[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
CILE: 8 Marzo e Prigioniere Politiche
- Subject: CILE: 8 Marzo e Prigioniere Politiche
- From: "Comit. Intern.sta Arco Iris" <ale.ramon at numerica.it>
- Date: Tue, 07 Mar 2000 12:07:05 +0100
< 11 Marzo del 2000 > Il giorno 11 marzo del 2000 ci sarà il passaggio di consegne per la Presidenza della Repubblica del Cile. Terminerà infatti il mandato presidenziale di Frei ed assumerà la carica di Presidente il "socialista" Ricardo Lagos. A tale atto sarà presente il Presidente del Consiglio, l'onorevole Massimo D'Alema. Manifestiamo la speranza che l'onorevole Massimo D'Alema abbia il tempo di leggere l'articolo che segue e così anche, che lo stesso si rechi in Cile non solo per rappresentare gli interessi italiani di chi vede nel Cile un mercato dove investire, ma anche l'interesse di tutti quegli italiani che hanno chiesto un processo per Pinochet e la libertà per chi ha lottato contro Pinochet. Non dimentichiamo poi che Marcela Rodriguez Valdivieso ha chiesto rifugio a questa nazione .... Comitato Internazionalista Arco Iris - Solidarieta' con le Donne, le Prigioniere Politiche in Cile - http://www.presos.org/italia Discorso che sara' letto da Maria-Pilar Reyes, presidentessa della sezione svedese della Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Liberta', durante la manifestazione dell'8 Marzo nel centro di Stoccoloma. "Ragioni umanitarie" e' stato l'argomento utilizzato per difendere un brutale dittatore, un militare che e' giustamente per questo, un simbolo dell'oppressione patriarcale. La violenza militare e la violenza contro la donna hanno radici ideologiche comuni e metodi che sono quasi sempre gli stessi per entrambe. Tanto la violenza militare come la violenza contro la donna si basano nell'idea che e' accettabile l'uso della forza fisica, arrivando anche alla brutalita', per riuscire a imporsi ed obbligar l'altro a sottomettersi. Nell'ideologia militare la donna non e' un essere umano uguale all'uomo, ma solo una "stazione di servizio", un oggetto disponibile per la soddisfazione, la ricreazione dell'uomo, a volte un trofeo di guerra o un campo di battaglia nel quale gli uomini misurano le loro forze e marcano il loro territorio. Nell'ideologia militare, virilita' e' sinonimo di brutalita'. Il militarismo ed i diritti umani della donna sono assolutamente incompatibili. Tanto la violenza militare come la violenza contro la donna si basano sul concetto che e' completamente legittimo usare la violenza psichica e fisica per mantenere l'altro in uno stato di paura permanente e, in questo modo, imporre la propria volonta' e soffocare ogni tentativo di protesta. Il modo di vedere la relazione tra le persone come una relazione dove uno da' ordini e l'altro e l'altro ubbidisce, uno decide e l'altro si sottomette, uno e' il superiore e l'altro il subordinato, e' il modello di relazione proprio della struttura di dominazione patriarcale che è profondamente radicata nell'ideologia militare e nell'ideologia che alimenta l'oppressione e la violenza contro la donna. Il ripugnante dittatore Agusto Pinochet, militare di carriera e figura massima delle forze armate cilene, ha dato prove nella pratica, di rispettare giustamente questa ideologia. Il governo cileno ha investito milioni di dollari del bilancio nazionale in un ampio ed intensivo lavoro di convincimento a livello individuale tra i funzionari del governo, i poteri finanziari ed i mezzi di comunicazione europei, appellandosi , in ultima istanza, alle reagioni umanitarie, per ottenere che il dittatore non avesse bisogno di presentarsi davanti ad un tribunale. Milioni di dollari spesi per proteggere un tiranno che mostravano dal suo arresto nella sosta londinese, come un anzianetto decrepito e sulla sedia a rotelle e che, appena sceso dall'aereo in Cile, ha mostrato al mondo intero con un sorriso astuto che era perfettamente capace di camminare sulle proprie gambe. A Marcela Rodriguez, invece, prigioniera politica, ferita da una pallottola durante uno scontro con gli sbirri di Pinochet, oggi paralizzata e sulla sedia a rotelle, questo stesso governo cileno le esige l'equivalente di 40 milioni di lire come cauzione per poter lasciare l'ospedale militare e viaggiare all'estero per ricevere l'attenzione e la riabilitazione di cui ha bisogno il suo stato di salute. Mentre Pinochet neanche deve presentarsi davanti ad un tribunale per rispondere a qualche domanda, Oriana Alcayaga, madre di tre minori, si trova incarcerata in uno scompartimento costruito specialmente per le prigioniere politiche, condannata all''rgastolo da un tribunale militare, per la sua partecipazione alla resistenza armata contro la violenza psichica e militare della dittatura. Il governo del Cile si mostra sordo davanti alle ragioni umanitarie presentate per chiedere la libertà di Maria Cristina San Juan Avila e Magdalena Gallardo, prigioniere politiche da anni, a causa della loro partecipazione alla resistenza armata contro la dittatura, entrambe in grave stato di salute a causa di serie malattie. Così anche si trovano incarcerate, condannate da tribunali militari, dopo aver atteso in carcere quasi 9 anni prima di essere condannate, Pilar Peña Rincon, Anna Maria Sepulveda e Roxana Cerda Per il boia Pinochet si adducono ragioni umanitarie, per le sue vittime, invece, non si considerano valide queste ragioni. Questo è il volto nudo dell'oppressione patriarcale che abbruttisce l'uomo e cerca di distruggere la donna. In questo giorno internazionale della donna, 8 marzo dell'anno 2000 esigiamo: Derogazione immediata di tutte le condanne dettate dai tribunali militari contro donne e uomini per la loro partecipazione alla resistenza contro la dittatura. Liberta' immnediata per Oriana Alcayaga, Maria Cristina San Juan, Pilar Peña Rincon, Anna Maria Sepulveda e Roxana Cerda. Liberta' immnediata ed autorizzazione ad uscire dal paese senza esigere cauzione per Marcela Rodriguez Giudizio, attraverso un tribunale completamente civile, al simbolo dell'oppressione patriarcale, Agusto Pinochet. Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Liberta', 8 marzo del 2000 ====================================== Comitato Internazionalista Arco Iris Via don Minzoni 33 - 25082 Botticino Sera (BS) Tel/Fax: 030 - 2190006 E-mail:"ale.ramon at numerica.it" http://www.presos.org/italia
- Prev by Date: R: pinochet rientra in cile
- Next by Date: COLOMBIA: In Difesa degli U'WA
- Previous by thread: ECUADOR: Con la Dollarizzazione perde la democrazia
- Next by thread: COLOMBIA: In Difesa degli U'WA
- Indice: