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TuttoscuolaNEWS n. 113
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.
http://www.tuttoscuola.com
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N. 113, 21 luglio 2003
SOMMARIO
1. Dpef: rinviate le risposte sulla scuola
2. Dpef e scuola: un ěcalandoî preoccupante per questo Governo
3. Sperimentazione nella scuola primaria, autonomia scolastica e Anci
4. Gli insegnanti di religione in ruolo tra le polemiche
5. La sentenza del TAR manda in buca Miur, Cnpi e sindacati
6. Il Corsera prende le distanze dalla Moratti?
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.17/113:
Miur-Anci: un incontro per fare pace?
IRC: 23 mila candidati per 15.558 posti
Movimento precari: serve un decreto legge
I precari sfonderanno il muro del 14%?
Silenzio-assenso per il CCNL o problemi in vista?
E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': http://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Dpef: rinviate le risposte sulla scuola
Chi si aspettava di trovare risposte concrete sul futuro della scuola
nel DPEF 2004-2007 e' rimasto deluso.
L'annuale documento di programmazione economica e finanziaria
approvato dal Governo e' generico e carente di strategia culturale e
politica per la scuola. Esso si limita a rilevare il crescente bisogno
di istruzione e di formazione e registra l'integrazione dei bambini
nella societa' in eta' sempre piu' precoce.
ěAl fine di assicurare un giusto equilibrio delle finanze pubbliche ed
evitare che la pressione fiscale soffochi l'economia ed imponga un
eccessivo onere alle generazioni future, e' necessario perseguire con
vigore il cammino delle riforme nei settori dell'istruzione, del
lavoro e delle pensioniî.
Partendo da questa premessa di politica economica ěrestrittivaî, il
documento conviene sul fatto che un moderno sistema scolastico
richiede programmi didattici piu' ricchi ed approfonditi (e la riforma
avrebbe recepito questa esigenza) e che occorre garantire la
possibilita' di raggiungere livelli di istruzione piu' elevati e
incrementare la partecipazione ad iniziative di ělife-long learningî
(l'educazione permanente in Italia registra tassi bassissimi rispetto
al resto d'Europa).
L'impegno e' pertanto quello di adeguare il sistema educativo
nazionale alle necessita' di un'economia sempre piu' basata sulla
conoscenza (ma di investimenti non se ne parla).
E per l'attuazione della riforma il Dpef cosa dice? Sara' oggetto di
confronto sociale e istituzionale. Un po' poco per chi si aspettava
finalmente un segnale decisivo sugli investimenti finanziari di
sostegno alla legge 53.
Non resta a questo punto che aspettare l'approvazione del piano
programmatico finanziario che il Governo avrebbe dovuto varare entro
il 15 luglio per rispettare il termine di 90 giorni previsto dalla
legge. Le risorse sono decisive per capire il livello di qualita'
degli interventi. Senza la certezza di risorse, ogni provvedimento
resta soltanto una dichiarazione di intenti.
2. Dpef e scuola: un ěcalandoî preoccupante per questo Governo
Andando a rileggere i Documenti di programmazione economica e
finanziaria varati dal Governo Berlusconi dal 2001 a oggi, si scopre
che la scuola e' posta via via ai margini. Vediamo.
Il Dpef del 2001 ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_113-1.doc ),
scritto dal Governo a ridosso dell'inizio della legislatura, non aveva
avuto molto tempo per affrontare organicamente i temi dell'istruzione,
ma era comunque riuscito a lanciare l'idea della riforma degli
ordinamenti e a prevedere un impegno economico per l'utilizzo delle
tecnologie multimediali nonche' per la formazione e la valorizzazione
del personale, titolando l'impegno con ěformazione di capitale umanoî.
La scuola aveva avuto un posto di riguardo nel Dpef 2002 (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_113-2.doc ), anche se il ministero
dell'Economia, in occasione del bilancio di assestamento, aveva
rimproverato quello dell'istruzione di avere ěsplafonatoî i limiti di
spesa previsti, incentrando i suoi obiettivi per la scuola sul
progetto di riforma, confermando gli impegni per:
(1) riforma degli ordinamenti e interventi connessi con la loro
attuazione e istituzione del Servizio nazionale di valutazione
dell'istruzione; (2) sviluppo delle tecnologie multimediali; (3)
valorizzazione professionale del personale docente e amministrativo e
autoaggiornamento; (4) misure volte a prevenire e rimuovere il disagio
giovanile al fine di assicurare la piena realizzazione del
diritto-dovere di istruzione e formazione; (5) interventi per lo
sviluppo dell'istruzione e formazione tecnica superiore e per
l'educazione degli adulti e di adeguamento delle strutture di edilizia
scolastica.
Oltre alla riforma, l'impegno del Governo era di proseguire con
interventi per la modernizzazione e al potenziamento del sistema
educativo nazionale, anche per contenere gli elevati tassi di
abbandono.
Ci si aspettava quest'anno un passo avanti, vista anche la
concomitanza del semestre europeo.
Invece il Dpef 2003 ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_113-3.doc )
non dice nulla sull'attuazione della riforma ed evidenzia solamente il
bisogno di interventi per il potenziamento del sistema educativo per
l'infanzia. Per la riforma c'e' solo l'impegno a dibatterne
l'attuazione con le forze sociali e le diverse istituzioni coinvolte.
Una scuola, insomma, sempre piu' in tono minore e un Governo che
rischia di caratterizzarsi per un sistematico rimando delle soluzioni
a tempi futuri.
Il Dpef sulla scuola in questo senso e' un compendio di rinunce e di
occasioni mancate che rispecchia il profilo sempre piu' svaporato
della leadership di governo. E fa apparire l'istruzione sempre piu' ai
margini dell'attenzione della maggioranza.