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Appello sul Nafta
- Subject: Appello sul Nafta
- From: "milvia dotti" <milviado at tin.it>
- Date: Wed, 15 Mar 2000 01:36:13 +0100
vi "giro" questo appello sul Nafta da sottoscrivere e inviare (grazie a Michele per aver preparato il messaggio e riorganizzato gli indirizzi). ciao a tutti milvia __________________________________________________________________ QUESTI SONO GLI INDIRIZZI : Gfava at europarl.eu.int RButtiglione at europarl.eu.int Lmanisco at europarl.eu.int Gviceconte at europarl.eu.int RBrunetta at europarl.eu.int Gbodrato at europarl.eu.int Ubossi at europarl.eu.int Mcarraro at europarl.eu.int LMorgantini at europarl.eu.int Uscapagnini at europarl.eu.int Mcacciari at europarl.eu.int Ffiori at europarl.eu.int Fghilardotti at europarl.eu.int Gnisticò@europarl.eu.int Gpodesta at europarl.eu.int LVinci at europarl.eu.int Rangelilli at europarl.eu.int Sberlato at europarl.eu.int Fbertinotti at europarl.eu.int Rbigliardo at europarl.eu.int Gbodrato at europarl.eu.int Ebonino at europarl.eu.int Eboselli at europarl.eu.int Mcappato at europarl.eu.int Pcasini at europarl.eu.int Gcelli at europarl.eu.int Lcesaro at europarl.eu.int Lcocilovo at europarl.eu.int Acossutta at europarl.eu.int Pcosta at europarl.eu.int Rcosta at europarl.eu.int PS Se si manda il messaggio con un web server diverso da hotmail è meglio.. Gfava at europarl.eu.int; RButtiglione at europarl.eu.int; Lmanisco at europarl.eu.int; Gviceconte at europarl.eu.int; RBrunetta at europarl.eu.int; Gbodrato at europarl.eu.int; Ubossi at europarl.eu.int; Mcarraro at europarl.eu.int; LMorgantini at europarl.eu.int; Uscapagnini at europarl.eu.int; Mcacciari at europarl.eu.int; Ffiori at europarl.eu.int; Fghilardotti at europarl.eu.int; Gnisticò@europarl.eu.int; Gpodesta at europarl.eu.int; LVinci at europarl.eu.int; Rangelilli at europarl.eu.int; Sberlato at europarl.eu.int; Fbertinotti at europarl.eu.int; Rbigliardo at europarl.eu.int; Ebonino at europarl.eu.int; Eboselli at europarl.eu.int; Mcappato at europarl.eu.int; Pcasini at europarl.eu.int; Gcelli at europarl.eu.int; Lcesaro at europarl.eu.int; Lcocilovo at europarl.eu.int; Acossutta at europarl.eu.int; Pcosta at europarl.eu.int; Rcosta at europarl.eu.int; Riceviamo e Diffondiamo: Da: "Aldo Zanchetta" <aldzanch at tin.it> VINCERE A SEATTLE E PERDERE IN CASA? A TUTTE/TUTTI COLORO CHE CREDONO VALGA LA PENA PERDERE 1 ORA PER SOSTENERE ULTERIORI BATTAGLIE TELEMATICHE SUL TRATTATO DI LIBERO COMMERCIO UNIONE - EUROPEA MESSICO Credo che questa battaglia interessi: - tutte le realtà che operano in sostegno degli indigeni e dei campesinos del Chiapas e più in generale di tutti gli esclusi messicani, meno coloro che reputano troppo borghese tentare di influenzare il contenuto di un trattato neoliberista (cosa sulla quale non ci piove, siamo d'accordo) per paura di divenirne complici e quelli che pensano che 'tanto lo faranno altri' - tutti coloro che hanno lottato contro il WTO a Seattle e sparsi per il mondo: questo trattato Messico-UE, simmetrico al famigerato NAFTA, è un caso particolare di una battaglia generale; se Seattle è stata una battaglia di fondo, occorre poi dispiegare la nostra azione su ogni concreta occasione dove si realizzano gli obiettivi che abbiamo cercato di fermare a Seattle : questa è una di quelle occasioni; altrimenti vinta una battaglia perdiamo tutte le altre che si saldano fino a circondarci ed a introdurre di fatto ciò che abbiamo impedito di principio. Realisticamente non credo che si possa pensare a questo punto di fermare il trattato, già ratificato da tutti i parlamenti europei esclusi Danimarca, Italia, Lussemburgo. Alcuni di noi però pensano (gli amici di Barcellona, di Bruxelles e noi italiani incontratici a Firenze il 5 marzo) che valga la pena rafforzare la richiesta che i parlamenti belga e tedesco hanno fatto di dare corpo alla clausola 'foglia di fico' contenuta in apertura del trattato e riguardante i diritti umani ottenendo almeno analoga clausola dal parlamento italiano; infatti è stato chiarito che a Lisbona il 23 Marzo (che gran regalo elettorale al governo del PRI, D'Alema che vai in Messico a dichiararti amico del PRD.....!) si firmerà la