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Bari: Classi scelte e classi spazzatura
- Subject: Bari: Classi scelte e classi spazzatura
- From: "luisa.rizzo" <luisa.rizzo at alice.it>
- Date: Fri, 20 Mar 2009 10:31:59 +0100
Giro .... e grazie a Giuliano Foschini e Francesca Savino!
due Giornalisti di Repubblica
Classi ghetto, verifiche a tappeto il provveditore convoca i presidi
Dopo la denuncia di Repubblica: Iscriveremo i 38 esclusi
http://bari.repubblica.it/dettaglio/classi-ghetto-verifiche-a-tappeto-il-provveditore-convoca-i-presidi/1606487
Bari vecchia, "Per i nostri figli scuola negata o di serie B"
«Classi scelte e classi spazzatura: i ragazzi si dividono in base al mestiere dei genitori»
http://bari.repubblica.it/dettaglio/bari-vecchia-per-i-nostri-figli-scuola-negata-o-di-serie-b/1606033
Scuola, il muro di Bari vecchia
"Qui crescono i piccoli boss"
http://bari.repubblica.it/dettaglio/scuola-il-muro-di-bari-vecchia-qui-crescono-i-piccoli-boss/1605279
Pochi iscritti o nessuno nelle scuole della città vecchia: chi ha scelto il borgo come luogo di residenza preferisce mandare i figli in altri istituti o è consigliato a farlo. È quanto emerge dai dati sulle iscrizioni. All'elementare, l'anno prossimo, si formerà soltanto una prima, alla media San Nicola, invece, non c'è nessun nuovo iscritto. La materna "Diomede Fresa" è l´unica a non avere liste di attesa. E una direttrice ammette: "Qui crescono i piccoli boss"
di Giuliano Foschini e Francesca Savino
Lo ammette, sottovoce, una dirigente: «Guardi, tenga presente che manderebbe suo figlio in classe con bambini che a tre anni sono già dei piccoli boss». Lo spiegano molto meglio i numeri: zero iscritti nella scuola media di Bari vecchia, più 115 in una di Poggiofranco. Non è crollato. Il muro che per anni ha diviso Bari - da una parte la città per bene, dall´altra quella per male - esiste ancora e negli anni ha preso la sua sembianza più odiosa: quella dei bambini. Leggendo le cifre delle preiscrizioni al prossimo anno scolastico viene fuori chiaramente che i baresi manderebbero a scuola i loro figli ovunque, tranne che nel centro storico. E non è questione di geografia: non scelgono le scuole di Bari vecchia i genitori del vicinissimo quartiere Murat ma nemmeno chi in questi ultimi anni si è trasferito nel borgo, attratto dalle meraviglie architettoniche o dalle opportunità economiche o turistiche. Anche i barivecchiani d´adozione preferiscono infatti prendere l´auto e accompagnare i propri bambini in altri quartieri o nelle scuole private piuttosto che mandarli in classe sotto. Meglio dieci minuti di strada in più che un banco accanto ai «piccoli boss», giusto per citare il consiglio dell´addetta ai lavori. Il risultato di questa operazione è che le scuole del centro storico sono a rischio chiusura e le classi (e quindi i ragazzi) che rimangono sono bollate come di "serie B". Per comprendere al meglio la dimensione del ghetto serve soltanto leggere le cifre. In tutte le scuole materne comunali della città ci sono interminabili liste d´attesa, riuscire a vedersi accogliere il proprio bambino è una specie di terno al lotto. Alla Diomede Fresa di Bari vecchia - «un istituto ottimo da tutti i punti di vista» assicurano gli educatori all´unisono» - quest´anno probabilmente si formerà una nuova classe ma non c´è da attendere: chi vuole, può iscrivere il figlio. La scuola elementare "Filippo Corridoni", quella a due passi dai locali della movida o ai ristoranti di lusso, il prossimo anno avrà una classe in meno rispetto al 2009: si sono iscritti soltanto 19 bambini, a settembre scorso erano 35. Zero, invece, cioè meno di uno, è il numero degli iscritti all´anno scolastico 2009-2010 della scuola media San Nicola. Il prossimo anno, quindi, niente prima classe. «Le cifre diminuiscono ogni anno» ammette, sconfortato, il dirigente dell´Ufficio scolastico provinciale Giovanni Lacoppola. Scorrendo i dati arrivati sulle scrivanie dell´ex Provveditorato la tendenza è innegabile: «Le famiglie scappano dalle scuole di Bari vecchia, forse per paura, forse per la speranza di dare il meglio ai figli: resta il fatto che nessuno si vuole iscrive nelle scuole del borgo antico». La fuga quest´anno è accentuata dal fatto che, per la prima volta, le iscrizioni sono libere: ciascuno può iscriversi dove vuole. «E nessuno - riflette Lacoppola - sceglie i banchi delle scuole della città vecchia, condannata a essere periferia nel pieno centro». La situazione più paradossale è quello della media San Nicola, in largo Urbano II. Il prossimo anno non avrà una prima media perché non c´è stato nemmeno un iscritto. In realtà erano arrivate tre adesioni ma la dirigente, Renata Bellini, non ha potuto fare altro che invitare le mamme a iscrivere i propri figli in altri istituti del murattiano. La San Nicola a settembre aprirà comunque ma probabilmente sarà una delle ultime volte. La scuola ha oggi soltanto 55 alunni, distribuiti in quattro classi: una prima da 14 ragazzi, una seconda da 18 e due terze da 23. L´anno prossimo, quindi, sarà una scuola per pochi intimi, altro che istituti privati: fatti salvi trasferimenti o bocciature, i ragazzi della San Nicola (tra seconda e terze) il prossimo anno saranno soltanto 32. A proposito di numeri: quindici anni fa le sezioni in cui si divideva la scuola erano sei, «camminando lungo il corridoio - racconta uno dei bidelli, malinconico - si arrivava dalla A alla F, oggi non si arriva alla C, l´anno prossimo resterà soltanto la A». La San Nicola può comunque ritenersi una miracolata. Come la Filippo Corridoni. Non sono state soppresse soltanto grazie al piano di riordino regionale della rete scolastica, approvato dalla giunta di Nichi Vendola lo scorso dicembre. Ma il biglietto della fortuna è valido per il momento soltanto per il prossimo anno. «Queste sono realtà che sembrano avviate a una contrazione irreversibile» riflette Lacoppola. «Una scuola che scompare dal territorio è sempre una notizia cattiva per tutti». Nel crollo delle iscrizioni a Bari vecchia una parte di responsabilità è dovuta al fatto che sullo stesso territorio insistano due scuole private - la San Filippo Smaldone, che accorpa una scuola dell´infanzia, una elementare e una media, e la primaria Carmine - con ottime referenze. C´è poi, secondo il provveditore, anche il calo demografico: «Gli alunni - dice - stanno diminuendo negli ultimi anni: una conseguenza del vuoto demografico vissuto a cavallo fra gli anni ‘90 e il 2000» spiega il provveditore. E´ bizzarra, a volte, la demografia: il prossimo anno un istituto del centro avrà 37 ragazzi in più mentre sono 115 i ragazzi di una scuola media che non trovano posto a Poggiofranco.
17 marzo 2009
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