TuttoscuolaNEWS n. 121



Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

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N. 121, 13 ottobre 2003


SOMMARIO

1. Alunni stranieri in Italia: e' boom
2. L'obbligo tiene nonostante l'abrogazione della legge 9/1999
3. Riforma Moratti: prove di decreto attuativo
4. ìBuonsenso per la scuolaî. un documento bipartisan
5. Gran Bretagna: OFSTED in discussione


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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.25/121:

- Alunni disabili ancora in aumento
- Obbligo: i corsi fantasma delle Regioni
- MIUR, sistema informativo nel caos
- Prende forma il libro di testo ìpost-riformaî
- Gli spezzoni di inglese nella primaria e il tempo di programmazione
- La lezione di Neil Postman


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1. Alunni stranieri in Italia: e' boom

Mentre infuria la polemica politica sulla proposta del vice presidente
del Consiglio Fini di riconoscere il diritto  al  voto  amministrativo
agli stranieri presenti in  Italia,  un  dato  rende  ancora  piu'  di
attualita' il dibattito: secondo quanto  e'  in  grado  di  anticipare
Tuttoscuola, si sta verificando un nuovo e piu' forte boom nel  numero
di studenti stranieri nelle scuole italiane: da  dati  ufficiosi,  nel
2002-2003 si e'  registrato  un  aumento  di  oltre  50  mila  ragazzi
stranieri nelle  scuole  italiane.  Quasi  un  30%  in  piu'  rispetto
all'anno    precedente,    concentrato   soprattutto   nel  triangolo
emiliano-lombardo-veneto, con epicentro a Mantova.
Se    c'e'    infatti   un'area   nella  quale  si  sta  verificando
un'equiparazione dei diritti degli stranieri rispetto ai  diritti  dei
cittadini italiani, e' proprio la scuola.
La presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane dal 1983 ad oggi
e' stata in  continuo  e  progressivo  aumento,  con  un'accentuazione
particolare dal 1996/97 in poi.
Nell'anno scolastico 2001-2002 si era raggiunta e superata la quota di
180 mila unita' (esattamente 181.767 alunni iscritti contro i  147.406
dell'anno prima), ora si e' sfondato il tetto dei 230 mila  (2,7%  del
totale della popolazione scolastica).  Un  dato  che  cresce  a  ritmi
impressionanti, negli ultimi tre anni  si  e'  pressoche'  raddoppiato
(nel 99/2000  erano  119  mila,  pari  all'1,47%  del  totale)  e  che
continuera' a farlo nei prossimi anni. Le stime dell'anno  scorso  del
Miur prevedevano che entro il  2010  il  numero  di  alunni  stranieri
sarebbe stato tra 488 e 566 mila, per arrivare nel 2017  a  un  numero
compreso tra 550 mila e 710 mila.
Commentando questi dati il Miur  l'anno  scorso  scriveva:  ìL'aumento
progressivo negli ultimi anni del numero di alunni pone l'accento  sul
carattere di stabilita' assunto dal fenomeno immigratorio ed evidenzia
la necessita' di una pianificazione delle risorse e degli interventiî.
E dietro i ragazzi ci sono sempre piu' nuclei  familiari  stabilizzati
che si avviano all'integrazione sociale, oltre  che  lavorativa.  Ecco
perche' il problema sollevato da Fini, che sia o non sia nel programma
di Governo, e a Bossi piacendo o meno, e' un nodo centrale. La  scuola
sta li' a dimostrarlo e da anni lavora - ma molti non se ne  accorgono
- per una piena integrazione.

