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(Fwd) Per la pace.




Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi - Piazza Colonna  370 -   00187 Roma 

     Signor Berlusconi,
sono molto indignato e preoccupato per la spudorata 
determinazione con cui il suo governo procede con atti 
nefasti che smentiscono la lettera e la sostanza della 
lettera datata 4 aprile 2001 (sua segreteria personale, a 
firma di Sandro Bondi) in cui mi si assicurava che "Il 
desiderio di un mondo finalmente senza guerre, 
libero e giusto, è anche il nostro e come Casa delle 
Libertà ci impegneremo in Italia e soprattutto con 
una nuova politica estera perché questo sogno si 
possa realizzare".
     Non sto qui ad aggiornare la lista già riportata nella 
mia lettera di un anno fa, perché suppongo che lei sappia 
bene quello che il suo governo ha fatto in questi ultimi 
dodici mesi.     
     Devo però con forza affermare la mia opposizione 
alla guerra che il suo governo vuole imporre a tutti noi 
cittadini, nonostante abbiamo chiaramente manifestato il 
nostro dissenso, condiviso dalla stragrande maggioranza 
degli italiani. 
     In coerenza con gli impegni assunti con il PATTO 
TRA I CITTADINI DEL MONDO, che oggi stesso 
rinnovo e che allego, devo e voglio esprimere la mia 
totale solidarietà e condivisione con le azioni nonviolente 
con cui cittadini responsabili definiti “disobbedienti” 
cercano di impedire il trasporto di armi e strumenti bellici 
notoriamente destinati ad essere impiegati in una guerra 
che non ha alcuna legittimazione etica e legale, e che 
tanto meno risponde ad alcun interesse dei cittadini. 
Queste azioni sono una puntuale, vera, legale e concreta 
difesa del dettato costituzionale che le attuali massime 
istituzioni dello stato gravemente offendono e tradiscono. 
Mi dichiaro quindi corresponsabile di tali azioni, avendo 
partecipato al movimento dei cittadini che ha elaborato e 
fondato concretamente le basi per la loro attuazione. 
Naturalmente le radici affondano in un passato molto più 
lontano, sia personale – almeno dai dodici anni di 
obiezione fiscale alle spese militari, che storico e 
culturale risalente al pensiero ed alla vita di persone come 
il Mahatma Gandhi, Aldo Capitini e Martin Luther King.    
     Se quella italiana fosse ancora una democrazia 
decente e se il senso della decenza e dell’onestà avesse 
qualche spazio nelle vostre coscienze, governo e 
parlamento dovrebbero rassegnare immediate dimissioni 
nelle mani del capo dello stato e questi chiamare i 
cittadini ad eleggere nuovamente propri rappresentanti, 
più rispettosi della Costituzione e della volontà dei 
cittadini.  
    Voglio quindi manifestare il mio totale dissenso per la 
politica del suo governo, prona agli interessi di una 
superpotenza straniera oltre che di ristretti gruppi di 
potere economico, nemica della pace e quindi degli 
interessi della totalità dei cittadini.
    NON A NOME MIO, produrrete ancora guerre e 
ingiuste relazioni internazionali!
NON AVETE E NON AVRETE IL MIO 
CONSENSO. 

Barzanò, 26 Febbraio 2003
    fto.  Giovanni Zampieri 


A tutti i cittadini del mondo, e per opportuna conoscenza a : 
Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi - Piazza Colonna  370 -   00187 Roma 
 Al Presidente del Parlamento Europeo 
 Strasbourg Unit – BP 1024 – F 67070 Strasbourg  Cedex	
     Al Segretario Generale delle Nazioni Unite (Onu)  
              United Nations Plaza, 1-New  York, NY 10017 -USA

