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25 aprile: nelle lettere dei condannati a morte troviamo le nostre idee di pace
- Subject: 25 aprile: nelle lettere dei condannati a morte troviamo le nostre idee di pace
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Fri, 25 Apr 2003 11:06:50 +0200
In occasione del 25 aprile ho voluto svolgere una ricerca per offrire ai
lettori il ricordo di chi - sotto il nazismo - decise di sacrificare la
propria vita per la pace. Sono le ultime lettere di condannati a morte
della Resistenza europea che avevano scelto o di dire signornò o di
sabotare la guerra nazifascista. Nelle parole che leggerete non c'è odio
ma in esse vive invece il messaggio della nonviolenza: oggi più che mai
attuale.
"NON MI ARRUOLERO' NELLE SS"
Cari genitori, devo comunicarvi una triste notizia, che
oggi sono stato condannato a morte, io e Gostav G. Non siamo voluti
entrare nelle SS, perciò ci hanno condannato a morte. Mi avevate scritto
che non dovevo entrare nelle SS, anche il mio compagno Gustav G. non è
entrato. Noi due preferiamo morire piuttosto che insudiciare la nostra
coscienza con queste atrocità. Io so quali cose debbono fare le SS. Se io
cadessi in guerra ed avessi la coscienza sporca, anche questo sarebbe
triste per voi. Cadono anche molte SS. Io vi ringrazio per tutto il bene
che mi avete fatto, perdonatemi, pregate per me
(Dalla Cecoslovacchia, ultima lettera ai genitori di un giovane,
rimasto anonimo).
"HO RINUNCIATO ALLA VIOLENZA"
...Niente guerre, niente rivoluzioni. Contro l'idea della
violenza, la violenza dell'idea. La violenza è prova di immaturità, crea
ingiustizie e nuova violenza. Per quanto io stia per morire per opera
della violenza, per quanto probabilmente sarei riuscito a salvarmi usando
violenza senza riguardo, la mia natura mi costringe ad non usare nessuna
forma di violenza, a rinunciarvi. Preferisco soffrire un'ingiustizia
piuttosto che fare un torto ad un innocente. Non ho commesso alcun
delitto contro lo Stato. E non sono nemmeno un eroe, un martire, sono
soltanto ciò che sono sempre stato, un uomo semplice, semplicissimo, che
ha dovuto morire perché non era adatto per questi tempi. Sono vittima di
questi tempi terribili, come molte, molte migliaia prima e dopo di me. Ho
dovuto morire perché la solidarietà umana mi era filtrata nel sangue,
perché stimavo superiore alla mia salvezza personale il rispetto verso il
mio prossimo, verso i miei compagni di lavoro. Provengo da un'epoca in
cui la solidarietà aveva un significato, era una questione d'onore per
ogni lavoratore che si rispetti, e costituiva il primo, il più importante
presupposto della lotta e della vittoria di un mondo migliore, più
felice. Vorrei riunire in una sola espressione tutto l'amore e la pena
che provo per voi, e trasmettervela come ultimo lascito. Addio, non mi
dimenticate.I più affettuosi, caldi saluti e baci d'addio dal
vostro
papà
(Austria, ultima lettera di Franz Mager ai figli).
"ALTA LA TESTA!"
...Saluto tutti coloro che mi hanno conosciuto. Di una cosa
sono fiero: non ho mai fatto consciamente del male a nessuno e nessuno
può dire del male di me. Se ciononostante dovessi aver fatto del male a
qualcuno, sento l'impulso vivo di chiedergli perdono e soprattutto a voi,
miei cari genitori, chiedo infinite volte perdono, perdonatemi, vi prego,
i molti dolori che dovete sopportare per causa mia. Conservate un buon
ricordo di me, ma non mi compiangete. Piuttosti siate sereni come lo sarò
io fino all'ultimo. Siate forti e non perdete la forza che ho io e che mi
permette di non tentennare e di non temere nulla. Fuori c'è la primavera.
