Conferenza Stampa del 15 giugno



Si allegano due documenti con preghiera di massima diffussione



Comitato promotore - Lettera Aperta per il Futuro dell'Università di Urbino







 Comunicato stampa
dei promotori della "Lettera aperta per il futuro dell'Università di Urbino"
15 giugno 2005

Università: 2 Nobel e 1800 docenti per il futuro dell'Ateneo di Urbino

Presentata alla Camera dei Deputati a Roma una "lettera aperta" del mondo
scientifico internazionale e italiano al Presidente della Repubblica e al
Governo per salvare una delle più prestigiose università d'Europa
accogliendone la richiesta di statalizzazione. Serve subito un contributo
straordinario che risani il deficit e tuteli i livelli qualitativi della
ricerca e della didattica, per continuare a fornire un servizio pubblico
che dura da 500 anni. Il sostegno della Presidenza della Repubblica.

Roma, 15 giugno - Il mondo della scienza e della cultura si schiera con
l'Università di Urbino "Carlo Bo" e chiede che venga accolta la richiesta
di statalizzazione avanzata dall'Ateneo. Con una "lettera aperta per il
futuro dell'Università di Urbino", circa 1800 personalità del mondo
accademico e della cultura italiana e internazionale dichiarano il loro
sostegno e l'apprezzamento per la qualità della ricerca e della didattica
svolta a Urbino. Tra loro anche i premi Nobel John B. Fenn e Frank Sherwood
Rowland, due chimici statunitensi, insieme a esponenti di prestigio delle
più diverse discipline, tutti legati da rapporti culturali e di
collaborazione con l'Ateneo. Ateneo che rappresenta un uno dei più antichi
e prestigiosi "campus universitari" d'Europa, inserito nella città di
Urbino, riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio dell'Umanità, e luogo di
sperimentazione dei più avanzati progetti di integrazione architettonica
fra università e territorio ideati da De Carlo.

La "lettera aperta", rivolta alle più alte cariche dello Stato e al
ministro competente per l'Università e la Ricerca, è stata presentata oggi
a una Conferenza Stampa presso la Camera dei Deputati. Tre le questioni
affrontate:
1. Le radici dell'attuale crisi finanziaria. L'Università di Urbino "Carlo
Bo", pubblica ma non statale, offre servizi analoghi a quelli delle
università statali e si rivolge ad un ampio pubblico di studenti che pagano
tasse del tutto paragonabili a quelle delle università statali. I
contributi che riceve dallo Stato sono rimasti quelli della legge 243 del
1991, mentre da allora l'inflazione è cresciuta del 33%, il costo del
personale tecnico amministrativo del 36% e quello del personale docente del
35%. Di qui il deficit che da anni sta mettendo in serie difficoltà
finanziarie l'Ateneo.
2. La soluzione del passaggio a università statale. Dopo avere valutato e
tentato diverse soluzioni alternative, l'Università di Urbino ha presentato
richiesta formale di statalizzazione. E' infatti questa l'unica strada per
garantire una soluzione non transitoria ai problemi finanziari
dell'Università di Urbino "Carlo Bo". Ma costituisce anche il giusto
riconoscimento delle qualità dell'Ateneo e del servizio pubblico che essa
svolge ormai da molto tempo.
3. Il sostegno ottenuto a questa proposta. Nella Conferenza Stampa è stata
ricordata la  risoluzione parlamentare approvata il 6 aprile scorso dalla
Camera dei Deputati, senza voti contrari, che impegna il Governo ad
esaminare urgentemente la richiesta di statalizzazione al fine di
"assicurare non solo il mantenimento dei livelli qualitativi dei servizi
resi, ma anche il conseguimento di un ragionevole sviluppo".  Nel corso del
dibattito parlamentare il viceministro Guido Possa  ha effettuato
dichiarazioni che andavano in questa stessa direzione.
Il sostegno più alto è venuto dalla Presidenza della Repubblica, che in una
lettera al Rettore del 3 giugno scorso ha innanzitutto ricordato
l'approvazione della risoluzione da parte della Camera dei Deputati il 6
aprile e l'impegno del Governo - nella persona dell'onorevole Possa - "a
giungere alla definizione dell'iter che condurrà alla statalizzazione
dell'Università di Urbino nei tempi tecnici occorrenti". Inoltre, presa
visione della "lettera aperta", dei suoi contenuti e delle numerose e
insigni personalità della cultura e dell'accademia che l'hanno
sottoscritta, ha comunicato al Rettore l'intenzione di "seguire con
attenzione l'evolversi della situazione" e insieme l'auspicio che "al più
presto si pervenga a una soluzione positiva della questione".

Ieri, 14 giugno, il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca ha finalmente incontrato il Rettore dell'Università di Urbino ed ha
illustrato le linee di un decreto legge, che intende presentare al
Consiglio dei Ministri. Nel decreto verrebbero stanziati 15 milioni di euro
per 2 anni, ma non sarebbero presenti riferimenti diretti e vincolanti al
percorso della statalizzazione. E' stata anche prospettata la necessità di
un "piano di riequilibrio" da realizzare "con l'aiuto" di tecnici del
Ministero.

