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per ricordare Erich Maria Remarque



Venticinque settembre 1970. Muore, stroncato da un infarto, Erich Maria
Remarque, autore di libri di ripudio della guerra e della violenza come
"Niente di nuovo sul fronte occidentale", "Tempo di vivere, tempo di
morire", "Ama il prossimo tuo", "Il cielo non ha preferenze", ecc.
A trent'anni dalla sua morte, il suo pensiero, il suo stile di scrittura
sono quanto mai attuali. Di umili origini familiari, dopo le esperienze
vissute durante la prima guerra mondiale, senti' profondamente l'orrore
della guerra, tanto da segnarne indelebilmente la propria coscienza.
Tutta la sua vita e la sua produzione letteraria gridano la protesta contro
ogni forma di discriminazione e di violenza, vissuta anche sulla propria
pelle durante l'ascesa del nazismo in Germania. Tuttavia il suo modo di
scrivere non si permea di annotazioni e commenti di natura soggettiva;
parlano i fatti, vengono riportate testimonianze senza commenti. Nelle sue
opere denuncia il ruolo di un tipo di educazione che, nel nome di un
patriottismo retorico, contamina i piu' schietti sentimenti giovanili,
portando successivamente al disorientamento ed alla morte. Ogni forma di
autoritarismo e di militarismo sono combattuti con il richiamo alla
coscienza individuale in merito a tutte le situazioni di violenza e di
sopraffazione dell'uomo sull'uomo. In una intervista ad un giornalista
italiano nel 1963, Remarque ha dichiarato: "Oggi nel mondo si sono aperte
enormi frontiere di conoscenza scientifica, ma gli orizzonti della
responsabilita' morale sono semppre molto limitati. L'uomo come tale e'
sempre quello di duemila anni fa, con la sua imbecillita', la sua
crudelta', il suo egotismo. Se un uomo fosse stato in galera trent'anni,
uscendo oggi non riconoscerebbe il mondo sensibile: i suoi simili pero' non
li troverebbe cambiati. Per tanto tempo la democrazia nel mondo e' stata
ben poca: eppure oggi che ce n'e' tanta, la responsabilita' piu' grave,
quella che puo' compromettere le sorti dell'intera specie umana e portare
alla distruzione totale, e' affidata solo a cinque o sei persone".  

Maria Teresa Tarallo
Taranto