruppi ecologisti, le organizzazioni delle donne, le organizzazioni per lo
sviluppo abbiano maggior voce nella fase decisionale concernente tutte le
fasi dell'Accordo.
8 E' necessario valutare sistematicamente l'impatto del trattato sulla
componente più vulnerabile della popolazione del paese in un'ottica di
sviluppo umano.
9 E' necessario migliorare la cooperazione allo sviluppo dell' UE perchè
questa sia realmente un esempio di solidarietà e per avanzare così verso una
associazione effettiva. La cooperazione deve lottare contro la povertà ed in
favore dei diritti dell'uomo, sia politici che economici, sociali e
culturali dell'intera popolazione.
28 Febbraio 2000

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COME FAR PERVENIRE IL NOSTRO APPELLO AI PARLAMENTARI EUROPEI
se il parlamentare è Giovanni Fava procedere così:
Gfava at europarl.eu.int
Commissione per le Relazioni con i paesi dell'America Centrale e Messico
Rocco Buttiglione - Giovanni Fava - Lucio Manisco - Guido Viceconte
Commissione Industria , Commercio Estero etc.
Renato Brunetta - Guido Bodrato - Umberto Bossi - Massimo Carraro - Gian
Paolo Gobbo - Luisa Morgantini - Umberto Scapagnini - Massimo Cacciari -
Benedetto Della Vedova - Francesco Fiori - Fiorella Ghilardotti - Giuseppe
Nisticò - Guido Podesta - Luigi Vinci

Altri parlamentari Europei
Roberta Angelilli - Sergio Berlato - Fausto Bertinotti - Roberto Bigliardo-
Guido Bodrato - Emma Bonino - Enrico Boselli - Renato Brunetta - Marco
Cappato - Pierferdinando Casini - Giorgio Celli - Luigi Cesaro - Luigi
Cocilovo - Armando Cossutta - Paolo Costa - Raffaele Costa - Gianfranco
Dell'Alba.....etc etc