I promotori della "lettera aperta" hanno sottolineato che l'emergenza di
bilancio richiede una rapida approvazione del decreto al fine di tamponare
la crisi finanziaria. Ma è anche necessario:

1) un apprezzabile incremento del finanziamento statale. Lo stanziamento
prospettato ieri dal Ministro non è infatti sufficiente a garantire il
mantenimento dei livelli qualitativi dei servizi resi, né il conseguimento
di un ragionevole sviluppo;
2) che il provvedimento finanziario si inserisca esplicitamente in un
percorso concordato di statalizzazione. Solo con la statalizzazione
l'Ateneo urbinate sarebbe nelle condizioni di disporre di fondi analoghi a
quelli ottenuti da università statali di dimensioni paragonabili,
risolvendo il deficit attuale e avviando un piano di riequilibrio
finanziario a medio termine. La crescita del disavanzo, come è stato fatto
notare, è stata arrestata con drastici interventi di contenimento della
spesa corrente e degli investimenti che, se protratti nel tempo, rischiano
di penalizzare il livello dei servizi erogati dall'Ateneo;
3) che il percorso di risanamento finanziario e le scelte strategiche da
adottare siano definiti  nel pieno rispetto dell'autonomia e dei poteri
decisionali degli organi di governo dell'Ateneo.

 Hanno preso parte alla presentazione della "lettera aperta" alla stampa
numerosi parlamentari di tutte le forze politiche e alcuni tra i firmatari
dell'appello, come Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes; Giulio
Giorello, filosofo della scienza, Università di Milano; Giuseppe Novelli,
genetista, Università di Roma "Tor Vergata"; Massimo Paci, sociologo,
Università di Roma "La Sapienza"; Giorgio Parisi, Fisico, Accademia dei
Lincei; Giorgio Rodano, economista, Università di Roma "La Sapienza".
Erano anche presenti ed hanno aperto la discussione alcuni dei docenti
dell'Ateneo urbinate che figurano fra i promotori della "lettera", giunti a
Roma con l'obiettivo - condiviso anche dai numerosissimi firmatari italiani
e stranieri della "lettera aperta" - di scongiurare la possibilità di un
drastico ridimensionamento della loro Università nel panorama scientifico e
culturale, nazionale e internazionale. Tra di essi ricordiamo il
pro-rettore Mauro Magnani, della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche,
Naturali; Vincenzo Fano, della Facoltà di Lettere e Filosofia, membro del
Consiglio di amministrazione dell'Ateneo; Achille Cappiello, della Facoltà
di Scienze Ambientali; Ilvo Diamanti,  della Facoltà di Sociologia; Liana
Lomiento, della Facoltà di Lettere e Filosofia; Antonello Zanfei, della
Facoltà di Economia.

Il testo completo dell'appello e le adesioni sono visibili all'indirizzo:
http://callforsupport.uniurb.it








I docenti dell'Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" che hanno
promosso la "Lettera aperta per il futuro dell'Università di Urbino"
invitano alla Conferenza stampa di presentazione della

"Lettera aperta
per il futuro dell'Università di Urbino"

Roma, 15 giugno, ore 15.00-17.00
Sala Stampa della Camera dei Deputati,
ingresso di Via della Missione 4 (Piazza Montecitorio)

Parteciperanno:
… in rappresentanza dei 1750 docenti universitari, italiani e stranieri,e
personalità della cultura  che hanno sottoscritto l'appello, tra cui due
Premi Nobel:
Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Rivista di Geopolitica
Giulio Giorello, filosofo della scienza, Università di Milano 
Giuseppe Novelli, genetista, Università di Roma "Tor Vergata"
Massimo Paci, sociologo, Università di Roma "La Sapienza"
Giorgio Parisi, fisico, Università di Roma  "La sapienza", Accademia dei Lincei
Giorgio Rodano, economista, Università di Roma "La Sapienza"

… in rappresentanza dei docenti dell'Università degli Studi di Urbino
"Carlo Bo" promotori della lettera aperta
Il pro-rettore Mauro Magnani, Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali
Vincenzo Fano, Facoltà di Lettere e Filosofia, membro del Consiglio di
amministrazione dell'Ateneo
Achille Cappiello, Facoltà di Scienze Ambientali
Ilvo Diamanti, Facoltà di Sociologia
Liana Lomiento, Facoltà di Lettere e Filosofia
Antonello Zanfei, Facoltà di Economia

… Parteciperanno deputati e senatori di tutte le forze politiche
Hanno già confermato la loro partecipazione
On. Franca Bimbi (Gruppo Margherita)
On. Alessio Butti (Alleanza Nazionale)
On. Pietro Gasperoni (Gruppo DS)
On. Antonio Leone (Presidente Gruppo Forza Italia)
On. Renzo Lusetti (Gruppo Margherita)
Sen. Luciano Modica (Gruppo DS)
On. Walter Tocci (Gruppo DS)

La lettera aperta e tutte le adesioni sono disponibili sul sito
 http://callforsupport.uniurb.it
Per informazioni e ufficio stampa: Metamorfosi,
Cristiano Lucchi, tel. 339 6675294 cristiano.lucchi at metamorfosi.info
e Duccio Tronci, tel. 338 6250252 duccio.tronci at metamorfosi.info
E' necessario registrarsi  comunicando la partecipazione entro martedi 14
giugno alle 18.00 a Mary Braga, tel. 0722 305551, mcbraga at econ.uniurb.it
E' necessario un documento d'identità. Per gli uomini è obbligatoria la giacca.