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TuttoscuolaNEWS n. 86
- Subject: TuttoscuolaNEWS n. 86
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Mon, 20 Jan 2003 10:16:00 +0100
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 86, 20 gennaio 2003 SOMMARIO 1. Riforma Moratti/1: in discesa il cammino alla Camera 2. Riforma Moratti/2: quanto ci vorra' per attuarla 3. Cambia la scuola e cambiano i libri di testo 4. Standardizzazione o personalizzazione dei programmi: due linee nella maggioranza? 5. Lo stato giuridico dei docenti: decide il Parlamento o il contratto? 6. Sperimentare la riforma: le 251 istituzioni coinvolte si incontrano 7. Dirigenti scolastici: un concorso senza selezione? 8. Primi effetti della Finanziaria: in arrivo stipendi piu' pesanti 9. Effetto referendum non ammessi: la parita' si rafforza 1. Riforma Moratti/1: in discesa il cammino alla Camera Tempi ravvicinati alla Camera per approvare la tormentata riforma della scuola. L'Ulivo ha confermato la propria opposizione al progetto della Moratti, gia' licenziato dal Senato. Dunque, se modifiche (poche) ci saranno, in assenza di un clima bipartisan, verranno solo dalla maggioranza: potranno riguardare la spinosa questione del sistema di istruzione e formazione professionale, il cosiddetto ìsecondo canaleî, il cui assetto qualitativo e' condizionato dall'ampiezza del sistema dei licei e dalla soluzione definitiva che sara' data al problema politico e istituzionale della ìdevolutionî. L'approvazione della legge di riforma potrebbe arrivare tra febbraio e marzo, al massimo ad aprile (dopo un eventuale rapido ritorno al Senato se la Camera apportera' qualche modifica). Cio' consentirebbe di apprestare le condizioni di applicazione (regolamenti attuativi, piano di formazione per i docenti, campagna di informazione sui contenuti della riforma, coinvolgimento degli enti territoriali, libri di testo, etc.) in tempo utile per il prossimo settembre. In questi ultimi giorni al Miur si sono intensificati i preparativi per il grande evento e si stanno pianificando i tempi di avvio della legge. Se nel lasso di tempo che intercorrera' tra l'approvazione della legge e le prime scadenze cosi' fissate, il Miur valutera' che vi siano le condizioni per predisporre le misure di accompagnamento, la riforma potra' partire, almeno parzialmente, dal prossimo anno scolastico. Anticipi compresi, ovviamente. 2. Riforma Moratti/2: quanto ci vorra' per attuarla Tra le poche modifiche che la Camera potrebbe apportare alla riforma (ma c'e' chi sostiene che non c'e' bisogno di una specifica previsione normativa), una potrebbe riguardare non tanto i tempi quanto le modalita' di avvio della riforma. Quale via scegliera' il ministro? L'attuazione simultanea e generalizzata oppure quella graduale e sperimentale, secondo l'esempio di altri Paesi europei? La decisione da prendere in sostanza e' questa: partire da settembre con la riforma generalizzata (ipotesi al momento considerata piu' probabile) oppure avviare un piano di maxisperimentazioni. Anche se non ci saranno vere e proprie sperimentazioni (in un certo senso tutta le legge e' sperimentale, e sottoposta a cambiamenti in itinere), una certa gradualita' applicativa appare comunque scontata. Raccogliamo l'ipotesi piu' gettonata: la riforma Moratti potrebbe partire a settembre 2003 con la prima e seconda classe della scuola elementare. Dal 2004 potrebbe partire la scuola media (le prime due classi o anche tutto il triennio). Dal 2004-05 insomma la riforma potrebbe essere avviata a regime per tutte le classi del primo ciclo di studi, sempre che si riesca a sostenerla con adeguate misure di accompagnamento, prima tra tutte la formazione dei docenti. Dal 2005 partirebbe la secondaria superiore (prima e forse anche seconda classe), i cui tempi piu' lunghi sono dovuti anche alla necessita' di individuare meglio il confine tra canale liceale e professionale. 