parte economica e non quella politica del trattato.Questo concede ancora uno spazio, limitato ma non nullo, per la battaglia sui diritti umani, sociali, economici, sindacali..... Questa battaglia non è finalizzata solo a questo trattato: sappiamo che analoghi trattati sono previsti in futuro anche per gli altri grandi paesi latinoamericani; questa battaglia deve essere vista non come colpo di coda su un trattato quasi concluso ma come l'inizio di uno sbarramento meglio coordinato internazionalmente in Europa sui prossimi. Se devo giudicare dalle conferme ricevute di azioni condotte sul parlamento italiano in base al primo messaggio, dovrei ritirarmi in buon ordine: ho avuto solo 3 conferme! Ma spero che molti lo abbiano fatto e non lo abbiano comunicato.Vorrei sottolineare però che sapere quanti hanno inviato messaggi non è indifferente:sapere che i messaggi sono stati 50, 100, 500 ...darebbe forza a nuove azioni e permetterebbe ad esempio di chiedere un nuovo incontro con la Commissione Esteri della Camera. E comunque continuo a credere che la proposta sia valida, per l'oggi e per il domani. A questo punto chiedo alle persone di buona volontà che pensano importante ottenere qualcosa di meglio sul trattato in questione (una modifica della clausola sui diritti umani potrebbe dar vita ad un diritto 'di ingerenza' ed un riconoscimento in sede internazionale dell'azione delle organizzazioni di difesa diritti umani messicane, e poi perchè non sognare? Se la clausola prendesse corpo, e potessimo poi convincere che questa è violata, sarebbe possibile rimettere in questione tutto il trattato che si apre proclamando che questa causola è fondante del trattato stesso) Illusione? Ma anche la battaglia di Seattle non era illusione? Non dice Marcos che il nemico è grande tanto quanto noi lo facciamo grande? Allora, che fare? URGENTISSIMAMENTE : fare proprio il testo che segue inviandolo con le singole adesioni ai parlamentari italiani del Parlamento Europeo che nella prossima settimana (cioè da domani) a Strasburgo discuteranno anche del trattato (vedi dopo gli indirizzi e grazie a Paul Emil Dupret che in 24 ore ha procurato nomi e indirizzi,dal Belgio.....) URGENTEMENTE : - ribadire ai parlamentari della Commissione Esteri della Camera di cui avete avuto i nomi la nostra precedente richiesta, ampliandola con la sottoscrizione della presente - sottoscrivere l'appello dei compagni di Barcellona destinato ai capi i stato che firmeranno la parte economica del trattato il giorno 23 Marzo a Lisbona SUCCESSIVAMENTE (abbiamo qualche giorno in più) fare la stessa cosa con i propri parlamentari locali (eventualmente usando la stessa chiave di indirizzo in parlamento o ancora meglio a casa): siamo in tempo di elezioni regionali e la sensibilità uditiva si acutizza; dire magari che chiederemo il rendiconto del dibattito alla Camera quando ci sarà e che renderemo di dominio pubblico il dibattito e le dichiarazioni di voto. E POI TUTTO QUELLO CHE CIASCUNO DI VOI RITIENE UTILE FARE, CIO' CHE PUO' ANCHE ESSERE MEGLIO DI QUANTO PROPOSTO grazie ai compagni di Barcellona e di Bruxelles che hanno approvato e incoraggiato questa iniziativa in Italia, uno dei tre paesi in cui il parlamento deve ancora dibattere sulla ratifica del Trattato (in Italia la Camera, mentre il Senato già da tempo ha ratificato senza battere ciglio). Cerco di inviare allegati anche il testo approvato dal parlamento fiammingo che mi sembra buono ed il testo che sarà proposto alla votazione del parlamento europeo questa (ormai domani) settimana. DULCIS IN FUNDO: se non ho capito male la prossima firma dei capi di stato europei a Lisbona sarà accompagnata da un documento che riconosce al Governo del Messico di avere progredito nel settore del rispetto dei diritti umani.......In cambio di cosa l'ultima parvenza di dignità sarebbe stata venduta? Aldo (mi firmo non per personalizzare l'azione ma per assumermi tutte le responsabilità di eventuali errori non avendo più tempo per consultare) ************************ POSIZIONI DELLE ORGANIZZAZIONI NON GOVERNATIVE MESSICANE DI FRONTE AL TRATTATO FRA UNIONE EUROPEA E MESSICO Le organizzazioni non governative messicane non si pronunciano contro l'accordo.Tuttavia hanno una