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Mozione sulla Riforma Moratti
- Subject: Mozione sulla Riforma Moratti
- From: <a.colloca at libero.it>
- Date: Mon, 26 May 2003 14:18:23 +0200
DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO SETTIMO TORINESE DAL COLLEGIO DOCENTI Inviamo, per conoscenza, come da decisione collegiale, copia della mozione approvata nella seduta del 23/05/2003 del Collegio Docenti di Settimo Torinese (TO) Il Collegio Docenti del IV CIrcolo di Settimo Torinese Al Ministro dell'Istruzione Al Dirigente Regionale del Piemonte E p.c. Alle Direzioni Didattiche di Torino e Provincia Al Sindaco di Settimo Torinese Ai Sigg.Genitori del Consiglio di Circolo E p.c. alle OO.SS. e organi di informazione, Stampa e Tv. DIREZIONE DIDATTICA IV CIRCOLO - Settimo Torinese (TO) Mozione del Collegio dei Docenti del IV Circolo di Settimo T.se Oggetto: riforma della scuola "Moratti" e adeguamenti organici futuri. Il Collegio dei Docenti del Circolo, esaminata la proposta di legge Delega di riforma della scuola del Ministro Moratti, dichiara che essa vada respinta e che non debbano essere indicate dal Collegio nessuna delle misure applicative per far avviare il suddetto processo, per i seguenti motivi: 1. il Collegio ritiene che le misure di taglio del tempo scuola con conseguente stravolgimento della feconda esperienza del Tempo Pieno debbano essere respinte perché non confacenti con lo sviluppo di una scuola pubblica di qualità; 2. altresì debbano essere respinti sia l'istituzione dell'insegnante Unico denominato eufemisticamente "prevalente", sia l'invito arbitrario di individuare criteri interni al Collegio per l'assegnazione di incarichi di "prevalenza e Tutor; 3. a maggior ragione si ritiene che vadano respinti tentativi di istituire tali ruoli da parte dei Dirigenti scolastici, poiché non essendo stati ancora emanati i regolamenti attuativi della legge Delega e non essendo ancora stabilito dal Ministero quali saranno i criteri di scelta adottati, ciò si configurerebbe come una presa di posizione prematura e arbitraria. 4. a conferma della tesi che l'insegnante prevalente non rappresenta un'innovazione bensì un regresso, sia considerata, tra tutte, l'argomentazione espressa dal Collegio: che dopo anni di sperimentazione ed esperienza di Tempo Pieno, pare assolutamente grave tornare al maestro "tuttologo". Anche perché gli insegnanti, in questi decenni, hanno frequentato centinaia di corsi di aggiornamento per perseguire una migliore professionalità e tutti hanno approfondito le due grandi suddivisioni per area - quella antropologica ed espressivo-linguistica e quella logico-matematico-tecnologica, - non tener conto di questo grande sforzo condotto dai docenti, ma anche dall'amministrazione, significa gettare nel caos di una professionalità approssimativa, migliaia di docenti che intendono svolgere con serietà il loro compito professionale. Non ci si improvvisa docenti di tutto, ci sono esperienze da valorizzare e quindi, coloro i quali, per decenni, hanno acquisito una profonda esperienza nell'insegnamento delle discipline umanistiche non possono, tout court, diventare altrettanto bravi ed efficaci insegnanti delle discipline scientifiche (e viceversa), a meno che non ci si limiti ad insegnamenti superficiali e a metodologie raffazzonate. 5. Si ritiene che le modalità di organizzazione didattica, le attività didattiche, l'organizzazione degli orari, i tagli sull'organico del sostegno, prefigurati dalla riforma e dalle leggi finanziarie, pregiudicheranno un processo di integrazione degli alunni disabili, ledendo un loro diritto, vanificando ogni serio tentativo di inserimento di qualità. 6. la precocizzazione delle scelte nella scuola dell'infanzia prefigura una scarsa attenzione ai tempi di sviluppo dei bambini e creano una situazione di caos ingestibile, dove potrebbero trovarsi bambini di età molto diverse in sezioni già numerose. 7. per gli stessi motivi sopra elencati si respinge il tentativo di dividere la categoria attraverso l'istituzione di "corsi di formazione" sulla Riforma che ne anticipano, arbitrariamente, l'attuazione in assenza dei Decreti attuativi. Inoltre in questi corsi si prefigura la divisione tra docenti Tutor e non. 8. Anche in questo caso, la decisione avviene in assenza di criteri stabiliti a livello nazionale. Si ribadisce che tali criteri non devono essere trovati dai Collegi Docenti, perché tale prassi è contro lo spirito della Comunità Educante propria della scuola pubblica, e innesca pericolose derive di frammentazione del corpo docente. Infine, si ribadisce che tale scelta, non condivisa dai docenti, essendo stata voluta dall'attuale Ministra è a suo totale carico, se la si vuole attuare, la Ministra se ne deve assumere la responsabilità politica con tutte le conseguenze che ne deriveranno. In ultima istanza, il Collegio respinge le modifiche dell'organizzazione degli organici, dell'organizzazione degli orari con ore "buche" e rientri, difficili da gestire e lesivi delle condizioni di lavoro dei docenti, respinge ogni tentativo di trovare accomodamenti interni che, in ogni caso, pregiudicherebbero la qualità del servizio scolastico pubblico, ribadisce che sarà il Ministro ad assumersi la responsabilità delle proprie scelte e qualora queste non fossero in grado di garantire il principio Costituzionale del Diritto allo studio, il Collegio si riserva ulteriori iniziative. Settimo Torinese 23 maggio 2003 Il Collegio dei Docenti del IV Circolo di Settimo T.se (TO) Approvato all'unanimità nella seduta del 23/05/2003.
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