La Festa della Repubblica si celebra qui






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La Festa della Repubblica
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"Festa della Repubblica (literally Festival of the Republic or, in English, Republic Day) is celebrated in Italy on the second of June each year. The day commemorates the institutional referendum held by universal suffrage in 1946, in which the Italian people were called to the polls to decide on the form of government, following the Second World War and the fall of Fascism ..."

http://en.wikipedia.org/wiki/Festa_della_Repubblica




Tra due giorni si celebrerà per la sessantaquattresima volta la Festa della nostra Repubblica, il giorno in cui il popolo italiano scelse con apposito referendum istituzionale l'ordinamento ed ideale repubblicano dismettendo quelli monarchici.

Pensate, per ben 64 anni l'Italia ha vissuto vantando questo suo ordinamento Repubblicano ed a tutt'oggi non si leva ancora un'altra voce a dire: guardate che non solo l'ambito di Governo viene coinvolto in una Repubblica, ma l'intera Res Publica, tutta la Cosa Pubblica ha da essere regolarmente redistribuita appunto perché di proprietà collettiva.

Come si può esser fieri della democratica periodica restituzione al popolo degli incarichi di Governo e passar sopra al fatto che gli statali, per mera eredità storica, ancora accaparrino a vita gli incarichi della onnipresente, potentissima Funzione Pubblica?


Pensiamo a quanti partiti politici vi sono in Italia. Pensiamo a tutte quelle organizzazioni ed associazioni che dichiarano di volere un mondo migliore. Quanto è vasto questo nostro panorama umano impegnato politicamente e socialmente? Letteralmente milioni di persone. Ebbene com'è che tra tutti questi politici, attivisti e membri, che in certi casi vantano pure un'esperienza pluridecennale, non se ne trova una impegnata a liberare la Repubblica Italiana da una figura istituzionale che proviene dritto dall'epoca dello Statuto Albertino, da prima che fosse scritta la nostra Costituzione?


La risposta è semplice così come semplice è stato far sì che questo accadesse. Tutte queste persone, voi stessi, noi tutti siamo stati inculcati fin da piccoli proprio dagli statali. L'intero popolo italiano è vissuto e, tranne preziose eccezioni, ancora vive in una atmosfera culturale concepita, sviluppata e diffusa a tappeto dagli statali in quegli asili, scuole ed università finto-pubbliche che ancora sono in loro mano.

In realtà la quasi totalità degli italiani e voi stessi non avete idea di chi e cosa sareste stati e divenuti se al posto della autoritaria, centralistica cultura impartitavi dagli statali vi fossero stati forniti gli strumenti intellettuali per percepire da voi stessi il senso delle cose e della vita in generale e liberamente esprimervi di conseguenza. Oggi, chi più chi meno, siamo tutti figli degli statali i quali, per non mettere a repentaglio il dogma del loro posto fisso, hanno costruito una cultura, quindi una società, senza mai nemmeno lontanamente avvicinare quei principi universali che vogliono che il nostro mondo, la nostra vita e la realtà tutta siano dinamiche e mutevoli.

Nei fatti costringendoci a vivere contro natura.


Tra due giorni sarà la Festa della Repubblica e quel giorno per la sessantaquattresima volta voi tutti tacerete. Non vi saranno altre voci a dire che la Res Publica appartiene a tutti i cittadini ed ognuno di questi, ognuno di noi, ha il diritto, alla pari con ogni altro avente le necessarie competenze, di condividere i ruoli, poteri e redditi della Funzione Pubblica.

Tra due giorni sarà la Festa della Repubblica e quel giorno ancora una volta voi tutti sarete occupati a far altro, rendendo vano il sacrificio di quegli ardimentosi che hanno dato perfino la vita affinché l'Italia fosse una Repubblica e mai più una dittatura. Mai nessuno di loro avrebbe sospettato che a 64 anni da quella conquista politica il percorso evolutivo da loro avviato si sarebbe trovato ancora così precipitato nel nulla di un popolo che non s'accorge di nulla.


Ciònondimeno un piccolo seme è germogliato e perfino cresciuto in questa terra arida e dura. Una piccola pianta, ormai forte abbastanza per sopravvivere a lungo senza alimento, fintantoché non giungeranno gli eredi di quei grandi che in varie epoche liberarono se stessi ed i loro cari dagli oppressori, custodisce in sè stessa il prezioso disegno di condivisione, partecipazione e solidarietà alla base della Repubblica.

La Festa della Repubblica, da dodici anni, ogni giorno, si celebra qui:

http://Equo-Impiego-Pubblico-a-Rotazione.hyperlinker.org


Danilo D'Antonio

P.zza del Municipio
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TE - Abruzzo

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