Mozione del Collegio Docenti sulla Riforma della scuola



AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

AL PRESIDENTE DEL SENATO

AL MINISTRO LETIZIA MORATTI

ALLA VII Commissione permanente Cultura, scienza e istruzione

aLL'ONOREVOLE ADORNATO PRESIDENTE VII Commissione

aLL'ONOREVOLE GRIGNAFFINI CAPOGRUPPO DS VII Commissione

aLL'ONOREVOLE VIOLANTE CAPOGRUPPO DS ALLA CAMERA

AL SENATORE ANGIUS CAPOGRUPPO DS AL SENATO

aLL'ONOREVOLE VITO CAPOGRUPPO FI ALLA CAMERA

AL SENATORE SCHIFANI CAPOGRUPPO FI AL SENATO

aLL'ONOREVOLE ANEDDA CAPOGRUPPO AN ALLA CAMERA

AL SENATORE NANIA CAPOGRUPPO AN AL SENATO

aLL'ONOREVOLE CE' CAPOGRUPPO LEGA NORD ALLA CAMERA

AL SENATORE MORO CAPOGRUPPO LEGA NORD AL SENATO

aLL'ONOREVOLE CASTAGNETTI CAPOGRUPPO MARGHERITA ALLA CAMERA

AL SENATORE BORDON CAPOGRUPPO MARGHERITA  AL SENATO

aLL'ONOREVOLE BOATO CAPOGRUPPO G. MISTO ALLA CAMERA

AL SENATORE CESARE CAPOGRUPPO G. MISTO  AL SENATO

aLL'ONOREVOLE COSSUTTA COMUNISTI ITALIANI

aLL'ONOREVOLE PECORARO SCANIO VERDI

AL SENATORE BOCO CAPOGRUPPO VERDI AL SENATO

aLL'ONOREVOLE MORONI VICEPRESIDENTE PARTITO SOCIALISTA

aLL'ONOREVOLE MASTELLA SEGRETARIO UDEUR

aLL'ONOREVOLE BOSELLI SEGRETARIO SOCIALISTI ITALIANI

aLL'ONOREVOLE LA MALFA SEGRETARIO REPUBBLICANI

aLL'ONOREVOLE GIORDANO CAPOGRUPPO RIFONDAZIONE COMUNISTA

aLL'ONOREVOLE BERTINOTTI  SEGRETARIO RIFONDAZIONE COMUNISTA

aLL'ONOREVOLE VOLONTE' CAPOGRUPPO UDCALLA CAMERA

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE

AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TORINO

AL SINDACO DEL COMUNE DI GIAVENO

AL SINDACO DEL COMUNE DI COAZZE

AL SINDACO DEL COMUNE DI VALGIOIE

AI SINDACATI:

CGIL SCUOLA

CISL SCUOLA

UIL SCUOLA

SNALS

COBAS

GILDA





MOZIONE DEL COLLEGIO DOCENTI SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA



Il Collegio Docenti della del 1° Circolo Didattico di Giaveno (To), vista
la legge delega n. 53/03 ed il primo  decreto attuativo sulla riforma della
scuola



ESPRIME

con preoccupazione, le seguenti valutazioni :



1. il metodo seguito dal M.I.U.R., prima, durante e dopo l'approvazione
della Legge e del decreto, non ha cercato, come sarebbe stato auspicabile e
costruttivo, alcun confronto con docenti e dirigenti che operano nella
scuola  sui nodi cruciali e sui contenuti della Riforma. In questo modo le
scelte operative sono state vissute come imposizioni e  non hanno quindi
facilitano un clima di condivisione degli obiettivi e rendono ora
estremamente difficile la collaborazione per la concreta realizzazione di
quanto previsto dalla Legge n. 53/2003.

Questo metodo antidemocratico non ci appartiene e non appartiene allo
spirito ed ai principi della scuola.



2. Il  ritorno all'insegnante unico, anacronistica figura di tuttologo
superata da un'esperienza modulare di quindici anni, che riteniamo
positiva, proficua e più adeguata nella scuola delle nuove generazioni,
potrebbe apparire come un tentativo di riproporre modelli di organizzazione
didattica superati da  anni di positiva esperienza di condivisione della
responsabilità educativa, collegialità, contitolarità e corresponsabilità
educativa di un gruppo di alunni realizzata da un team di docenti.

