[ilva] Comunicato stampa di PeaceLink - ILVA, presentata oggi la denuncia al Mediatore europeo
- Subject: [ilva] Comunicato stampa di PeaceLink - ILVA, presentata oggi la denuncia al Mediatore europeo
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.org>
- Date: Wed, 4 Jun 2025 18:29:08 +0200
Taranto, “zona di sacrificio” d’Europa: presentata oggi la denuncia al Mediatore europeo
PeaceLink esprime il proprio sostegno alla denuncia presentata al Mediatore europeo contro l’inerzia della Commissione UE sul caso Taranto. Un inquinamento devastante per l'ambiente e le persone. Uno stabilimento siderurgico che ha potuto beneficiare di leggi salva-ILVA e dell'inerzia della Commissione Europea che ha aperto una procedura di infrazione senza portarla a termine..
Il nostro è un atto di coraggio, giustizia e verità che dà voce a una comunità che non si è piegata e che lotta ancora con speranza e determinazione per il diritto alla salute, alla vita e all’ambiente.
L’esposto – sottoscritto dall’eurodeputata Valentina Palmisano e da PeaceLink – rappresenta un passo importante per rompere il muro dell’indifferenza e sollecitare finalmente l’Europa ad agire. La procedura di infrazione contro l’Italia, avviata nel 2013 per le violazioni delle direttive ambientali, non ha infatti portato ad azioni concrete. E oggi, a distanza di oltre un decennio, l’acciaieria continua a godere di un trattamento di favore. Basti pensare allo scudo penale.
Nel 2022 le Nazioni Unite hanno definito Taranto “zona di sacrificio umano” e “macchia sulla coscienza dell’umanità”, a causa dell’impatto devastante sulla salute pubblica e sull’ambiente. A Taranto si muore ancora troppo spesso di cancro, si nasce con gravi rischi di compromissione al neurosviluppo, e dove il diritto a un futuro pulito continua a essere negato.
In questo difficile cammino, PeaceLink desidera ricordare e ringraziare con profonda gratitudine chi - collaborando con PeaceLink - ha avuto un ruolo decisivo per portare la questione tarantina in sede europea: Antonia Battaglia, che per anni ha operato con competenza e passione civile, Luciano Manna, attivista e documentarista che ha raccontato con crude immagini l’impatto dell’inquinamento, e Fabio Matacchiera, che con coraggio ha denunciato le criticità ambientali dovute alla diossina, soprattutto quelle legate alla contaminazione del mare.
Al gruppo parlamentare The Left va il nostro grazie per aver dato voce alle verità negate, raccogliendo e rilanciando le nostre prove, i dossier e gli appelli che hanno acceso i riflettori internazionali su un dramma troppo a lungo ignorato.
La denuncia presentata al Mediatore europeo è un atto di civiltà. Chiede che l'Europa non resti più spettatrice passiva. Chiede che venga riconosciuta la cattiva gestione di questo dossier da parte della Commissione Europea, che non ha saputo far rispettare i propri stessi trattati, le sue leggi, i suoi valori. Chiede che Taranto non sia più “una zona senza diritti”.
Questa non è solo la lotta di una città ma è una lotta universale per il diritto alla salute. È una questione di democrazia, di giustizia ambientale, di diritti umani. Taranto parla all’Europa intera: dice che non possiamo sacrificare comunità intere né permettere che le istituzioni si voltino dall’altra parte. Questa iniziativa è un modo per dire stop al razzismo ambientale e all'arroganza di un potere che scarica sulle comunità del Sud i costi di un sistema ingiusto. Oggi la Questione Meridionale è questo uso spregiudicato del potere per garantire impunità e spezzare la resistenza e la dignità di una comunità che chiede solo l'applicazione dell'articolo 3 della Costituzione: di essere trattata come Genova, come Trieste e come tutte quelle città dove i vecchi altoforni sono stati chiusi. Taranto chiede l'applicazione del principio di uguaglianza, un principio prima negletto e poi apertamente negato da un potere politico trasversale che si ricompatta ancora oggi in forme odiose.
PeaceLink continuerà a sostenere questa causa di giustizia con determinazione, insieme a chiunque crede che ogni essere umano abbia diritto a vivere in sicurezza in un ambiente sano. Taranto non è sola.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
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