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Contro Sharon, con i Palestinesi, ma sempre amici degli Ebrei



Cari compagni e amici,
vi inviamo un documento scritto da Remo Marcone e firmato da  un gruppo di
insegnanti della Garbatella e di altre zone di Roma per testimoniare la
nostra posizione: pur rimanendo amici degli Ebrei e impegnati contro il
razzismo condanniamo la politica di Sharon come criminale.
Un affettuoso saluto,
Remo Marcone, Michele Arcangelo Firinu e gli altri firmatari della lettera
allegata.
  Siamo quelle/i che accompagnano le loro classi al Ghetto, alla Sinagoga,
a via Tasso, alle Fosse Ardeatine

Siamo quelle/i che discutono con i propri alunni del razzismo e
dell'antisemitismo negli stadi (dei buuuu, curva di ebrei, ecc.) e fuori
(barzellette sugli ebrei, per es. e altro)

Siamo quelle/i che spiegano e rispiegano ai propri alunni perché non è
bello disegnare le svastiche e gliele fanno cancellare

Siamo quelle/i che leggono in classe Il Diariodi Anna Frank, Se questo è un
uomo, Shemà; che fanno vedere Gli ultimi giorni, Jona che visse,
Schindler's List

Siamo quelle/i che organizzano attività didattiche sulla cultura ebraica

Siamo quelle/i che credono nell'educazione alla pace, nel ripudio della
guerra, nella convivenza tra i popoli, nel rispetto tra diversi

Siamo quelle/i che trovano entusiasmante lavorare nelle nuove classi
multietniche della scuola italiana, mentre i governanti "smemorati" fanno
leggi contro gli immigrati,

Siamo quelle/i che "tengono memoria" della nostra storia patria con i suoi
alti e bassi (l'emigrazione, il colonialismo, la dittatura fascista, la
Resistenza, la Costituzione)

Siamo quelle/i che pensano che il popolo palestinese abbia diritto a vivere
in un suo stato, così come gli Israeliani, due stati due popoli

 Siamo quelle/i che ritengono Sharon un criminale, sia per quello che sta
facendo che per quello che ha fatto (Sabra e Chatila)

Siamo quelle/i che sanno che in Israele, oltre ai sostenitori di Sharon
esistono gruppi, organizzazioni, militari obiettori, individui che si
oppongono alla sua politica e si battono per la pace, per la propria
sicurezza, contro l'occupazione dei territori e le colonie, per i diritti
del popolo palestinese

Siamo quelle/i che non amano la cultura della morte per sé e per gli altri,
perché non si è testimoni  (cioè martiri) quando ci si fa esplodere
insieme ad altri come te, alla fermata di un autobus o in un ristorante

Siamo quelle/i che sono fieri ed ammirati dei nuovi profeti disarmati, dei
nostri figli e dei giovani che a Ramallah, Betlemme, Deheishe, in un mondo
di Pilati, rischiano la propria vita per testimoniare che un altro mondo è
possibile.



Remo Marcone, Donatella Artese De Lollis, Dina Capozio, Bruna Sferra,
Stefania Santuccio, Michele Arcangelo Firinu, Alessandro Anniballi

(Insegnanti di scuola elementare e media, COBAS, Roma)