Benedetto Petrone, il film



Sabato 26 novembre 2011 , ore 17,30, presso sede ANPI Brindisi, via Umbria 24, proiezione del Film-inchiesta “Benny vive!”
 
L’ANPI di Brindisi, con la collaborazione dell’Archivio Storico Benedetto Petrone e grazie al regista Francesco Lopez, nel corso della serata dedicata alla campagna nazionale per il nuovo tesseramento e pubblicizzazione delle attività dell’ANPI, proietterà  per la prima volta a Brindisi il film “Benny vive”, a  cui farà seguito un dibattito .
L 'Archivio Storico Benedetto Petrone intende con questa iniziativa affiancarsi a quelle che si svolgono ogni anno a Bari per ricordare Benny, coinvolgendo le altre province pugliesi a partire da Brindisi, promuovendo attività di recupero della memoria antifascista.
 
BENNY VIVE!
Il film-inchiesta di Francesco Lopez, regista barese.
E’ un film che parla non solo della tragica fine di un giovane di 17 anni, iscritto alla FGCI, per mano di una squadraccia di neofascisti baresi, ma anche dei sogni, delle speranze e  delle lotte di Benedetto ”Benny” e dei suoi compagni della Bari vecchia, un quartiere abitato da una umanità scomoda agli occhi di quella  “Bari bene”  che sognava la speculazione edilizia e l’espulsione dei “proletari” da esso per farne una lucida vetrina simile a quelle lussuose di via Sparano.
I neofascisti baresi in quegli anni erano il braccio armato di questo disegno, contendendo, con la mano assassina,  il territorio a chi reclamava servizi   pubblici,( le fogne,gli asili nido, ecc)lavoro e giustizia sociale. Essi,i fascisti, organizzati militarmente, godevano su tutto il territorio pugliese di una rete di sostegno logistico e finanziario  e di complicità istituzionali che ne garantivano la totale impunità per le loro malefatte.In quella notte del 28 novembre1977, a cadere sotto la loro mano assassina fu Benedetto, rimasto isolato dai suoi compagni a causa di una gamba poliomenitica, che gli impediva di fuggire.
Il film fa parlare direttamente, con il metodo dell’intervista, i soggetti coinvolti da entrambi i fronti  e mette a nudo aspetti non secondari della vicenda, come la frequentazione di Piccolo, l’unico condannato tra i missini, con le cellule neofasciste presenti a Brindisi e collegate con le stragi che hanno insanguinato il nostro paese negli anni 70 e 80, o i campi paramilitari pugliesi dove ci addestrava al colpo di Stato, o ancora il ruolo dei mazzieri di Taranto, poi riciclatisi nelle liste civiche che li portarono al governo di quella città negli anni 90.
E’ un film che lancia delle accuse anche a quella sinistra che non seppe e non volle mettere in crisi il sistema spartitorio e complice di potere negli affari della città, quando a sedere sui banchi degli imputati furono i figli della Bari bene.
Un film che narra del fiume di operai della zona industriale di Bari e di giovani  studenti e gente del quartiere di Bari vecchia che, la mattina seguente all’assassinio di Benedetto, decise di chiudere definitivamente, con l’azione diretta i luoghi e le sedi dei fascisti.
Un film per ricordare,  ma anche trarre motivo di sentire in noi sempre vivi i motivi della Resistenza al Fascismo vecchio e nuovo, ad ogni forma di intolleranza , razzismo, xenofobia, all’uso della violenza come forma di imposizione ideologica e attacco ai valori della nostra Costituzione. 
Archivio Storico Benedetto Petrone
 
Brindisi 24 novembre 2011
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