comunicato stampa




                CUB SCUOLA EMILIA ROMAGNA

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COMUNICATO STAMPA



I LAVORATORI DELLA SCUOLA IN PIAZZA CON I SINDACATI DI BASE



Questa mattina a Bologna, nonostante la pioggia incessante, alcune
centinaia di lavoratori della scuola (molti i precari) hanno sfilato per le
vie cittadine in un corteo indetto dalla CUB Scuola e dai Cobas che si è
mosso da Piazza S. Francesco.

I lavoratori aderenti al sindacalismo di base, manifestando autonomamente,
hanno voluto così dimostrare la propria opposizione alle politiche contro
la scuola ed il mondo del lavoro varate dal governo Berlusconi e
rivendicare precisi obiettivi:

1)      Assunzione dei precari su tutti i posti disponibili;

2)      Recupero del potere d’acquisto con aumenti in busta paga del 20% ed
il rifiuto di ogni differenziazione stipendiale;

3)      Abrogazione delle norme “Brunetta” che impongono una tassa sulla
salute e gli “arresti domiciliari” per chi si mette in malattia

4)      Il ritiro delle norme Gelmini e della Legge 133 che prevedono tagli
in massa e classi affollatissime che pregiudicano la qualità del lavoro.

5)      La difesa del diritto di sciopero e delle libertà sindacali.

Siamo determinati a proseguire la mobilitazione fino al pieno
raggiungimento degli obiettivi e non intendiamo svilirli con compromessi al
ribasso.

Pur prendendo atto che, grazie allo sciopero dei precari del 19 settembre,
all’imponente manifestazione nazionale in occasione dello sciopero generale
del 17 ottobre di tutto il sindacalismo di base e alle  mobilitazioni di
questi mesi del mondo della scuola, il Governo è costretto continuamente a
contraddirsi e a nascondere i propri intenti, giudichiamo in modo
fortemente negativo il risultato dell’incontro dell’11 dicembre tra governo
e CGIL, CISL, UIL, SNALS e Gilda.

E’ chiaro infatti che i tagli più pesanti alla scuola secondaria saranno
solo posticipati di un anno, mentre non viene data alcuna garanzia per la
scuola primaria. Il Ministro ha solo riproposto i modelli della
“controriforma” Moratti, con in più l’impegno a mantenere gli obiettivi dei
tagli previsti dall’articolo 64 della Legge 133. Una volta inserito, il
“maestro unico” peserà come un macigno sulla scuola pubblica.

La protesta dei lavoratori sta sicuramente incrinando la solidità del
Governo, ma siamo coscienti che dovremo continuare le mobilitazioni anche
contro i tentativi di spaccare il fronte dei lavoratori con accordi al
ribasso tra il Governo e quelle organizzazioni sindacali che fin
dall’inizio hanno visto con preoccupazione la protesta spontanea nei posti
di lavoro.

Ora è necessario ottenere un Decreto sugli organici che rispetti le
necessità delle scuole e arrivare in primavera al varo di un percorso di
stabilizzazione per i precari.

Sulla questione del rinnovo del contratto, bocciamo totalmente il
protocollo d’intesa firmato da CISL e UIL, la pretesa di tagliare gli
stipendi alla maggioranza dei lavoratori e il tentativo del Governo di
comprarci con l’elemosina di 50 euro in tredicesima. Le politiche sui
redditi seguite a partire dagli accordi del ’93 sono una delle cause della
crisi che coinvolge il paese. Non accetteremo che i responsabili della
crisi la scarichino sulle spalle dei lavoratori.

Su questi punti saremo ancora in piazza a partire dalle prossime settimane.



Bologna, 12 dicembre 2008                                        Per la CUB
Scuola Emilia Romagna


Francesco Bonfini

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