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Scuola: proposta di adozione del libro di lettura “Una lampadina per Kimbau”
- Subject: Scuola: proposta di adozione del libro di lettura “Una lampadina per Kimbau”
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>
- Date: Fri, 13 May 2005 19:50:25 +0200
Ciao a tutti,proprio oggi ho proposto nei miei consigli di classe il libro di Chiara Castellani "Una lampadina per Kimbau". Invito i colleghi di Lettere di prendere in considerazione l'adozione di tale libro nelle proprie scuole.
Per gli aspetti normativi cliccare su http://lists.peacelink.it/kimbau/msg00029.html
Ecco la mia relazione, che spiega le ragioni dell'adozione e illustra i contenuti del libro.
Cordiali saluti Alessandro Marescotti Docente di Lettere dell'Istituto Righi di Taranto ------------------------------------- Relazione per l’adozione del libro “Una lampadina per Kimbau” Nuovo libro di lettura/narrativa proposto per l’anno scolastico 2005-2006 Autrice: Chiara Castellani Titolo: "Una lampadina per Kimbau" Casa editrice: Mondadori Costo: euro 15 Codice ISBN: 88-04-52871-0Per l’anno scolastico 2005-6 si intende proporre come testo di narrativa e di lettura in classe il libro di Chiara Castellani "Una lampadina per Kimbau" (Mondadori, euro 15, codice ISBN 88-04-52871-0).
Il libro è un diario che racconta i momenti più significativi della vita in America Latina e in Africa della dottoressa Chiara Castellani, partita subito dopo la laurea come volontaria al servizio dei più poveri. Scritto da lei stessa, e con presentazione della giornalista Mariapia Bonanate, il libro si presenta come una storia avventurosa e appassionante. La lettura si presenta come un’esperienza narrativa ed emozionale capace di suscitare un vivo coinvolgimento del lettore.
Il testo è avvincente e si snoda come un racconto avventuroso.E' un libro-verità sulle povertà, le guerre e le speranze dei popoli dell'America Latina e dell'Africa. E’ la storia quotidiana di tante persone raccontata con gli occhi di una volontaria che - partita come dottoressa - è dovuta diventare chirurgo di guerra. Ne emerge la storia di chi ha voluto dedicare la propria vita agli ultimi, ai poveri, ai senza voce; e ad essi il libro restituisce voce, speranza e con essi la dignità di esistere e di essere finalmente raccontati.
L’autrice racconta, con la forza di una narrazione travolgente, un percorso di riscatto morale e sociale che si presta a promuovere l’educazione alla solidarietà e all’intercultura, consentendo di confrontare storie e stili di vita, di discutere su ideali e progetti, di riflettere collettivamente e di agire conseguentemente.
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