E in me, anche se sto in carcere, anche in me c'è una serenità come nella
primavera che ci annuncia un'estate imminente. E anche se molte genne
cadranno, bruciate dal gelo, distrutte dalla tempesta e dal vento,
l'albero continua a fiorire. Sa che è vicina l'estate che lo scalderà, e
il sole e la luce diventeranno sempre più forti. E così vi saluto,
dovesse anche essere per l'ultima volta, con molti baci e con un sorriso.
Alta la testa!
Il vostro
Walter
(Dall'ultima lettera di Walter Kampf ai genitori. Militare austriaco
di 23 anni, diffonde volantini contro la guerra fra gli aviatori e
i militari tedeschi. Arrestato, viene decapitato dai nazisti).
"UN SOLO PENSIERO: LOTTARE CONTRO LA
GUERRA"
...Non potevo stare a guardare come i popoli venivano
mandati sui campi di battaglia, come erano aizzati gli uni contro gli
altri finché, sotto la pressione dei generali, si sbranavano a vicenda.
Il cuore mi scoppiava quando dovevo assistere alla distruzione di
centinaia di migliaia di vite umane e di famiglie. In questa sofferenza
la mia vita era diventata vuota, priva di senso, mi sosteneva un solo
pensiero, la lotta contro la guerra e contro chi l'aveva generata.
Non ho mai pianto né mi sono mai lamentato del mio destino, e se una
volta mi hai visto piangere, era per te, mai per me stesso.
Da te mi separo con difficoltà, cara mamma, mi puoi ben credere, ma è più
bello morire per un ideale che non sul campo di battaglia per i propri
sfruttatori e avversari politici!
Credimi, ti ho amata tanto, tanto! Addio, ti saluta il tuo figlio
Franz
(Dall'ultima lettera di Franz Reingruber alla madre. Aveva scritto
lettere per incitare i soldati al fronte a disertare dalle file naziste.
Arrestato e decapitato a Vienna).
"L'ODIO NON VINCA"
...Sarò da voi, in mezzo a voi, mi siederò con voi sulla
panchina del giardino, il mio spirito sarà sempre con voi. Al mattino,
con l'aurora, vi saluterò, con l'imbrunire vi saluterò. Che l'amore e non
l'odio domini il mondo!
(Jaroslav Ondrousek, 19 anni, cecoslovacco, ultima lettera ai
genitori. Arrestato, torturato e giustiziato).
"PROPAGATE L'AMORE!"
...La vita. La vita con il suo battito quotidiano. Amatela,
amatevi, imparate l'amore, propagate l'amore. Che sentiate, come me, la
bellezza dei suoi doni naturali, questo desidero! Che riusciate a
prendere e a propagare! Anche questo pomeriggio è bello, sento tanto
ardore e amore, tanta fede, tanta risolutezza, che allargo le braccia,
stendo le mani perché possiate sentirla, perché possiate prenderla. Non
ho paura per ciò che sta per accadere. Anche se ho sbagliato e offeso
qualcuno, ho sempre sentito l'impulso verso il buono, l'elevato, l'umano.
Tutta la mia vita è stata bella. Voi siste stati per essa una
benedizione. Gente amata, cara vita e caro mondo! Mi inginocchio davanti
a voi, davanti a voi esseri più cari della mia vita, vi prego, amatemi e
perdonatemi. Bacio le vostre mani e vi ringrazio nel momento più grave
della mia vita con tutto il cuore e tutta l'anima. Non le bagnerò di
lagrime, no, verserò su di esse un sorriso d'amore, di ringraziamento e
di pace e chiedo anche un sorriso. Vostra figlia che vi ama
Marie
(Percossa e seviziata dai nazisti, Marie Kuderikova ha 22 anni quanto
viene decapitata a Breslavia).
Sono lettere piene di affettuosa trepidazione, sono un messaggio
di pace e di umanità per tutti noi. E' un dovere morale diffondere ancora
oggi la voce di chi non si è voluto arruolare e ha disobbedito alla
barbarie in nome dell'amore e della libertà.
Alessandro Marescotti
www.peacelink.it
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