posizione ben chiara di fronte a questo. Gli accordi di libero scambio sono l'espressione giuridica di una strategia mondiale. Le linee principali di questa strategia economica si convertono in impegni internazionali e ciò esclude o riduce in grande misura le possibilità di decisioni politiche interne del paese. Una volta conclusi, questi trattati garantiscono la continuità del profitto del potere locale e di quello esterno. Un futuro nuovo governo democratico non potrà sottrarsi all'Accordo. Se l'opposizione arriverà al potere essa si troverà di fronte ad atti compiuti ed avrà poco margine di manovra per cambiare l'orientamento così impresso all'economia. I - CIO' CHE MANCA NELL'ACCORDO 1 L'aspetto essenziale dell'Accordo è il libero commercio; si tratta di un Accordo finanziario,programmatico,commerciale nel quali gli aspetti politico e di cooperazione hanno per il momento carattere secondario. L'UE esprime una molteplicità di buone intenzioni in maniera politica e sociale in diversi documenti che però non si traducono in misure concrete. Gli obiettivi dell'UE sono essenzialmente di ordine economico: espansione delle esportazioni, sopratutto in materia di prodotti a tecnologia avanzata e di servizi, investimenti diretti nei programmi di privatizzazione della produzione, dell'industria estrattiva e dei servizi. 2 L'UE non considera nei suoi piani in misura sufficiente lo sviluppo umano. Essa pone troppa fiducia nel fatto che la liberalizzazione economica contribuirà alla crescita e che questa crescita condurrà poi automaticamente alla riduzione della povertà. 3 Gli aspetti sociali non sono inclusi in maniera operativa nell'Accordo. Il modello non persegue una economia equa. L'Accordo non prevede misure concrete per proteggere i settori della società che potrebbero soffrire della liberalizzazione del commercio. 4 Si tratta di un Trattato concepito fra uguali, mentre invece le due società e le due economie sono profondamente disuguali. Le asimmetrie fra i due blocchi non sono in alcun modo prese in considerazione. 5 Nei trattati coi paesi terzi l'UE non applica i principi che essa applica all'interno delle proprie frontiere, particolarmente in materia di fondi di aiuto alle regioni ed ai settori più sfavoriti. 6 Per ciò che concerne la clausola democratica (art.1 del Trattato), questa è puramente retorica.Non prevede meccanismi obbligatori di controllo della qualità democratica della vita e dell'osservazione dei diritti umani in Messico. L'UE ha mostrato scarsa volontà politica per mettere in pratica meccanismi concreti che permettano di dare un peso reale alla clausola democratica. 7 Durante tutto l'iter del negoziato vi è stata una mancanza di trasparenza da parte del governo messicano: mancanza d'informazione sull'Accordo ai partiti politici, al Congresso e alle organizzazioni sociali e civili. 8 Le organizzazioni della società civile sono state escluse dal negoziato e rappresentanti del Governo messicano hanno affermato a più riprese che le organizzazioni civili non hanno alcun ruolo da svolgere nel paese, in altre parole che esse sono superflue. 9 L'Accordo UE-Messico è redatto secondo gli stessi principi del NAFTA (Trattato di libero scambio nordamericano): globalizzazione senza regole né progetto nazionale, attrazione senza regole di capitali stranieri, stravolgimento delle imprese pubbliche e mancanza di riconoscimento delle asimmetrie. Si teme perciò che l'Accordo, così come è stato redatto, avrà gli stessi effetti negativi del NAFTA: avvantaggerà le grandi 'corporations' nazionali e internazionali ma nuocerà alle micro, piccole e medie imprese e produrrà una conseguente perdita di posti di lavoro. Vale a dire che saranno approfondite le disuguaglianze e che il processo di sviluppo a due velocità del Messico sarà accentuato: ne risulterà una più grande concentrazione di ricchezze. Niente è previsto per proteggere le piccole imprese dagli effetti negativi della liberalizzazione del commercio. 10 Viene temuta una invasione di prodotti simile a quella del 1994 con il NAFTA ed un maggiore squilibrio della bilancia commerciale che nei confronti dell'Europa è già fortemente deficitaria . 