Salve a tutti:
L’ordinamento dell’immigrazione in Italia è, come tante altre cose, perversa.
Leggendo quanto raccontato della storia di Alina mi chiedo perché se lei
risiede da quattro anni in Italia -e sempre con lavoro stabile- ancora non ha
fatto la richiesta di permesso di soggiorno tramite i due flussi migratori che
sono stati in questi ultimi anni (2006, 2007)?
Nel flusso 2006, addirittura, fu fatta una sanatoria, cioè, è stata approvata a
tutti (la richiesta di permesso per lavorare in Italia) quelli chi hanno fatto
la domanda.
Io chiedo scusa dal mio precario italiano, ma credo che alla fine si capisca il
senso di quanto voglio dire.
Vorrei anche fare una proposta: chiamare alle persone come Aline, non di
"clandestine" (perche lei non si nasconde per fare qualcosa di
orrendo o contro la legge) ma farlo come in Francia, i ”senza documenti" (sans
papier).
Stanno per arrivare tempi ancora più duri per noi stranieri in Italia. Molte
aziende stanno chiudendo e molti italiani magari non potranno sostenere molte
spese (badante, domestica, stira camice). Molti di noi rimarranno senza lavoro,
e senza questo non si rinnova il permesso di soggiorno, cioè, ci saranno ancora
di più “senza documenti” e nei mass media
diranno che “aumentano i clandestini in Italia”.
Molte famiglie straniere da anni stabilite in Italia saranno obbligate ad
andarsene, ed episodi di denuncia saranno ancora più frequenti in momenti di
crisi.
Ieri ho sentito, appunto,
nel telegiornale che non só quale comune di Italia sta incoraggiando alle
famiglie straniere ad andarsene, e per questo danno ad ogni famiglia euro 2000
per iniziare a farse la vita nel loro
paese. Siamo merce. Mandati in dietro come le merce; una resa. Ma non esiste
noi stranieri in Italia. Non esiste “noi stranieri” esistono le persone. E quando
dico “siamo merce” dico noi persone che in un momento storico siamo costretti
ad andare via dal nostro paese per trovare piu fortuna in un’altra parte.
Nel mio caso, io sono nipote d’immigranti italiani. La mia famiglia di Campagna
vendé tutto quello che aveva (casa e terra) per andare via all'America. Ancora
è viva una sorella della mia nonna, il resto sono tutti morti in Uruguay.
Allora magari per questo motivo io ho un'idea fatta di quanto sia la migrazione
di popoli.
Contro la cosificazione o
mercificazione dell’uomo.
Cari saluti e buon fine
settimana.
Mirta Diez
--- El sáb 29-nov-08, Rodolfo.ricci <rodolfo.ricci at email.it> escribió:
De: Rodolfo.ricci <rodolfo.ricci at email.it> Asunto: [educazione] Orvieto: hanno arrestato Alina Para: migranti at peacelink.it, africa at peacelink.it, latina at peacelink.it, dirittiglobali at peacelink.it, pcknews at peacelink.it, educazione at peacelink.it Fecha: sábado, 29 de noviembre de 2008, 11:36 am
Da Emigrazione Notizie:
http://www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=6183
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Inserito il 28 novembre 2008 alle 19:27:00 da redazione-IT. IT - IMMIGRAZIONE Indirizzo sito : www.orvietonews.it
di Leonardo Gazzurra
IL FATTO Pochi giorni fa Alina è stata fermata per strada, portata alla questura, e poi inviata al CPT di Ponte Galeria. Roma. Alina è mia amica, è una ragazza moldava ad Orvieto da 4 anni. Ha 26 anni, è clandestina; nel suo paese insegnante di matematica. Alina faceva la
badante, per quattro anni ha pulito la merda dei nostri vecc
hi
orvietani, stirato camice ed abiti di chi non ha più tempo per farlo o ha altro da fare. Ha fatto (da clandestina) due volte domanda di regolarizzazione ma per un problema legal/amministrativo la sua pratica si è fermata... (nulla a che fare con atti delinquenziali od altro) Da più di un anno ha messo in mano ad avvocati (tirando fuori qualche migliaio di euro) la sua faccenda ed ha continuato a vivere nel suo limbo.
Quando abbiamo saputo del suo fermo qualcuno è andato alla questura di Orvieto a chiedere informazioni. Il funzionario, molto gentilmente e forse dispiaciuto o imbarazzato ha fatto notare che c'è una legge da rispettare e che non hanno potuto fare altrimenti. Impeccabile.
ALCUNE CONSIDERAZIONI Alina fa parte di quel gran numero di clandestini che vivono nel nostro territorio stabilmente e che probabilmente le forze dell'ordine conoscono quasi uno per uno ma che quando si comportano
"adeguatamente" vengono tollerati. Tollerati non solo per pietà (la pietà credo sia qualcosa di individuale e non istituzionale) ma io credo anche per un fatto economico.
Alina contribuiva a sostenere quella che mi viene di chiamare : "L'economia della solitudine". Alina e le altre badanti sostituiscono lo stato. Uno stato che non è in grado di dare un'assistenza socio sanitaria ai suoi cittadini che quindi vedono traditi dei principi che io credo siano principi costituzionali, uno stato che regolarmente o irregolarmente viene sostituito dalle badanti.
Le badanti irregolari non possono essere tutte arrestate. Crollerebbe un'economia, crollerebbe un sistema di assistenza sociale (il welfare all'italiana, vorrei sapere in quale altro paese avanzato avviene questo, ci sono badanti in Germania, Giappone, Francia, Danimarca ecc..ecc..?) e con le normative vigenti andrebbero in galera decine e decine di famiglie orvietane. Questo
le
forze dell'ordine lo sanno, lo sa anche lo stato.
Allora perché Alina è stata arrestata ? Qualcuno deve averla denunciata, questo lo deduco dal fatto che come ho detto alla questura erano molto gentili, professionali ma quasi imbarazzati.
Azzardo alcune ipotesi: 1 qualcuno di perfido, cattivo, qualcuno che magari era in conflitto con la-le famiglie in cui Alina si sostituiva allo stato. 2 Una sua collega, per invidia, gelosia, per fregarle il lavoro(succede anche questo). 3 Un vecchiaccio che magari si sentiva autorizzato, in quanto clandestina, ad allungare le sue luride mani (succede anche questo). 4 Un ordine arrivato dall'alto del tipo "Beccatene qualcuno, ogni tanto, per dimostrare che facciamo quello che si deve".
In ognuna di queste ipotesi è evidente lo stato di ricattabilità permanente in cui devono vivere queste persone.
UN INVITO. Leggo in questi giorni sulla stampa loc
ale
l'impegno con cui i rappresentanti dei partiti politici, da destra a sinistra, dichiarano di voler e dover coinvolgere nell'elaborazione dei loro programmi e progetti per amministrare la città nei prossimi 5 anni, le forze culturali, produttive, economiche del territorio.
Aspiranti sindaci, quasi ex sindaci, onorevoli, io vi invito ad ascoltare anche le voci dei nostri stranieri, dei nostri extracomunitari, delle nostre badanti, perchè anche loro sono una forza produttiva, perchè in questa città di vecchi loro sono un anello fondamentale nell'economia della città, come i commercianti, gli imprenditori, i palazzinari, i presidenti di consorzi e carrozzoni, perchè questa città lo si voglia o no è anche la loro ed anche se loro non votano io sì! ----
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