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2. L'obbligo tiene nonostante l'abrogazione della legge 9/1999

Al ministero dell'istruzione probabilmente tirano  in  queste  ore  un
respiro di sollievo: il primo effetto dell'abrogazione della legge che
aveva elevato l'obbligo scolastico (la n. 9 del 1999) sembra non  aver
lasciato segni eccessivi: le iscrizioni degli alunni per ora tengono.
L'innalzamento di un anno dell'obbligo scolastico aveva  portato,  fin
dall'anno 99/00, diverse migliaia di ragazzi (40  mila  ogni  anno)  a
continuare    le    scuole   dopo   la   terza  media,  iscrivendosi
obbligatoriamente alla prima superiore.
L'abrogazione di  quella  norma  da  parte  della  legge  Moratti  (n.
53/2003) era apparsa quantomeno precipitosa, perche' la nuova  formula
di diritto-dovere legislativamente sancito non era ancora  pronta.  Il
rischio di un vuoto normativo c'era e c'e', nonostante il ministero si
sia affrettato a stipulare protocolli  d'intesa  con  le  Regioni  per
arginare l'eventuale fuga dalla scuola.
Il primo banco di prova di  questa  situazione  era  costituito  dagli
iscritti alle superiori  per  l'anno  2003-2004.  Infatti  quando  nel
gennaio scorso (prima che la legge di  riforma  fosse  approvata),  si
erano   chiuse  le  iscrizioni  per  l'anno  2003-2004  vigeva  ancora
l'obbligo per tutti di iscriversi alle  superiori;  ma  cominciate  le
scuole, e abrogato il vecchio obbligo,  molti  obbligati  potevano  in
teoria fare marcia indietro. Cosa e' realmente successo?
I primi dati che arrivano ora dalle scuole sono confortanti: i ragazzi
restano.
Rispetto ai 2.506.373 studenti che a gennaio 2003 si sono iscritti  di
diritto alle superiori, a settembre  2003  se  ne  sono  presentati  a
scuola 2.469.264, cioe' 37.109 di meno (quasi 15 in meno ogni mille).
C'e' da dire che da sempre nelle superiori  il  dato  di  fatto  degli
iscritti a settembre e' inferiore agli iscritti del gennaio precedente
(doppia iscrizione, bocciature, ecc).
L'anno precedente erano stati 46.469 in meno (quasi 19  in  meno  ogni
mille) e nel 2001-2002 erano stati 27.086 in meno  (11  in  meno  ogni
mille). Oltre  50  mila  nei  primi  due  anni  del  nuovo  obbligo  (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_121-1.doc ).
La prossima verifica ci sara' a gennaio  2004,  quando  i  ragazzi  di
terza media non  avranno  piu'  l'obbligo  di  iscriversi  alla  prima
superiore. Bastera' l'esonero  dalle  tasse  scolastiche  previsto  in
finanziaria per incentivare le iscrizioni?

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3. Riforma Moratti: prove di decreto attuativo

Negli ambienti parlamentari ci si prepara all'esame  dello  schema  di
decreto legislativo per il  primo  ciclo  d'istruzione,  approvato  in
prima lettura dal Consiglio dei Ministri il 12 settembre scorso.
Potrebbe non essere un passaggio indolore per il  testo  del  Governo.
Tra i diversi temi che lo schema propone  non  ci  sono  solamente  le
questioni del  tutor  e  del  tempo  pieno,  dall'esito  nient'affatto
scontato, ma anche l'intenzione di attuare  la  riforma  nella  scuola
primaria senza gradualita'.
Infatti l'attuale testo dello schema di decreto,  mentre  prevede  che
nella scuola secondaria di I grado (ex-scuola media) la riforma  venga
attuata un anno per volta  (la  prima  nel  2004-05,  la  seconda  nel
2005-06    e  cosi'  via),  per  la  scuola  primaria  (ex-elementare)
dovrebbero partire terza, quarta e quinta contemporaneamente.  Se  poi
si considera che  prima  e  seconda  hanno  avuto  una  partenza  solo
parziale quest'anno con inglese e informatica, sara' anche per loro il
2004-2005 l'anno vero e proprio di avvio.
In questo modo tutte  le  classi  della  primaria,  dalla  prima  alla
quinta, partirebbero contemporaneamente.
Perche' questo trattamento differenziato tra  primaria  (tutto  in  un
colpo)    e   secondaria  (un  anno  alla  volta)?  Forse  per  scarsa
considerazione per la scuola primaria  e  per  sottovalutazione  della
continuita' curricolare? Gli stessi  alunni  di  quarta  e  di  quinta
rischierebbero    in    concreto   la  discontinuita'  tra  contenuti
disciplinari.
Negli ambienti parlamentari, tra le fila della maggioranza,  c'e'  chi
fa notare  che  non  fu  cosi'  negli  anni  '90  con  la  riforma  di
ordinamento    disposta   dalla  legge  148,  che  venne  attuata  con
gradualita' nel corso di  un  quinquennio.  Facile  prevedere  che  su
questo schiacciamento della scuola primaria vi sara' battaglia,  anche
se    gli   spazi  di  intervento  appaiono  ristretti  o  addirittura
inesistenti se si tiene conto, per quanto riguarda i  nuovi  libri  di
testo, della decisione assunta nell'ultimo incontro con gli editori di
cominciare, con l'anno scolastico 2004/2005, con l'intero ciclo  della
scuola primaria e con il primo anno della scuola secondaria  di  primo
grado.


