Delegati SCUOLE appello



care amiche e cari amici,

vi invio in allegato un appello per il ritiro della riforma Moratti e per lo
sciopero unitario nella scuola scaturito dalla riunione nazionale del 3
aprile scorso della rete di scuole che si oppongono alla controriforma.

a me sembra un'iniziativa importante da raccogliere che è stata firmata
anche da parlamentari, consiglieri comunali e provinciali, sindacalisti ecc.

vi incollo sotto l'inizio dell'appello e vi  invito a firmarlo e farlo
girare.

un abbraccio

annamaria medri



In questi mesi decine e decine di scuole di tutto il Paese hanno raccolto
quell'invito e oggi, 3 aprile 2004, in 120 insegnanti, genitori, delegati
RSU, responsabili sindacali, eletti nelle istituzioni di Milano, Torino,
Parma, Bologna, Varese, Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Carpi, Siena,
Pavia, Viareggio, Verbania con messaggi di adesione e sostegno da Arezzo e
Napoli, ci siamo ritrovati a Parma nell'"Incontro Nazionale dei delegati
delle scuole e delle città, per l'abrogazione della riforma Moratti, per il
ritiro del primo decreto applicativo". All'incontro hanno partecipato gli
onorevoli Capitelli e Motta (DS), Soliani (Margherita) e De Simone
(Rifondazione Comunista). Al termine dei nostri lavori decidiamo di lanciare
a tutti gli insegnanti e i genitori, a tutti i responsabili e i dirigenti
sindacali, agli eletti nelle istituzioni, ai parlamentari il seguente

                     APPELLO

PER LO SCIOPERO GENERALE IMMEDIATO,

PER LA  MOBILITAZIONE  UNITA

FINO AL RITIRO DEL DECRETO APPLICATIVO, FINO ALL'ABROGAZIONE

DELLA "RIFORMA" MORATTI.



Perché un appello per l'unità in questo momento?

La situazione è sotto gli occhi di tutti: nella divisione totale, scuola per
scuola, la "riforma" Moratti sta partendo in questi giorni. Tutte le scuole
italiane sono messe sotto una pressione enorme per applicare, in  nome dell'
Autonomia Scolastica, la legge 53. Alle scuole viene imposta la scelta del
tutor, l'adozione dei Piani di Studio Personalizzati, le variazioni
organizzative, il taglio di centinaia di ore di insegnamento, l'istituzione
delle materie facoltative, la fine del Tempo Pieno e Prolungato, dei Moduli
e del Tempo Normale (Medie), l'eliminazione degli insegnanti di sostegno.

In queste ore centinaia di scuole cominciano ad applicare tutto ciò nella
divisone più assoluta: nel tentativo di resistere alcune cercano di adottare
solo qualche punto, altre applicano l'intera legge, altre cercano di
confermare l'organizzazione e i programmi attuali.

Nel momento in cui ci siamo riuniti apprendiamo che in provincia di Torino i
funzionari del Ministero hanno convocato i dirigenti scolastici per dire
chiaramente: voi siete incaricati di applicare la riforma, non tollereremo
che non lo facciate. Intanto si annuncia il taglio di un posto di Tempo
Pieno ogni sei !

Un dato emerge quindi in modo chiaro: se il decreto e la circolare non
saranno ritirati la "riforma" partirà.



Il nostro incontro lo ha verificato: nel chiuso dei collegi docenti e delle
scuole è sempre più difficile  resistere, mentre la divisione e le tensioni
si moltiplicano e la "riforma" va avanti.