La Repubblica in ostaggio degli statali






Salute!

Tanta salute a tutti!  :)


Periodicamente giungono notizie inerenti il "Consiglio di Stato", come ad esempio questa:


>Ora di religione, il Consiglio di Stato dà ragione al ministro Gelmini
>http://www.uaar.it/news/2010/05/11/ora-religione-consiglio-stato-da-ragione-ministro-gelmini/


Ebbene, gentili Signore e Signori
qui presenti, prendiamo definitivamente coscienza
che l'Italia è da tempo una Repubblica,
non più uno Stato!

E se oggi ci tocca ancora un "Consiglio di Stato"
e non piuttosto un CONSIGLIO della REPUBBLICA,
la cosa si spiega immediatamente
leggendo queste poche righe:


"... Il Consiglio di Stato ha antichissime origini. Per risalire al modello dal quale l'attuale Consiglio di Stato è derivato, occorre fare riferimento a due istituzioni:

    * il Conseil d'État du Roi, operante in Francia a partire dalla monarchia dei Capetingi, soppresso dopo circa sette secoli dalla Rivoluzione Francese e subito restaurato dopo pochi anni dall'Impero napoleonico.

    * il Consilium nobiscum residens o Consilium cum domino residens  del Ducato di Savoia, regolamentato da Amedeo VIII nel 1430, nel quadro degli Statuta Sabaudiae ..."

http://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_di_Stato_%28Italia%29


Capite cosa è successo? Osservate mentalmente il lungo percorso della nostra storia, permanete abbastanza a lungo nella considerazione di quanto accaduto fino ad oggi. E da voi stessi giungerete a concludere che la Repubblica ed il popolo italiani sono ancora soggetti ad una condizione estremamente retrograda sia per mera eredità storica che per inerzia dei docenti e ricercatori universitari d'indirizzo umanistico, economico, filosofico, politico, sociale, storico.

Infatti una COMPROPRIETA',
e tale a tutti gli effetti è la Funzione Pubblica,
non può essere goduta sempre dagli stessi.

Invece, per conservarsi il "loro" posto fisso, i docenti universitari e gli statali in genere hanno evitato accuratamente di avvicinarsi a questioni, come quella appena espressa, che pure, dopo il referendum che 63 anni fa ci traghettò dalla monarchia alla Repubblica, andavano invece affrontate con urgenza. Perché è chiaro che se si afferma, come si sarebbe dovuto: l'Italia è una Repubblica, non uno Stato, si sarebbe capìto subito che in Italia, nella subentrata Repubblica, non c'era più posto per gli statali!


Capite come stanno le cose? La scuola a tutt'oggi non è mai stata davvero pubblica bensì solo in mano agli statali e tutto ciò che ancora vi si insegna gravita intorno ad un vetusto ordinamento che nulla ha a che fare nè con una Republica nè con una Democrazia.


Ora contemplate.

Pensate a tutta quella gente che ritiene, erroneamente, di essere già democratica e progressista, precisamente a tutti coloro i quali sono giustamente impegnati in favore di una "scuola pubblica" così come di una "acqua pubblica". In verità l'intero universo progressista sta, a sua stessa insaputa, rigettando all'indietro la società. Perché è, sì, vero che la scuola, l'acqua etc. NON vanno ai privati ma ancora prima va specificato ed urlato che tanto la scuola, quanto l'acqua, quanto ogni altro Bene Comune va depurato dagli STATALI e decontaminato dalla loro autoritaria, antidemocratica, retrograda incultura!


PACIFICAMENTE, LEGALMENTE, CIVILMENTE,
occorre giungere ad una intera Funzione Pubblica
periodicamente restituita al popolo
perché a questo essa effettivamente appartiene.


Guardate quanta gente è GIUSTAMENTE impegnata CONTRO le PRIVATIZZAZIONI:

http://www.acquabenecomune.org/raccoltafirme/index.php?option=com_content&view=article&id=47&Itemid=54

Avete visto? Letteralmente una miriade di persone, probabilmente ci siete pure voi. Ebbene, di tutti costoro, di tutti voi, quanti stanno prendendo posizione in favore di una Funzione Pubblica Democratica?! Ditelo voi: in quanti in questo momento, pure tra quelli che se ne sono andati in aereo agli antipodi del mondo ai vari Social Forum, a Meeting progressisti ai massimi livelli, in quanti s'impegnano a favore della Democratizzazione della Funzione Pubblica?!


Pensate, carissimi! Tutto quello, che in 63 anni milioni di statali onorati, riveriti e pagati si sono guardati bene dal fare, oggi tocca farlo gratis, senza mezzi nè poteri, a noi semplici cittadini qualsiasi, come meglio possiamo, come meglio sappiamo. Il compito è comunque così grandioso, così meraviglioso: liberare l'Italia dagli statali, che farlo non sarà affatto un peso ma un godimento continuo, intenso nonché rilassato, da veri maestri del Tantra, fino all'apoteosi finale!

 
Gentilissimi Democratici, o voi che avete come riferimento principe la DEMOCRAZIA, badiamo tutti insieme che una COMPROPRIETA': tale è in effetti la Funzione Pubblica, non può essere goduta sempre dagli stessi. E nemmeno patita: perché anche un compito gravoso o comunque poco ambito va ripartito tra tutti coloro i quali siano competenti e desiderosi di prestare servizio, perché proprio in questo consiste l'essere una COMUNITÀ.

Nessun lavoro potendo mai essere davvero pesante quando dura poco, essendo equamente condiviso.


Ed allora: fuori gli statali, dentro i cittadini a rotazione!

Vergogna! Vergogna! Vergogna agli statali:

http://Il-Gran-Complotto-degli-STATALI.hyperlinker.org


Fuori gli statali, che subito dopo la fine della seconda guerra mondiale AVREBBERO DOVUTO FARSI DA PARTE, e dentro i cittadini, in una partecipazione che farà crescere interiormente ognuno di noi e renderà inutili tutte quelle associazioni che oggi son sorte fingendo di volere un mondo migliore in realtà a supporto dei vecchi partiti politici e dello STATUS esistente.


Salute!

Tanta salute a tutti!  :)


Danilo D'Antonio