3. Cambia la scuola e cambiano i libri di testo Gennaio e' normalmente il tempo in cui la macchina amministrativa e' al massimo dei giri per la preparazione dell'anno scolastico che verra'. In questi giorni a Viale Trastevere sono in corso varie azioni: si stanno definendo gli organici (dovrebbero essere tagliati almeno 12.500 posti di docente, secondo le previsioni della Finanziaria 2002, nonche' definita la riduzione dei posti che sara' determinata dalla riconduzione delle cattedre a 18 ore, secondo le previsione della Finanziaria 2003); si fissano i termini per l'annuale mobilita' del personale (ordinanza trasferimenti n. 5/2003 e termine di presentazione delle domande fissato al 18 febbraio per docenti, 25 febbraio per Ata); si chiudono le iscrizioni alle scuole per l'anno prossimo (25 gennaio termine ultimo) e si forniscono disposizioni per l'adozione dei libri di testo (giovedi' 16 gennaio si e' svolta una riunione tecnica con gli editori per la condivisione dei contenuti della circolare che fornira' le indicazioni operative). Quest'ultima operazione, rispetto alla riforma che e' in dirittura d'arrivo, risulta la piu' problematica. Per preparare nuovi libri di testo gli editori hanno infatti bisogno di certezze sui nuovi contenuti d'insegnamento, assieme a tempi congrui per preparare le nuove pubblicazioni. I contenuti delle discipline d'insegnamento sono ufficialmente noti da novembre (scuole elementare) e da Natale (scuola media). E' impensabile che possano essere approntati nuovi testi per settembre 2003, sapendo che debbono essere nelle scuole in aprile per l'adozione da parte degli insegnanti. Ma forse viene in soccorso la nuova scansione interna della scuola elementare disegnata dalla riforma (che prima era: 1ƒ ciclo per prima e seconda classe, 2ƒ ciclo per terza, quarta e quinta, cioe' 2+3, mentre ora e' 1+2+2). Ebbene, probabilmente sara' prevista l'adozione solo per la prima classe elementare (la seconda concludera' il 1ƒ ciclo del precedente ordinamento), per dar tempo anche per la preparazione degli altri cambiamenti connessi ai nuovi obiettivi specifici di apprendimento. ____________________________________________________________ GERMANIA ñ Meta straordinaria per gite scolastiche Ad Amburgo e Lubecca sulle tracce della ìLega anseaticaî, oppure lungo il Reno per fare un'escursione in battello, scoprire antichi castelli e visitare Colonia e il suo grandioso duomo, patrimonio culturale dell'umanita' UNESCO. http://www.vacanzeingermania.com ____________________________________________________________ 4. Standardizzazione o personalizzazione dei programmi: due linee nella maggioranza? Standardizzazione o personalizzazione dei programmi scolastici? Le ìIndicazioni nazionaliî finora rese note ( www.istruzione.it sezione ìUna scuola per crescereî) - insieme agli ormai non pochi elementi di elaborazione teorica prodotti nel corso del 2002 - ripropongono il dilemma (che verra' sviluppato nel numero di febbraio di Tuttoscuola). E' un fatto che le premesse delle ìIndicazioni nazionaliî mettono l'accento sulla personalizzazione dei piani di studio e sulla acquisizione personale delle competenze. La mediazione individuale del rapporto tra conoscenze, abilita' e capacita' - si sostiene nei documenti ministeriali - e' talmente peculiare e personale da non poter essere oggetto di valutazione esterna e oggettiva, ma soltanto di valutazione dei docenti che hanno seguito gli allievi e predisposto per ciascuno di essi il PSP (Piano di Studio Personalizzato). A fronte di questa radicale personalizzazione dei percorsi si pone pero' l'oggettivita' e impersonalita' degli ìobiettivi specifici di apprendimentoî (elenchi di conoscenze e abilita'), obbligatori per l'istituzione (per la quale costituiscono ìlivelli essenziali di prestazioneî), ma non per gli allievi e neppure per gli insegnanti, che devono ìtradurliî in obiettivi formativi individualizzati. Come si uscira' da questa contraddizione? All'interno della maggioranza di governo AN tende a porre l'accento sugli ìobiettivi specificiî, intendendoli come standard per gli allievi (vedi le recenti polemiche sui programmi di italiano e storia). Forza Italia, o comunque il ministro Moratti e il sottosegretario Aprea, sembrano invece piu' orientati a privilegiare le competenze personali, non valutabili con criteri impersonali, oggettivi. Urge chiarimento, anche rispetto alla promessa elettorale di ìsburocratizzareî la funzione docente. 