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centenario del primo satyagraha
- Subject: centenario del primo satyagraha
- From: Marco Mayer <mayerkos at yahoo.it>
- Date: Tue, 11 Sep 2007 23:40:17 +0200 (CEST)
di matteo renzi presidente provincia di firenze Il viaggio in India Ho messo giù alcune riflessioni sul mio viaggio in India. Ve le offro come appunti di viaggio convinto come sono che questa occasione sia stata per me un'esperienza molto significativa e ricca di stimoli e spunti. Ne ho parlato lunedì scorso a proposito dei bambini indiani, ma tante sono state le suggestioni di natura politica: l'occasione che ha propiziato il viaggio guidato da Francesco Rutelli infatti era il centenario del primo satyagraha, la risposta nonviolenta inaugurata dal Mahatma Gandhi in Sudafrica e poi ripresa nella battaglia politica per l'indipendenza indiana contro gli inglesi. Proprio alla partenza del volo Rutelli ha sottolineato ai giornalisti come l'incontro con l'esperienza gandhiana fosse stato per lui la molla ispiratrice dell'impegno politico. Il Partito Radicale di allora aveva affascinato molti giovani, prima ancora che con le questioni legate ai diritti civili, con la grande battaglia contro la fame nel mondo. La prima riflessione alla quale ho pensato è stata allora che, al di là del merito delle battaglie del Partito Radicale o di un altro partito, questa idea di affascinare i giovani con un grande obiettivo è fondamentale. Non andremo mai da nessuna parte coinvolgendo i giovani sulla riforma elettorale di turno o sull'unità della coalizione. Arrivi alla politica solo e soltanto se hai una grande idealità, una passione, un sogno. O recuperiamo questa dimensione o disperderemo ogni sforzo e ogni stilla d'energia che pure sarebbe utilissima in questa situazione. Continua a farmi pensare una cosa che ho letto qualche settimana fa in un libro che racconta gli ultimi venti giorni di John Kennedy prima di giurare come Presidente degli Stati Uniti e di pronunciare il celeberrimo discorso "Non chiedetevi cosa l'America può fare per voi..." In questo libro, titolato non a caso Ask Not, Non chiedetevi, viene riportato il commento di un ragazzo che dice "Mi sono avvicinato alla politica perchè con quella frase JFK mi ha chiesto di impegnarmi. Qualcuno mi ha chiesto di impegnarmi" Mi domando quante energie stiamo buttando via. Quante persone stiamo perdendo? Il volo era un volo di linea e non come a New York un volo di stato. Questo ha provocato "l'assalto dei dipendenti di Alitalia" a Rutelli per chiedergli informazioni e scambiare opinioni sul futuro della compagnia. Ora io non ho competenze su questo argomento. Nei giorni della nostra permanenza in India, tra l'altro, sono state rese pubbliche le offerte per la privatizzazione di Alitalia e quindi è più che comprensibile l'attenzione di chi per Alitalia lavora. Quello che a me - nella mia ignoranza - non appare comprensibile è come possa fare il buco (la voragine) che ha fatto un vettore di un Paese turistico, che potrebbe o dovrebbe fare dello stile, del cibo, del gusto, della bellezza la propria cifra distintiva. E soprattutto: possibile che nessuno paghi mai? Non sono un demagogo, io sono tra quelli che dice che i manager, i politici, le posizioni di vertice devono essere pagati bene, anzi molto bene (i politici paradossalmente dovrebbero essere pagati di più: ridurre lo stipendio del 10% è un'ipocrisia, visto che l'unica cosa che davvero servirebbe sarebbe avere il coraggio di ridurne il numero dell'80%). Però se ti riempio di soldi e tu sbagli, non solo ti caccio a pedate, ma ti faccio anche l'azione di responsabilità. Qui succede il contrario. Hai fatto un buco? Complimenti! E magari ti do anche il premio di produzione. Speriamo nella privatizzazione? Arrivati a New Dehli e accolti con tutta la gentilezza e cortesia indiana (io sono un po' scorbutico e la collana di fiori secchi me l'hanno messa, ma il "bollino rosso" in testa l'ho evitato con uno stratagemma), abbiamo immediatamente percepito la