11 Si tratta di un negoziato che è rimasto non concluso su diversi punti (es. art. 5 d-e, imprese pubbliche e logica della concorrenza). Questi punti saranno negoziati e conclusi successivamente unicamente dal Consiglio Economico, che ha un ampio potere di negoziare, concludere ed eventualmente modificare i punti già conclusi dell'accordo. Ciò significa che le decisioni saranno prese in modo unilaterale dal potere esecutivo, senza che il Senato del Messico possa intervenire,e ciò è incostituzionale. II - LA SITUAZIONE ATTUALE IN MESSICO 2.1 La situazione dei diritti umani 1 Nel corso degli ultimi anni c'è stato in Messico un deterioramento costante dei diritti umani. I differenti organismi dell'ONU specialisti nella protezione dei diritti umani, come pure la Commissione Interamericana dei Diritti dell'Uomo (CIDH) dell'Organizzazione degli Stati Americani (OEA) danno atto di questa situazione. Il Messico occupava una delle prime posizioni per quanto riguarda le denunzie di decessi nel corso delle detenzioni come registrato dal Relatore Speciale sulle Esecuzioni Sommarie dell'ONU ed è in terza posizione per ciò che riguarda la denuncia di scomparse presentate al Gruppo di Lavoro sulle Sparizioni Forzate e Involontarie, secondo i suoi rapporti più recenti. D'altra parte la CIDH ha affermato che la pratica delle detenzioni illegali costituisce in Messico una violazione grave dei diritti umani, a causa del suo carattere sistematico. Nello stesso tempo il Comitato contro la Tortura ha concluso che in Messico la tortura è praticata in modo sistematico, specialmente da parte della polizia giudiziaria e, ultimamente, anche da membri delle Forze Armate, sotto il pretesto della lotta antisovversione e contro il traffico di droga. Il Relatore Speciale sulla Tortura ha confermato che la tortura è una pratica corrente in molte parti del Messico. D'altra parte nelle zone a maggioranza indigena constatiamo: - una militarizzazione crescente - l'azione crescente dei gruppi paramilitari - la miseria secolare delle popolazioni - la mancanza di volontà del governo a trovare una soluzione rispettosa delle rivendicazioni degli indigeni (accordi di San Andrés). (Consultare anche il punto 9 concernente il Messico - Commissione dei Diritti dell'Uomo dell'ONU). 2.2 - La politica economica governativa e le sue conseguenze 1 Per il gruppo politico-economico che è al potere la strategia di sopravvivenza si concretizza nella costruzione di alleanze economico-finanziarie che permettano di poter continuare ad esercitare un modello autoritario le cui conseguenze sono: - un deficit cronico della bilancia monetaria (4,5% del PIL) - un indebitamento esterno elevato (40% del PIL) - entrate fiscali molto basse (10% del PIL). Per questa ragione lo stato messicano è avido di capitali stranieri e di prestiti perchè senza questi i problemi economici crescerebbero ed il controllo poliico del paese diventerebbe problematico 2 La politica del governo consiste nell'utilizzare il settore dell'esportazione come motore dello sviluppo a svantaggio delle potenzialità rappresentate dal mercato interno al quale partecipano le piccole e medie industrie 3 Il deterioramento del sistema bancario nazionale non offre prospettive di poter finanziare lo sviluppo del paese.L'offerta dei crediti è in progressiva diminuzione. 4 Il monopolio dello Stato è stato spezzato ma il governo ha permesso ai monopoli privati, non soggetti a norma regolatrici, di prenderne il posto. Esistono nel paese numerosi vuoti istituzionali che in termini sociali hanno un prezzo altissimo. 5 La politica economica non tiene in coniderazione meccanismi di protezione dell'impiego perchè è interamente orientata verso la lotta all'inflazione e non verso un aumento dei salari. 6 La situazione dell'agricoltura è deplorevole. I produttori non ricevono quasi più sussidi, né crediti né altri sostegni. La produzione agricola (sopratutto grano e fagioli) è in forte calo mentre l'importazione di questi prodotti è in costante aumento. La sicurezza alimentare dei settori più vulnerabili e del paese nel suo insieme è minacciata seriamente. 2.3 - La situazione dei diritti sociali, economici e culturali 1 In Messico la transizione politica non è accompagnata dal godimento pieno dei diritti umani nel loro insieme. Attualmente non esiste più una cultura del rispetto di questi diritti ed in particolare dei diritti economici, sociali e culturali. 