5. Lo stato giuridico dei docenti: decide il Parlamento o il contratto? In futuro il rapporto di lavoro dei docenti potrebbe essere deciso per legge. L'ipotesi, gia' contenuta nel programma di Governo, potrebbe prendere corpo tra breve, mediante l'inserimento di una specifica norma all'interno del disegno di legge di riforma, attualmente in discussione alla Camera. La proposta non verrebbe dal ministro Moratti, ma da esponenti della maggioranza che tradurrebbero in atto un suggerimento della commissione ministeriale per la definizione del codice deontologico degli insegnanti. La commissione, di cui fa parte anche il cardinale Tonini, ha consegnato al ministro i risultati dei propri lavori, proponendo - a quanto sembra - due interventi: la costituzione di un apposito organismo nazionale che definisca il codice deontologico dei docenti e, appunto, una legge che definisca lo stato giuridico degli insegnanti. Il tutto da verificare con un'ampia consultazione della categoria e con l'apertura di un apposito forum telematico di discussione. Sulla proposta di legge per definire lo stato giuridico sembra che qualche parlamentare di maggioranza non voglia attendere a lungo, e si prepari a presentare un emendamento da inserire nel disegno di legge Moratti. Non sara' facile pero' ottenere il consenso di tutti i gruppi di maggioranza per quest'iniziativa, che ha anche il sapore di sfida a tutto il mondo sindacale, e non solo a quello del comparto scuola. Infatti, la privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, compresi gli insegnanti, affida oggi alla contrattazione la competenza nel definire quasi tutti i contenuti del rapporto di lavoro (funzioni, orari di servizio, retribuzione, carriera, regime delle assenze, formazione, ecc.). Una legge di stato giuridico andrebbe a sottrarre alla contrattazione molte di queste materie, riducendo il contratto a interventi secondari di completamento. Quello che si sta definendo in questi giorni tra Aran e sindacati scuola potrebbe dunque essere l'ultimo contratto dai contenuti ìfortiî. Se cadesse la roccaforte del rapporto di lavoro contrattato dalle organizzazioni sindacali e dall'Aran, che opera in una condizione di terzieta' rispetto al Governo, non solo la contrattazione nel comparto scuola si ridurrebbe a poca cosa, ma tutto il movimento sindacale subirebbe un ridimensionamento del proprio ruolo. E i sindacati, c'e' da scommetterci, non staranno a guardare. ____________________________________________________________ UN VIAGGIO LUNGO TREMILA ANNI Time Elevator Roma, primo esempio in Italia di motion theatre e di viaggio virtuale attraverso il tempo e la storia. 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Il test ricavabile dall'analisi del lavoro di queste istituzioni sperimentali, come si sa, non e' quantitativamente molto rilevante, ma puo' di certo suggerire indicazioni utili in vista della riforma generalizzata. Nel frattempo, dai dati forniti all'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_86-1.doc ), risulta confermata la fotografia complessiva degli istituti sperimentali. Eccola. Sono 173 le istituzioni scolastiche statali coinvolte e 78 quelle paritarie. Ad esse fanno capo 765 scuole che praticano la ricerca innovativa: 364 scuole dell'infanzia (297 sperimentano anche l'anticipo) e 401 scuole elementari (326 con l'anticipo). Le classi prime di elementare nelle quali si pratica la sperimentazione sono 758; le sezioni dell'infanzia 814, con un coinvolgimento complessivo di 32.471 bambini. I bambini e gli alunni ammessi alla frequenza anticipata (non era consentito istituire nuove classi per accogliere tutte le domande) sono 2.687, di cui 1.156 nella scuola dell'infanzia e 1.531 nella prima classe elementare. 