educazione alla pace e saggio breve: una esercitazione per l'esame di Stato
- Subject: educazione alla pace e saggio breve: una esercitazione per l'esame di Stato
- From: "Maria Teresa Tarallo" <mt.tarallo at tin.it>
- Date: Thu, 9 Jan 2003 11:42:10 +0100
- Organization: Aifo
Ciao a tutti, come proposta di educazione alla pace e spunto di riflessione vi invio questa esercitazione per l'esame di Stato che ho svolto in due quinte classi di un istituto tecnico. L'obiettivo didattico è quello di esercitare gli studenti nella realizzazione del "saggio breve", ossia in una delle tipologie di prova scritta prevista per l'esame di Stato. Riporto fedelemente la "traccia" proposta agli studenti. Cordiali saluti Maria Teresa Tarallo Taranto
--- TRACCIA --- Sviluppa l’argomento informa di saggio breve (non superare le 4 o 5 colonne di metà di foglio protocollo) utilizzando i documenti che lo corredano. Su questa base svolgi, argomentandola, la tua trattazione dando al saggio un titolo coerente. Ipotizzane una destinazione editoriale (rivista specialistica, fascicolo scolastico di ricerca e documentazione, rassegna di argomento culturale, altro). Puoi suddividere i testo in paragrafi, con relativo titolo. Testimonianze sulla Prima Guerra mondiale "Tutta l'Italia aveva vent'anni per combattere, per vincere, per vivere, per morire. Non per morire. Abbattuto con una palla nella testa, il fante non credeva di morire: credeva di entrare in una vita più vasta". Gabriele D’Annunzio
"Il generale Leone ordina ad un caporale a sfidare il pericolo e ad affacciarsi sulla trincea: ""Bravo!", gridò il generale."Ora puoi scendere". Dalla trincea nemica partì un colpo isolato. Il caporale si rovesciò indietro e cadde su di noi. Io mi curvai su di lui. La palla lo aveva colpito alla sommità del petto. Il sangue gli usciva dalla bocca. Gli occhi chiusi, il respiro affannoso, mormorava: "Non è niente, signor tenente". Anche il generale si curvò. I soldati lo guardavano, con odio. "E' un eroe, commentò il generale. "Un vero eroe". Quando il generale si drizzò, i suoi occhi si incontrarono con i miei. Fu un attimo. In quell'istante , mi ricordai d'aver visto quegli stessi occhi, freddi e roteanti, al manicomio della mia città, durante una visita che ci aveva fatto fare il nostro professore di medicina legale." Emilio Lussu, "Un anno sull'altipiano"
"Credi, mamma, che combattiamo contro la razzaccia più iniqua e barbara del mondo, e nessuna guerra potrebbe essere più santa di quella che abbiamo intrapreso per abbatterla per sempre e senza pietà." Ad un amico scrive: "Ti spedirò alcune teste di austriaci come campione senza valore. Quanti austriaci si vedono volare per aria come fuscelli!" Lettera alla madre di Giosuè Borsi (giovane scrittore, impegnato al fronte come militare durante la prima guerra mondiale).
"Hanno abdicato di fronte alla follia collettiva, la loro debolezza ha dimostrato assai bene che essi non avevano carattere". Romain Rolland (a proposito degli intellettuali che sostennero la prima guerra mondiale)
"Ditegli che la guerra per il popolo significa aumento stragrande di miseria, significa fame, significa morte, e null'altro. La guerra è ingiusta, perché è voluta da una minoranza di uomini i quali, profittando della ignoranza della grande massa del popolo, si sono impadroniti di tutte le forze per poter soggiogare, comandare e massacrare; che chi fa la guerra è il popolo, i lavoratori, loro che hanno le mani callose e che sono questi che muoiono, sono essi i sacrificati, mentre gli altri, i ricchi, riescono a mettersi al sicuro". Lettera censurata (raccolte nel libro di E. Forcella e A. Monticone "Plotone di esecuzione", Laterza) scritta il 14 agosto 1917 da un soldato di Viterbo 21enne del 9' artiglieria da fortezza, condannato a 1 anno e 10 mesi di reclusione militare per insubordinazione e lettera denigratoria. La lettera era stata scritta al padre.
"Date denaro per la vittoria: la vittoria è la pace" Dal manifesto murale del governo in cui si invita gli italiani a sottoscrivere un prestito di guerra.
"Quando è l'ora di marciare molti non sanno che il nemico marcia alla loro testa". Bertolt Brecht
"Il nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all'interno della nostra propria, unica, personale esistenza, un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all'uomo". Hermann Hesse (scrittore tedesco)
San Martino del Carso Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti che mi corrispondevano non è rimasto neppure tanto Ma nel cuore nessuna croce manca E' il mio cuore il paese più straziato. Giuseppe Ungaretti |
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