4. ìBuonsenso per la scuolaî. un documento bipartisan

46 pagine, sottoscritte da un gruppo  di  18  tra  esperti,  politici,
esponenti  dell'associazionismo,  tra  i  quali  spiccano  i  nomi  di
Vittorio Campione, gia' capo della segreteria del ministro  Berlinguer
dal 1996 al 2000, e di Giuseppe Bertagna, superconsulente del ministro
Moratti. Molti sono gli universitari (tra gli altri  Luisa  Ribolzi  e
Silvano Tagliagambe), ma non  mancano  esponenti  dell'associazionismo
(Luigi Bobba, presidente delle ACLI, Franco Nembrini  di  Comunione  e
Liberazione); e poi  il  giornalista  scolastico  Nicola  D'Amico,  il
direttore del settore scuola e formazione  di  Confindustria,  Claudio
Gentili e l'ex assessore al comune di Roma Fiorella Farinelli.
Il documento, intitolato ìBuonsenso per la scuolaî, e' il  frutto  dei
lavori del gruppo bipartisan che circa un anno fa,  dalle  pagine  del
ìCorriere della Seraî, aveva lanciato un  appello  ad  abbandonare  le
contrapposizioni ideologiche per cercare un punto di incontro,  ìoltre
gli  schieramenti  politiciî.  Il  ìCorriereî  aveva  ospitato  alcuni
articoli a doppia firma, ma poi l'iniziativa  era  sembrata  arenarsi,
anche per la forte diffidenza manifestata  dalla  sinistra  ufficiale,
schierata    su  una  linea  di  intransigente  opposizione,  peraltro
speculare a un atteggiamento di netta chiusura della maggioranza.
Ora il ìgruppo del buon sensoî ha elaborato una  bozza  di  documento,
presentato in forma di progetto  per  la  discussione,  che  individua
nella ìvalorizzazione e pari dignita' dei diversi percorsiî  il  punto
di convergenza strategico (ma evidentemente anche politico)  dei  suoi
componenti. Le adesioni al  progetto,  i  suggerimenti,  le  critiche,
possono essere inviati a cantierescuola at libero.it  fino  a  Natale:  i
contributi saranno raccolti e utilizzati per  la  versione  definitiva
della proposta, che sara' presentata a stampa e in rete nei primi mesi
del 2004.

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Intercultura - 450 borse di studio

Intercultura ONLUS offre 450 borse di studio per frequentare
una scuola superiore all'estero (da 4 settimane a un anno). Sul sito
tutte le informazioni sulla normativa vigente in materia
e le modalita' di iscrizione (scadenza 10 novembre).
A ottobre 20 incontri formativi con l'ANP.