7. Dirigenti scolastici: un concorso senza selezione? Scade il 20 gennaio il termine per la presentazione delle domande di partecipazione al corso-concorso per dirigenti scolastici riservato ai presidi incaricati con almeno un triennio di incarico. Appare sempre piu' probabile che tutto si risolva in un concorso quasi pro-forma: i candidati sono in numero complessivo quasi pari (in alcune regioni di meno) ai 1.500 posti a concorso, piu' una maggiorazione del numero dei ìtriennalistiî da ammettere ai corsi di formazione che andrebbe calcolata per ciascuna regione e per ciascun settore formativo. Gli incarichi di presidenza conferiti nell'anno in corso sono 2.020 (dati ufficiosi MIUR), ma e' bene precisare che vi sono compresi anche incarichi conferiti per la prima o per la seconda volta quest'anno e che pongono quindi alcuni incaricati fuori dal triennio richiesto. La difforme situazione posti-incarichi nelle regioni fa si' che vi siano situazioni di possibile carenza di candidati in alcune regioni a fronte di eccedenza in altre, con conseguente necessita' di selezione. Un esempio per tutti: in Emilia-Romagna risultano attualmente 119 incarichi conferiti, di cui 89 nelle istituzioni di base e 30 in quelle superiori. Se si riscontra la tabella dei posti a concorso, si puo' rilevare che in Emilia sono a bando 67 posti (cioe' 52 in meno di quelli coperti da incarico), di cui 47 nelle istituzioni di base (42 di meno) e 20 in quelle superiori (10 in meno). Per rimediare al rischio di eccedenza di candidati da una parte, a fronte di eccedenza di posti in altra, l'Associazione nazionale presidi e le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al ministro Moratti per individuare modalita' operative tali da favorire il conseguimento della nomina a dirigente scolastico al maggior numero possibile di partecipanti. Nel frattempo si aprono piu' fronti ìcaldiî. I presidi incaricati che solo per qualche mese non hanno maturato il diritto alla partecipazione hanno impugnato il bando o minacciano di impugnare le eventuali esclusioni dal concorso; la platea dei docenti laureati che hanno maturato i sette anni di servizio reclama invece, minacciando di impugnare il bando di concorso riservato, che si proceda subito anche per l'ordinario. Speriamo che non sia ancora una volta il giudice amministrativo o civile a doversi sostituire all'amministrazione. ____________________________________________________________ GROTTE DI CASTELLANA: PACCHETTO TURISTICO-DIDATTICO 2003 Presso le Grotte di Castellana e' possibile vivere un'esperienza culturale nello spazio e nel tempo. A 60 mt. di profondita', nel grandioso complesso carsico ed in superficie, presso il Museo Speleologico, l'Osservatorio Astronomico, ed il Parco dei Dinosauri. http://www.grottedicastellana.it ____________________________________________________________ 8. Primi effetti della Finanziaria: in arrivo stipendi piu' pesanti Quanti soldi in piu' di stipendio netto si ritroveranno lunedi' 27 nella busta paga i dipendenti della scuola? La nuova Irpef, prevista dalla legge 289/2002 (Finanziaria 2003), trovera' infatti applicazione gia' nei cedolini di gennaio, con benefici piu' consistenti per i redditi piu' bassi. Gli aumenti netti mensili oscilleranno tra i 20 e i 40 euro per il personale ausiliario, tra i 20 e i 25 euro per i docenti dell'elementare, tra i 15 e i 26 euro per quelli della scuola media e tra i 10 e i 26 per i prof della secondaria superiore. Gli aumenti dipendono anche dalle posizioni di anzianita', ma non sono omogenei all'interno della carriera, perche' il nuovo sistema di Irpef, oltre a modificare gli scaglioni di reddito, si avvale di una nuova e complessa procedura di calcolo che non si armonizza pienamente con il sistema precedente. Tuttoscuola ha