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Mozione sulla Riforma Moratti



DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO SETTIMO TORINESE

DAL COLLEGIO DOCENTI

Inviamo, per conoscenza, come da decisione collegiale,
copia della mozione approvata nella seduta del 23/05/2003 del Collegio
Docenti di Settimo Torinese (TO)


Il Collegio Docenti del IV CIrcolo di Settimo Torinese


Al Ministro dell'Istruzione

Al Dirigente Regionale del Piemonte

 E p.c. Alle Direzioni Didattiche di Torino e Provincia



Al Sindaco di Settimo Torinese

Ai Sigg.Genitori del Consiglio di Circolo



   E p.c. alle OO.SS. e organi di informazione, Stampa e Tv.





DIREZIONE  DIDATTICA       IV CIRCOLO - Settimo Torinese (TO)





Mozione del Collegio dei Docenti del IV Circolo di Settimo T.se





Oggetto: riforma della scuola "Moratti" e adeguamenti organici futuri.





Il Collegio dei Docenti del Circolo, esaminata la proposta di legge Delega
di riforma della scuola del Ministro Moratti, dichiara che essa vada
respinta e che non debbano essere indicate dal Collegio nessuna delle
misure applicative per far avviare il suddetto processo, per i seguenti
motivi:



1.	il Collegio ritiene che le misure di taglio del tempo scuola con
conseguente stravolgimento della feconda esperienza del Tempo Pieno debbano
essere respinte perché non confacenti con lo sviluppo di una scuola
pubblica di qualità;
2.	altresì debbano essere respinti sia l'istituzione dell'insegnante
Unico denominato eufemisticamente "prevalente", sia l'invito arbitrario di
individuare criteri interni al Collegio per l'assegnazione di incarichi di
"prevalenza e Tutor;
3.	a maggior ragione si ritiene che vadano respinti tentativi di
istituire tali ruoli da parte dei Dirigenti scolastici, poiché non essendo
stati ancora emanati i regolamenti attuativi della legge Delega e non
essendo ancora stabilito dal Ministero quali saranno i criteri di scelta
adottati, ciò si configurerebbe come una presa di posizione prematura e
arbitraria.
4.	a conferma della tesi che l'insegnante prevalente non rappresenta
un'innovazione bensì un regresso, sia considerata, tra tutte,
l'argomentazione espressa dal Collegio: che dopo anni di sperimentazione ed
esperienza di Tempo Pieno, pare assolutamente grave tornare al maestro
"tuttologo".  Anche perché gli insegnanti, in questi decenni, hanno
frequentato centinaia di corsi di aggiornamento per perseguire una migliore
professionalità e tutti hanno approfondito le due grandi suddivisioni per
area - quella antropologica ed espressivo-linguistica e quella
logico-matematico-tecnologica, - non tener conto di questo grande sforzo
condotto dai docenti, ma anche dall'amministrazione, significa gettare nel
caos di una professionalità approssimativa, migliaia di docenti che
intendono svolgere con serietà il loro compito professionale.   Non ci si
improvvisa docenti di tutto, ci sono esperienze da valorizzare e quindi,
coloro i quali, per decenni, hanno acquisito una profonda esperienza
nell'insegnamento delle discipline umanistiche non possono, tout court,
diventare altrettanto bravi ed efficaci insegnanti delle discipline
scientifiche (e viceversa), a meno che non ci si limiti ad insegnamenti
superficiali e a metodologie raffazzonate.
5.	Si ritiene che le modalità di organizzazione didattica, le attività
didattiche, l'organizzazione degli orari, i tagli sull'organico del
sostegno, prefigurati dalla riforma e dalle leggi finanziarie,
pregiudicheranno un processo di integrazione degli alunni disabili, ledendo
un loro diritto,  vanificando ogni serio tentativo di inserimento di
qualità.
6.	la precocizzazione delle scelte nella scuola dell'infanzia
prefigura una scarsa attenzione ai tempi di sviluppo dei bambini e creano
una situazione di caos ingestibile, dove potrebbero trovarsi bambini di età
molto diverse in sezioni già numerose.
7.	per gli stessi motivi sopra elencati si respinge il tentativo di
dividere la categoria attraverso l'istituzione di "corsi di formazione"
sulla Riforma che ne anticipano, arbitrariamente, l'attuazione in assenza
dei Decreti attuativi. Inoltre in questi corsi si prefigura la divisione
tra docenti Tutor e non.
8.	Anche in questo caso, la decisione avviene in assenza di criteri
stabiliti a livello nazionale.  Si ribadisce che tali criteri non devono
essere trovati dai Collegi Docenti, perché tale prassi è contro lo spirito
della Comunità Educante propria della scuola pubblica, e innesca pericolose
derive di frammentazione del corpo docente.   Infine, si ribadisce che tale
scelta, non condivisa dai docenti, essendo stata voluta dall'attuale
Ministra è a suo totale carico, se la si vuole attuare, la Ministra se ne
deve assumere la responsabilità politica con tutte le conseguenze che ne
deriveranno.





In ultima istanza, il Collegio respinge le modifiche dell'organizzazione
degli organici, dell'organizzazione degli orari con ore "buche" e rientri,
difficili da gestire e lesivi delle condizioni di lavoro dei docenti,
respinge ogni tentativo di trovare accomodamenti interni che, in ogni caso,
pregiudicherebbero la qualità del servizio scolastico pubblico, ribadisce
che sarà il Ministro ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e
qualora queste  non fossero in grado di garantire il principio
Costituzionale del Diritto allo studio, il Collegio si riserva ulteriori
iniziative.





Settimo Torinese 23 maggio 2003









Il Collegio dei Docenti del IV Circolo di Settimo T.se (TO)







Approvato all'unanimità nella seduta del 23/05/2003.