Link al sito: http://www.intercultura.it

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5. Gran Bretagna: OFSTED in discussione

ìSono arrivato alla conclusione che  l'unico  modo  per  risolvere  il
problema delle ispezioni nelle scuole e' quello di chiudere l'OFSTED e
ripartire da capoî. Ted  Wragg,  autorevole  collaboratore  del  Times
Educational Supplement (http://www.tes.co.uk/), non esita a sparare  a
zero su una delle piu' autorevoli e rispettate istituzioni del sistema
educativo britannico, e in particolare inglese (la Scozia  ha  un  suo
autonomo sistema ispettivo).
L'OFSTED (Office for Standard in Education), erede del prestigioso HMI
(Ispettorato di Sua Maesta'), organismo privatizzato e ìlaicizzatoî da
Margaret Thatcher agli inizi degli anni  novanta,  ha  il  compito  di
effettuare accurate e temute ispezioni ogni quattro anni in  tutte  le
scuole inglesi. In Italia, Paese privo di un sistema istituzionale  di
valutazione, se ne e' molto parlato in questi anni, e il  suo  modello
organizzativo    e  metodologico  e'  stato  spesso  considerato  come
esemplare.
Tutte illusioni, secondo Ted Wragg: in realta'  l'OFSTED  finisce  per
determinare    effetti    negativi   sulla   qualita'  del  rapporto
insegnamento/apprendimento perche' blocca la capacita' di  innovazione
degli insegnanti. Questi assumono comportamenti cauti e  conformistici
per il timore che la loro azione  didattica  innovativa  possa  essere
giudicata male dagli ispettori. Cosi' il punto di riferimento dei capi
d'istituto e degli insegnanti diventa la  valutazione  dell'OFSTED,  e
non il miglioramento della qualita' dell'insegnamento.
Obiezioni serie, che dovranno essere vagliate con attenzione anche  da
noi, in Italia, specie da  chi  considera  l'OFSTED  come  un  sicuro,
indiscutibile punto di riferimento.


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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.25/121:


Alunni disabili ancora in aumento

Continua l'ascesa dell'integrazione nella scuola italiana: gli  alunni
disabili in piu' inseriti nelle scuole statali sono (Ö)
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Obbligo: i corsi fantasma delle Regioni

Se il temuto autogol dell'obbligo sembra scongiurato, cio' non  toglie
che la contromisura attivata dal ministero dell'istruzione, i percorsi
triennali con le Regioni, sia rimasta per  ora  inspiegabilmente  solo
sulla carta. (Ö)
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MIUR, sistema informativo nel caos

C'e' attesa di conoscere il dispositivo della  sentenza  del  Tar  del
Lazio che ha annullato il  provvedimento  con  il  quale  il  Miur  ha
aggiudicato al gruppo di societa' guidato dall'Ibm l'appalto (Ö)
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Prende forma il libro di testo ìpost-riformaî
Si va chiarendo il quadro sui libri di testo del dopo Riforma Moratti.
Dall'ultimo incontro tra MIUR ed editori (questa  volta  era  presente
anche il sottosegretario Aprea) sono emersi alcuni punti fermi.
Tanto per cominciare (Ö) http://www.tuttoscuola.com/focus


Gli spezzoni di inglese nella primaria e il tempo di programmazione
Le due ore di programmazione settimanale vanno assegnate e  retribuite
anche agli ìspezzonistiî.
Da quest'anno nella scuola primaria e' arrivato lo spezzone di  lingua
inglese    e    sono    cominciati    alcuni    guai,    (Ö)
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La lezione di Neil Postman
Neil Postman, il noto studioso americano  dei  media  scomparso  pochi
giorni fa all'eta' di 72 anni, aveva cominciato a conoscere  il  mondo
della scuola, e soprattutto il mondo dell'infanzia, facendo il maestro
nella scuola elementare. Aveva poi (Ö)
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E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

ñ scadenze amministrative relative al mese di ottobre
- scheda per gli indirizzi maxi sperimentali
ñ proroga rilevazione attrezzature tecnologiche
- Primo giorno utile di presentazione delle liste per l'elezione delle
RSU
ñ Rinvio Piano di Azione ìStudenti in stradaî
ñ sciopero scuola
ñ Formazione per responsabili di direzione scuole paritarie
- Elezioni dei rappresentanti degli Studenti nelle Consulte
ñ Rinnovo consigli di classe, interclasse e intersezione
- Approvazione programma annuale
- borse di studio e prestazioni ENAM
ñ Candidature progetto pilota valutazione del servizio scolastico


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