2 La violazione dei diritti sociali, economici e culturali (DESC) (vedere il Rapporto del Comitato DESC dell'ONU del Nov. '99) è evidenziata nelle situazioni seguenti: - fame - povertà - mancanza di condizioni di sanità ambientale - denutrizione - malattie - mancanza di alloggi - mancanza di accesso all'educazione - analfabetismo - basso livello dell'educazione scolastica - disoccupazione ........ Il Comitato ha espresso i motivi di preoccupazione seguenti: - mancanza di serietà da parte del governo nella applicazione delle osservazioni finali adottate dopo l'esame di detto Rapporto - politica regionale e di settore disequilibrate - situazione di estrema povertà dei popoli indigeni - corruzione - basso livello dei salari - situazione deplorevole dei lavoratori nelle 'maquiladoras' - lavoro minorile - mancanza di pluralismo a livello sindacale - restrizioni al diritto di sciopero - privatizzazione dell sicurezza sociale - presenza di numerosi contingenti militari e paramilitari in Chiapas - elevato tasso di violenza domestica - accresciuto numero di ragazzi nella strada - dislocazioni forzate - mancanza di alloggi - condizioni disastrose di un altro grande numero di allogi - malnutrizione persistente - mortalità femminile elevata a seguito di aborti clandestini Infine il discorso del Governo va in un senso opposto a quello delle sue azioni. Il Rapporto del Governo di risposta alle Nazioni Unite presenta un gran numero di programmi e di piani di sviluppo sociale che non vengono poi tradotti in atti concreti. 3 Per ciò che riguarda l'aggravarsi della situazione di povertà nel paese fra il '92 e il '99 12 milioni di messicani sono passati dalla 'povertà' alla 'povertà estrema' (dati del gruppo finanziario Banamex-Accival). Essi costituiscono il 28% della popolazione ed è il numero più alto nel corso degli ultimi 3 lustri ( '84 : 15 % - '92 : 16 %). Di fatto il PIL è aumentato nel corso degli ultimi 4 anni ad un tasso medio del 5,02 % ma i benefici della crescita non si sono trasferiti sulla massa della popolazione. Al contrario la disuguaglianza è aumentata. La vendita, la liquidazione o la minimizzazione delle strutture pubbliche del settore sociale, la soppressione dei sussidi, il trasferimento di una parte del budget di spese sociali al settore finanziario sono elementi che hanno contribuito a questa situazione. 4 La violazione dei diritti sindacali: - dirigenti sindacali sono detenuti, sequestrati, assassinati. Le proteste pacifiche di lavoratori sono spesso disperse dalla polizia - nel settore pubblico esiste un monopolio sindacale assieme a severe limitazioni ai diritti sindacali - i Consigli di Conciliazione a Arbitraggio negano il riconoscimento ai sindacati ostili alla politica governativa o agli interessi economici dominanti. I sindacati indipendenti, così non registrati, non possono proclamare scioperi e sono esclusi dalle negoziazioni. I Consigli hanno il potere di dichiarare uno sciopero 'illegale' ciò che permette di reprimerli con la forza e di riportare i partecipanti al lavoro. 5 Le conseguenze del NAFTA sono state terribili: - aumento della disoccupazione, dell'esclusione e dell'accumulo dei guadagni in poche mani. Perdita enorme della ricchezza produttiva del paese. 6 Dopo l'entrata in vigore del NAFTA nel '94 ben 2700 nuove 'maquiladoras' sono state create nella zona Nord del paese. 900.000 persone vi lavorano, in maggioranza donne ed i sindacati vengono sovvenzionati per non indire scioperi. Non è possibile organizzare riunioni sindacali, i dirigenti non vengono scelti per elezione e non esistono forme di contrattazione collettiva.Le condizioni igieniche e di sicurezza sono cattive. Al momento di essere assunte le donne devono dimostrare di non essere incinte. Il tasso di sindacalizzazione è molto basso: fra il 10 e il 20 %. 7 Il settore informale dell'economia si è fortemente allargato.L'impiego nel settore informale oscilla fra il 44 e il 55 %. Tutte queste persone si trovano dunque fuori dalla rete di protezione sociale (Vedere il documento 'Conseguenze del NAFTA in Messico). 