differenza profonda tra i nostri alberghi e la gente stesa a dormire sulla strada che dall'aereoporto portava in albergo. Il giorno dopo, visitando il centro storico, questo squilibrio sarebbe diventato un cazzotto nello stomaco fortissimo vedendo i volti senza sorriso e i corpi pelle e ossa di bambini piccoli accalcati a chiedere l'elemosina fuori dalle principali attrazioni turistiche, correndo dietro i bus rischiando di essere investiti pur di scacciare la miseria. La riflessione sui bambini mi inquieta, ma ne abbiamo già parlato la scorsa settimana (www.matteorenzi.it) Abbiamo visitato alcune realtà turistiche di New Dehli, a partire dal Red Fort e dalla Moschea: cose interessanti, per carità. Per carità monumenti interessanti, ma non mi hanno entusiasmato, nonostante una costante presenza di... fiorentini. Ebbene sì. Fiorentini anchè li. Fiorentini come gli artigiani che al Red Fort nel 1.600 hanno lavorato al restauro delle opere ivi contenute. Fiorentini come i turisti che visitavano nel pomeriggio di domenica il Minareto. Fiorentina come la voglia di Firenze esplosa all'incontro con i tour operators del martedì: quando Rutelli ha detto che in delegazione c'era, tra gli altri, il Presidente della Provincia di Firenze sono stato circondato e ho ricevuto almeno 50 biglietti da visita di realtà turistiche per i quali organizzeremo un workshop tra qualche mese. Il punto problematico vero con il quale dobbiamo fare i conti è che forse solo noi fiorentini non ci accorgiamo della passione con la quale al nostro territorio guardano da mezzo mondo. Firenze va oltre Firenze. Dovremmo ricordarcelo con moderato orgoglio e smisurata responsabilità... Non capita tutti i giorni di fare colazione con un Premio Nobel per la pace (naturalmente per colazione io, che sono di Rignano, intendo mangiare al mattino, con biscotti e tè non la colazione pranzo come dicono quelli eleganti). E invece questo è accaduto con Muhammed Yunus, Nobel per la pace 2006. Rutelli, che conosce Yunus dai tempi in cui faceva il Sindaco, ha invitato alla colazione anche Gozi - un parlamentare che era con noi - e il sottoscritto. Un'esperienza fantastica, con uno scambio di opinioni a 360' dall'economia alle istituzioni mondiali, dalla politica all'ambiente. E proprio sul tema ambientale i due hanno convenuto di organizzare nei prossimi mesi a Venezia un convegno sui problemi provocati dai cambiamenti climatici. La scelta di Venezia mi pare molto intelligente e interessante... Oltre a Yunus c'erano altri due nobel per la Pace : Lech Walesa, decisamente ingrassato (ma mi rendo conto che questa non sia la più significativa tra le annotazioni sul suo conto) e Desmond Tutu. E se l'aspetto fisico dell'arcivescovo sudafricano dimostra che egli è invecchiato da quel 1984 dove - bambino - ricordo l'emozione di quel Premio assegnato a lui mentre Nelson Mandela stava ancora in una prigione, "colpevole" solo del colore della sua pelle. Il suo parlare è stato ricco di commozione e pathos. Sono passati appena vent'anni ma pare un altro mondo. L'intervento di Tutu è stato esaltante e coinvolgente, oltre che molto bello. Trovate alcuni degli interventi in allegato. Tra questi quello di Sonia Gandhi. E' davvero incredibile vedere come una donna piemontese sia oggi al vertice della principale democrazia al mondo. E mi colpisce il suo amore per questa terra, la sua dedizione per questo popolo. Potrei continuare a lungo.....ma mi fermo. Non prima di aver sottolineato lo stupore per vedere i giornali indiani (tutti senza eccezione) con la testata a Materazzi in prima pagina ...ormai è un brand galattico! O di sottolineare - me lo ricordava Beatrice Biagini - quanto siano all'avanguardia le norme indiane sulle pari opportunità e sulle quote femminili (e io che guido una giunta con metà donne e metà uomini, sono felice). ___________________________________ L'email della prossima generazione? Puoi averla con la nuova Yahoo! Mail: http://it.docs.yahoo.com/nowyoucan.html
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