Il senso ampio della laicità






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Il senso ampio della laicità
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Saluto cordialmente i presenti tutti.

Ovunque oggi si sente usare la parola LAICO cui però si attribuisce l'univoco senso di una difesa dall'ingerenza delle sole istituzioni superstiziose sulla vita delle persone.

LAICO tuttavia potrebbe significare molto di più.


Sappiamo bene che vi sono processi culturali lunghi ed altri molto, molto lunghi. Sappiamo bene che gran parte della odierna cultura viene sì dall'antica Grecia ma che poi quell'antica cultura e vocabolario furono presi da altri popoli che si imposero e questi ne fecero ciò che più vollero.

Ad esempio vent'anni fa chiamai Eudemonia lo spazio delle mie attività di ricerca: in tutto questo tempo ho raccolto non poca ostilità ad opera di ignoranti superstiziosi semplicemente per via del significato successivo che è stato da questi dato alla parola demone. Tra persone di cultura anglosassone mi son trovato invece molto più a mio agio in quanto presso di essi la parola demone conserva in parte il valore di grande positività che aveva l'originario termine greco cui appunto personalmente mi riferisco: genio creativo, felice, fortunato.

Ebbene: penso che la parola LAICO abbia subìto pari affronto riducendosi al significato che le fu dato dopo essere stato preso ai greci, proprio questo significato successivo avendoci raggiunto ed occupato le nostre menti. Penso che una buona sintesi di ciò che è accaduto sia contenuta in queste parole:

"La parola [LAICO] è originata dal greco Laikòs - del popolo, estensione del termine laós - popolo e contraddistingueva l'appartenente alla moltitudine degli uomini in contrapposizione agli appartenenti a una comunità chiusa." narra Wikipedia, aggiungendo: "Il termine fu poi usato in ambito religioso per indicare colui che, appartenente alla moltitudine dei fedeli, non è appartenente alla gerarchia del suo clero, la comunità chiusa".

http://it.wikipedia.org/wiki/Laico

Ma un racconto particolareggiato delle vicende del termine LAICO fin dalle sue origini viene fornito nientemeno che da L'Osservatore Romano in un articolo che trovo ad esempio qui:

Laikòs. Cioè che fa parte del popolo. Storia di una parola che pochi comprendono 
http://www.zammerumaskil.com/catechesi/etica-e-morale/laikos-cioe-che-fa-parte-del-popolo-storia-di-una-parola-che-pochi-comprendono.html

Dopo averlo letto penso che la conclusione sarà comune.


Noi tutti qui sappiamo che l'assoluto non esiste e che nella realtà che viviamo tutto si confonde con tutto. Ciònondimeno penso si possa tranquillamente asserire che il succo della parola LAICO durante l'intero suo percorso storico sia sempre stato quello di distinguere il popolo, l'insieme indifferenziato di esseri umani, da congreghe di vario genere, dalle elite economiche, politiche, militari, superstiziose, che nei secoli hanno costantemente cercato di porsi al di sopra di questo stesso popolo per farne ciò che volevano.

Ecco a cosa serve ritrovare il senso originario della parola LAICO: a liberarci di tutte quelle congreghe, non solo d'ordine superstizioso (o religioso, come erroneamente dicono i più), che opprimono il popolo essendo altro da esso. Lavorando sodo innanzitutto su di noi, ripulendo gli strumenti culturali di cui ci serviamo e facendolo da soli, sanza il fuorviante contributo dei baroni della cultura, la prima tra le congreghe di cui liberarci, capiremo che laicità nel suo senso più profondo ed ultimo equivale a democrazia.


E' proprio questo ampio ed eterno significato,
il senso che la parola LAICO, letteralmente: uno del popolo,
penso meriti di avere.


Per tutto ciò mi permetto di suggerire una personale revisione del concetto di LAICITA', se volete considerando pure quanto ha già prodotto il mio modesto impegno ai link sottostanti.


Vi auguro buone cose,

Danilo D'Antonio



Laicità: siamo sicuri di sapere cos'è? 
http://www.hyperlinker.com/ars/laicita.htm

La Laicità della Repubblica 
http://www.hyperlinker.com/ars/laicita_della_repubblica.htm