8 Per lenire la miseria si ricorre solo a palliativi: non esistono politiche preventive che ne attacchino le cause. 9 La discriminazione verso le donne è netta. Il principio di uguale retribuzione per eguale valore del lavoro prestato non esiste né nella costituzione né nelle leggi. Le donne sono generalmente meno pagate e sono concentrate in impieghi meno ben pagati. III - PROPOSTE DELLE ONG DI FRONTE AL TRATTATO 1 E' necessario creare non solo zone di libero commercio ma anche zone di integrazione e di sviluppo giusto e durevole, basate sui seguenti principi: - rispetto dei diritti umani - promozione della sostenibilità - riduzione delle disuguaglianze - promozione della democrazia e della partecipazione - responsabilità degli stati nello sviluppo sociale, economico e regionale 2 Il libero commercio deve essere uno strumento per lo sviluppo e per una integrazione basata sulla giustizia sociale e sulla sostenibilità. E' perciò necessario indirizzare il Trattato verso una distribuzione equa della ricchezza e includere nel Trattato stesso obiettivi sociali con precise scadenze temporali. E' anche necessario privilegiare la qualità dello sviluppo, ciò che significa la precisazione di limiti sociali e ambientali alla crescita. 3 E' necessario tradurre gli aspetti politici, sociali e di cooperazione del trattato in proposte assolutamente concrete. Il Trattato dovrebbe includere in modo esplicito i seguenti aspetti: - agenda ambientale - diritti umani - diritti del lavoro e sindacali - fondi di compensazione e di sviluppo 4 E' necessario che il rispetto dei Diritti Umani sia seguito da vicino. E' perciò necessario stabilire meccanismo efficaci: - rapporti annuali sui Diritti Umani (con la partecipazione delle OnG messicane e delle Istituzioni internazionali) - riunioni annuali del Parlamento Europeo e del Congresso Messicano - nomina di un componente della Commissione Europea che segua il tema a tempo pieno 5 E' necessario prendere in carico in ogni momento la sicurezza alimentare del paese. 6 E' necessario stabilire norme per gli investitori stranieri in funzione delle priorità nazionali. Occorre dare la priorità alle piccole imprese, dare sostegno prioritario alla politica nazionale di ridistribuzione della ricchezza. 7 E' necessario promuovere una globalizzazione che parta dalla base ed a questo fine le organizzazioni di difesa dei Diritti Umani e le organizzazioni sociali opereranno congiuntamente di fronte a questo Trattato. E' indispensabile che i sindacati, le organizzazioni imprenditoriali, i gruppi ecologisti, le organizzazioni delle donne, le organizzazioni per lo sviluppo abbiano maggior voce nella fase decisionale concernente tutte le fasi dell'Accordo. 8 E' necessario valutare sistematicamente l'impatto del trattato sulla componente più vulnerabile della popolazione del paese in un'ottica di sviluppo umano. 9 E' necessario migliorare la cooperazione allo sviluppo dell' UE perchè questa sia realmente un esempio di solidarietà e per avanzare così verso una associazione effettiva. La cooperazione deve lottare contro la povertà ed in favore dei diritti dell'uomo, sia politici che economici, sociali e culturali dell'intera popolazione. 28 Febbraio 2000 ____________________________________________________________________________ COME FAR PERVENIRE IL NOSTRO APPELLO AI PARLAMENTARI EUROPEI se il parlamentare è Giovanni Fava procedere così: Gfava at europarl.eu.int Commissione per le Relazioni con i paesi dell'America Centrale e Messico Rocco Buttiglione - Giovanni Fava - Lucio Manisco - Guido Viceconte Commissione Industria , Commercio Estero etc. Renato Brunetta - Guido Bodrato - Umberto Bossi - Massimo Carraro - Gian Paolo Gobbo - Luisa Morgantini - Umberto Scapagnini - Massimo Cacciari - Benedetto Della Vedova - Francesco Fiori - Fiorella Ghilardotti - Giuseppe Nisticò - Guido Podesta - Luigi Vinci Altri parlamentari Europei Roberta Angelilli - Sergio Berlato - Fausto Bertinotti - Roberto Bigliardo- Guido Bodrato - Emma Bonino - Enrico Boselli - Renato Brunetta - Marco Cappato - Pierferdinando Casini - Giorgio Celli - Luigi Cesaro - Luigi Cocilovo - Armando Cossutta - Paolo Costa - Raffaele Costa - Gianfranco Dell'Alba.....etc etc
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