La figura del docente tutor  crea inoltre una pericolosa gerarchizzazione
di funzioni tra i docenti elementari operanti nelle classi, prospettando
una divisione tra insegnanti tutor e insegnanti "altri", nella prospettiva
di una gerarchia nei ruoli che lede la dignità dei docenti che hanno pari
diritti e doveri, sono contitolari allo stesso livello sulle classi e sono,
infine, assunti con lo stesso contratto di lavoro.



3. La riduzione dell'orario annuale complessivo delle attività didattiche
non consente di raggiungere gli obiettivi enunciati nella Legge delega di
"promuovere adeguate competenze culturali e di fornire un livello
accettabile di istruzione e di formazione",  ostacola la trasmissione dei
contenuti proposti dalle Indicazioni dei Piani di Studio per le singole
discipline e  contrasta con l'obiettivo di "valorizzare le eccellenze e di
ridurre il disagio scolastico e sociale". Per realizzare tutto ciò e per
attuare efficaci attività di recupero serve più tempo-scuola, non di meno.



4. La riduzione del tempo scuola per gli alunni e l'introduzione delle ore
opzionali, che annullano trent'anni di valida ricerca ed attività delle
scuole a tempo pieno e prolungato, deprivano un servizio da sempre ritenuto
di elevata qualità culturale, didattica e formativa, minano l'unitarietà
del gruppo classe e non garantiscono pari opportunità formative per tutti
gli alunni.



5. L'estromissione del tempo mensa dalle attività educative e didattiche fa
del momento-mensa un mero servizio e non più un momento educativo e di
condivisione.



6. L'iscrizione anticipata nella scuola dell'infanzia e nella scuola
elementare non rispetta le funzioni di una scuola che ha raggiunto livelli
di eccellenza nel nostro Paese, attribuendole un ruolo prevalentemente
assistenziale, dimenticandone il carattere pedagogico, snaturandone il
modello educativo: alla base di tale provvedimento sembra esistere una
logica del tutto estranea alla scienza psicopedagogica moderna, sostituita
da una filosofia di velocizzazione aziendalistica che non tiene conto né
del livello di maturazione delle personalità degli alunni, né dei loro
reali bisogni sociali e personali, né dei tempi degli apprendimenti.



7. La cancellazione dell'obbligo scolastico sancito dall'art. 34 della
Costituzione e la sua sostituzione con il "diritto-dovere all'istruzione e
alla formazione per almeno dodici anni" nel concreto prefigura esiti assai
diversi per i diversi cittadini, intaccando importanti principi
costituzionali (l'uguaglianza, le pari opportunità, il diritto
all'istruzione per tutti, l'obbligo scolastico).





Il Collegio Docenti



ribadisce la disponibilità a proseguire nel proprio compito progettuale per
garantire  qualità e ricchezza degli interventi educativi e didattici nelle
proprie scuole, ma, per le ragioni su esposte,

ESPRIME



netto dissenso alle modifiche peggiorative del servizio scolastico che
vuole introdurre la citata Legge ed il suo decreto applicativo.



CHIEDE

§        l'immediata apertura di uno spazio di confronto e dibattito sulla
Riforma

§        il ritiro del primo decreto attuativo

§        la salvaguardia della piena contitolarità fra docenti del team

§        la difesa dei Programmi dell'85 della scuola elementare e degli
Orientamenti della scuola dell'infanzia

INVITA

tutte le forze professionali, sindacali e politiche a partecipare ad un
dibattito al fine di elaborare proposte di modifica dei documenti
legislativi che incidano sui reali problemi della scuola italiana, che
migliorino la possibilità di espressione delle capacità professionali dei
docenti, che qualifichino dal punto di vista culturale e strutturale, che
facilitino il dialogo tra i diversi segmenti del nostro sistema scolastico
nazionale.



RIBADISCE

la necessità di valorizzare ed attrezzare la scuola pubblica perché
continui ad essere in grado di accogliere tutti i bambini e le bambine,
garantendo pari opportunità, e di formarli ad essere cittadini democratici.





Giaveno, 11 febbraio 2004





Mozione approvata con

§        83  voti a favore

§        1    voto contrario

§        0    astenuti







Seguono le firme (vedi allegato)