Io   Giovanni  Zampieri,   residente a  Barzanò (cap. 23891) via
Figliodoni n. 2 ,  per ribadire la mia volontà di pace ed affinché i
governi adempiano con il loro dovere e le loro promesse, rinnovo il
seguente 			
  PATTO TRA I CITTADINI DEL MONDO
       per la pace, i diritti umani ed uno sviluppo equo e
       sostenibile.
     Mi impegno a non partecipare personalmente ad azioni di guerra e
mi oppongo che altri lo faccia o si prepari a farlo, anche per
difendere veri o presunti diritti e interessi miei o della
collettività cui appartengo.  Acconsento all'uso della forza,
personale od organizzata, non intenzionalmente omicida, per scopi
strettamente difensivi della vita e dei diritti fondamentali delle
persone e dei popoli.  Secondo le mie forze, capacità e mezzi, attuerò
e sosterrò ogni forma di resistenza civile contro la guerra, di azione
nonviolenta e di cooperazione solidale, per stabilire e mantenere la
pace e il rispetto dei diritti umani, nella giustizia e nella
sicurezza comune; mi sforzerò di mantenere uno stile di vita ed un
livello di consumi compatibili con la realizzazione di uno sviluppo
equo e sostenibile, per la famiglia umana e per l'ambiente.  
     Mi impegno a dare il mio consenso politico solo a chi operi
concretamente per la pace e contro ogni forma di violenza e
ingiustizia con coerenti atti di governo, legislativi e diplomatici,
anche unilaterali, tra i quali considero prioritari ed essenziali: -
sottomettere alla sovranità ed al controllo democratico popolare,
tramite i parlamenti degli stati nazionali, loro unioni, federazioni e
confederazioni, tutti gli organismi internazionali e sovranazionali
con poteri di gestione dei rapporti politici, economici e sociali
dell’intera famiglia umana, a cominciare dall’ONU, dall’Organizzazione
Mondiale del Commercio (WTO), dalla Banca Mondiale (BM) e dal 
Fondo
Monetario Internazionale (FMI), oltre che tutte le alleanze, patti e
accordi politici, economici e militari; tali istituti devono quindi
essere riformati, rifondati o abrogati, con l’abolizione o una diversa
regolamentazione del diritto di veto e la definizione di più ampi ed
equi criteri di rappresentanza di tutti i cittadini; riconoscere
all’ONU, come alla Corte Internazionale di Giustizia ed al Tribunale
Penale Internazionale, piena ed effettiva autorità sovranazionale, 
fornendoli dei fondi e dei mezzi necessari per esercitarla ed operare
concretamente per la pace, i diritti umani ed uno sviluppo equo e
sostenibile; - avviare un concreto programma di disarmo generale, a
partire dagli armamenti nucleari e da quelli che provocano uccisioni,
ferimenti e distruzioni indiscriminate, di massa o particolarmente
disumane; convertire gli apparati militari nazionali in organismi per
la prevenzione anti-bellica, la protezione civile e ambientale;
abolire i tribunali militari; porre sotto il rigido controllo degli
stati e la  supervisione dell'ONU la produzione ed il commercio delle
armi, da destinare esclusivamente alle polizie nazionali ed all'ONU
per i loro scopi istituzionali; - affermare nei fatti la priorità dei
diritti e dei bisogni delle persone rispetto ad ogni altra esigenza o
legge pseudo-naturale, ideologica o religiosa, etnica o
nazionalistica, economica o finanziaria; stabilire più giusti rapporti
economici tra le nazioni, in particolare tra le più ricche del Nord e
le più povere del Sud del mondo, con l'applicazione di criteri di
equità negli scambi commerciali e di clausole sociali per la
salvaguardia dei diritti dei lavoratori e delle culture autoctone, per
la difesa dei più deboli e la sicurezza di tutti; - adottare una
concreta politica di cura, protezione e prevenzione ambientale, di
risparmi energetici e di riduzione dell'impatto ambientale di tutte le
attività umane, a salvaguardia della natura che ci ospita;  - abolire
il segreto di stato e gli infidi servizi segreti, che poco o nulla
hanno a che vedere con l'opportunità di temporanei e limitati segreti
operativi, e sono motivo di sospetto e sfiducia tra le nazioni, oltre
che frequente strumento di trame incontrollabili, antidemocratiche e
antisociali; fondare invece la sicurezza comune sulla trasparenza e
sulla lealtà; - garantire libertà e pluralismo di cultura e di
informazione, affinché  la verità prevalga sulla menzogna e le
diversità non siano motivo di divisione e di scontro, ma di
arricchimento per  tutti.
     E’ estremamente importante, necessario e urgente fermare e 
scongiurare ogni sconsiderata “guerra preventiva”, che con 
l’ipocrita e menzognero scopo di disarmare presunti possibili 
aggressori, peraltro abbondantemente armati in passato proprio da chi
ora dice di volerli disarmare, o per combattere un terrorismo
anch’esso figlio delle politiche attuate per decenni dagli stessi che
ora ne sono bersaglio, in realtà persegue solo fini di egemonia
politica ed interessi di precisi gruppi economici del settore bellico
ed energetico.
     Si deve impedire che l’ONU avalli guerre comunque definite,
contrarie alla lettera ed allo spirito del suo stesso statuto,
contrarie soprattutto agli interessi dei cittadini tutti, che chiedono
solo pace e giustizia, com’è nel loro diritto.  Questo è il compito e
il mandato solenne dei governanti. 
     Conseguentemente, in occasione delle scadenze elettorali,
     eserciterò 
il mio diritto di voto esclusivamente in favore di candidati e forze
politiche che esplicitamente assumeranno questi punti programmatici e
si saranno seriamente impegnati a realizzarli. 	      
 Basta guerre!  Per cominciare.

Barzanò, 26 febbraio 2003