elaborato gia' nei mesi scorsi le nuove tabelle categoria per categoria, comparando i nuovi netti mensili con quelli in godimento fino al dicembre scorso. Le riproponiamo ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_86-2.doc ). Gli aumenti della nuova Irpef sono pero' gia' stati in buona parte assorbiti dall'inflazione (tasso effettivo 2002 pari al 2,6% annuo). Il potere d'acquisto degli stipendi, secondo le varie posizioni in godimento, grazie alla nuova Irpef, e' salvaguardato solamente per le prime posizioni stipendiali dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi. Le tabelle sono destinate a cambiare nuovamente tra pochi mesi, perche' l'accordo per il nuovo contratto e' dato per imminente. Gli aumenti contrattuali minimi previsti (stimati mediamente in poco piu' di 100 euro lordi al mese, cioe' 70-75 netti) potranno pero' entrare in busta paga non prima di aprile. 9. Effetto referendum non ammessi: la parita' si rafforza La Corte costituzionale nei giorni scorsi si e' pronunciata sulla richiesta di ammissibilita' di sei referendum abrogativi, fra cui quello dell'art. 18 della legge 300/1970 (statuto dei lavori) e della legge 62/2000 (parita' scolastica). Come noto, la prima richiesta e' stata ammessa e vi sara' pertanto il referendum per l'abrogazione del vecchio art. 18 (che e' rimasto intatto dopo contrasti, polemiche e scioperi dell'anno scorso). E' stata invece giudicata non ammissibile la richiesta per il referendum contro la parita' scolastica, che, dopo decenni di rinvii e di contrasti, tre anni fa e' stata tradotta in legge per iniziativa dell'Ulivo con l'appoggio trasversale dei partiti dell'(allora) opposizione. La non ammissibilita' del referendum per l'abrogazione della legge sembra stia producendo l'effetto opposto a quello desiderato dai promotori, cioe' il rafforzamento delle posizioni per la parita'. La decisione della Corte ha infatti il valore di una conferma di legittimita' e di valore della legge; anzi, ne sembra rafforzare le finalita' e lo sviluppo. Le scuole cattoliche, sollevate dal timore per un referendum che si sarebbe prospettato come una guerra di religione, non hanno perso tempo per ribadire in un loro comunicato ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_86-3.doc ) tutte le ragioni per vedere attuate le aspettative per rafforzare e sviluppare l'attuale legge, in vista del conseguimento di una piena parita' giuridica ed economica di tutte le istituzioni scolastiche che costituiscono l'attuale sistema nazionale scolastico. Duro e' stato invece il commento dei Cobas, uno dei soggetti promotori della richiesta di referendum, che hanno parlato di ìgravissima, intollerabile, inaudita, ma soprattutto repressiva decisione della Corteî. Nel numero di Tuttoscuola in edicola: - Riforma: il puzzle dei programmi. Viaggio nei principali contenuti di insegnamento. Le novita' su orari e discipline. - L'oggettivita' degli storici: mito, ideale o compito possibile? - Cosi' cambieranno le superiori: prime ipotesi sul nuovo ciclo secondario. - Devolution a scuola: chi paga? - Sissini-precari, la vera storia. - La scuola puo' fare a meno dei classici? - Il nuovo sistema del Miur per la formazione. Nelle principali edicole (o richiedere telefonando allo 06 6830.7851) RIPRODUZIONE RISERVATA Per iscrivere un'altra persona o per rimuoverti da questa newsletter vai all'indirizzo: http://www.tuttoscuola.com Per commenti, informazioni o suggerimenti: redazione at tuttoscuola.com Per consultare i numeri arretrati di "TuttoscuolaNEWS": http://www.tuttoscuola.com Chi Ë interessato a ricevere anche la newsletter dell'ANP (Associazione Nazionale Presidi e Direttori didattici) puo' iscriversi dal sito www.anp.it ************************************************************ Editoriale Tuttoscuola srl Via della Scrofa, 39 - 00186 Roma, Italia Tel. 06.6830.7851 - 06.6880.2163 Fax 06.6880.2728 Email: tuttoscuola at tuttoscuola.com
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