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Italo Svevo: riflessioni per l'educazione alla pace
Zeno Cosini (il protagonista di Italo Svevo in
"La Coscienza di Zeno") appartiene alla ricca borghesia, a cui
per una serie di fortuite combinazioni, compresa la guerra, va tutto
bene. Ai margini della guerra, infatti, egli si arricchisce sempre più,
comprando e vendendo senza scrupolo, mentre a pochi chilometri di
distanza i soldati combattono e muoiono nelle trincee. Il successo gli dà
un senso di euforia e l'impressione di essere guarito dalla sua malattia.
Egli comprende finalmente che i malati sono quelli che si lasciano
prendere dagli scrupoli; i sani sono quelli che si gettano con
spregiudicatezza nell'azione, privi di scrupoli. Perciò decide di
interrompere la sua inchiesta psicanalitica.
Ma dal lavorìo analitico condotto su di sé e sulla società, egli ha
ricavato la conclusione che la << vita attuale è inquinata alle
radici >> dalla corruzione, dall'ipocrisia, dall'egoismo, dalla
mancanza di freni morali derivante dalla frenesia produttivistica della
società capitalistica, spinta fino alla fabbricazione di organi esplosivi
di inaudita potenza, capaci di provocare la catastrofe cosmica.
- Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti
gli altri, nel segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un
esplosivo incomparabile, in confronto al quale gli esplosivi attualmente
esistenti saranno considerati quali innocenti giocattoli. Ed un altro
fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un pò più ammalato,
ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo
nel punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà
un'esplosione enorme che nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di
nebulosa errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie.
Nel 1923, dunque, lo Svevo prevedeva, con agghiacciante
chiaroveggenza, la catastrofe atomica e la fine della vita sul nostro
pianeta, resa possibile oggi, dopo la distruzione di Hiroshima e Nagasaki
e gli esperimenti di Bikini, dalla folle proliferazione delle armi
nucleari.
Fonte: Spazi e testi letterari, Attalieneti,
Magliozzi, Cotroneo, vol.III