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TuttoscuolaNEWS n. 84
- Subject: TuttoscuolaNEWS n. 84
- From: Tuttoscuola <mailing at tuttoscuola.com>
- Date: Mon, 6 Jan 2003 11:24:58 +0100
Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola. La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per insegnanti, genitori e studenti. http://www.tuttoscuola.com ************************************************************ N. 84, 6 gennaio 2003 SOMMARIO 1. Scuola e Handicap/1: cosa bolle in pentola 2. Scuola e Handicap/2: 2003, anno europeo dei disabili 3. Scuola e Handicap/3: un decennio di integrazione 4. Iscrizioni: le opzioni per i 2 milioni di famiglie interessate 5. Se arriva l'obbligo di frequenza anti-occupazione studentesca 6. Intesa tra MIUR e Legambiente: e' disgelo? 7. Collaboratori scolastici: l'invasione di campo del Parlamento 8. La festa del tricolore di Reggio Emilia 9. La scuola in Europa/1: Francia, la nouvelle vague delle cattoliche 10. La scuola in Europa/2: Spagna, qualita' nell'educazione 1. Scuola e Handicap/1: cosa bolle in pentola Sostegno all'handicap a rischio proprio nel 2003, anno europeo dei disabili? C'e' chi ha agitato questo spauracchio riferendosi alla Finanziaria appena approvata dal Parlamento. L'art. 35 c.7 ha rivisto le regole per l'attivazione dei posti di sostegno in deroga e ha affidato la ridefinizione dei criteri per l'individuazione degli alunni portatori di handicap a un decreto da emanare entro la fine di febbraio. Nell'anno in corso il numero complessivo degli insegnanti di sostegno ha raggiunto il livello record di 74 mila unita', con quasi 26 mila docenti nominati in deroga al rapporto insegnanti/alunni stabilito dalla legge n.449/97. Un'incidenza di docenti in deroga che il MIUR ha ritenuto eccessiva, e da qui l'intervento previsto in Finanziaria. C'e' da augurarsi che, proprio nell'anno dei disabili, nel tentativo di arginare un incremento incontrollato dei docenti di sostegno, non si assumano decisioni tali da rendere difficoltosa la piena integrazione che negli ultimi anni la scuola italiana, piu' di altri paesi, e' riuscita a garantire. 2. Scuola e Handicap/2: 2003, anno europeo dei disabili In effetti, rispetto alla maggioranza degli altri Paesi europei, l'Italia da anni ha realizzato pressoche' completamente l'integrazione dei bambini e dei giovani disabili, mediante il diretto inserimento nelle strutture scolastiche normali. Cio' non vuol dire che siano anche state predisposte in maniera generalizzata le condizioni e le strutture adatte a mettere gli studenti disabili in grado di frequentare al meglio le aule scolastiche. Allo stato dell'integrazione nelle scuole italiane il mensile ìTuttoscuolaî dedichera' un ampio speciale nel numero di febbraio. Le politiche educative di integrazione generalizzata nella scuola dell'obbligo sono state definite in Italia con i provvedimenti legislativi n. 360 del '76 e n. 517 del '77. La legge quadro n. 104 del 1992 per l'assistenza, l'integrazione e i diritti della persona handicappata ha definito le regole per la piena integrazione nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado e nelle universita'. La legge quadro ha determinato tra l'altro un notevole incremento del numero dei disabili inseriti e dei relativi posti di sostegno anche nella scuola secondaria superiore, per aver voluto assicurare un rapporto docente-alunno pari a quello previsto per i gradi inferiori, con un minor numero di alunni nelle classi in cui i giovani disabili si trovano inseriti. La legge ha previsto inoltre la formazione specialistica per i docenti utilizzati in attivita' di sostegno. L'obiettivo di innalzare sempre di piu' l'integrazione e' sentito anche a livello europeo. Il Consiglio dell'Unione europea ha dichiarato (con decisione n. 2001/903/CE) il 2003 anno europeo dei disabili, impegnando al meglio tutti i Paesi membri a realizzare interventi per la piena integrazione dei disabili nella societa'. In campo scolastico gli obiettivi dell'anno europeo dei disabili ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_84-1.doc ) sono di due livelli: - parita' di trattamento dei bambini e dei giovani disabili nell'insegnamento, - cooperazione degli insegnanti di sostegno a livello europeo. Anche l'Italia, come paese membro, e' impegnata a realizzare in tutti i campi gli obiettivi di questa che non deve essere solamente una celebrazione. 3. Scuola e Handicap/3: un decennio di integrazione Le polemiche di questi mesi sui possibili tagli agli organici degli insegnanti di sostegno e le controaccuse del Ministero dell'Istruzione per un presunto uso disinvolto delle certificazioni per il riconoscimento della condizione di disabilita' degli alunni ai fini dell'inserimento scolastico assistito, non inficiano certamente il risultato ampiamente positivo del costante aumento di inserimento di alunni portatori di handicap nelle strutture scolastiche ìnormaliî. Tra il 1989 e il 2000, in oltre un decennio di vita scolastica, l'inserimento di bambini e di giovani disabili nelle scuole di ogni ordine e grado e' cresciuto costantemente, segno non solo della fiducia nei riguardi degli interventi della scuola, ma soprattutto della consapevolezza del diritto dei portatori di handicap all'integrazione e al recupero. Pur in presenza di un decremento continuo della popolazione scolastica, i disabili inseriti sono passati da 112 mila nell'89 a 130 mila nel 99 ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_84-2.doc ), con un aumento di oltre 18 mila unita' (+ 16%). Il dato quantitativo non e' certamente prova anche della qualita' degli interventi, ma e' indubbiamente segno che la scelta dell'Italia per l'integrazione e il recupero all'interno delle normali strutture scolastiche, senza separare gli interventi riabilitativi, e' fortemente condivisa dalla gente. Tra l'89 e il 2000 il quoziente di inserimento per ogni 100 alunni presenti e' passato da 1,17 su 100 a 1,56, con incremento percentuale del 33%. Il dato piu' vistoso e' quello degli istituti di istruzione secondaria superiore che nell'anno scolastico 89/90 avevano fatto registrare un quoziente di inserimento dello 0,11 su 100 e che, nel 99/2000, hanno raggiunto lo 0,90, dovuto alle politiche di integrazione generalizzata previste dalla legge quadro 104/92. In valori assoluti i disabili inseriti negli istituti superiori sono passati da 3.071 nell'89/90 a 21.330 nel 99/00 (pari a + 595%), a fronte degli oltre 40 mila che frequentano le medie. Se, dunque, il dato quantitativo degli inserimenti e' in crescita, occorre ora garantire, come richiama la decisione del Consiglio dell'UE per l'anno dei disabili, ìpari trattamento nell'insegnamento, in modo da favorire e sostenere la loro piena integrazione nella societa'î. ____________________________________________________________ GERMANIA ñ Meta straordinaria per gite scolastiche A Berlino, protagonista della storia contemporanea europea e del crollo della cortina di ferro, a Monaco per visitare il famoso Museo della scienza e della tecnica ìDeutsches Museumî, oppure a Dresda con il suo centro storico barocco. http://www.vacanzeingermania.com ____________________________________________________________ 4. Iscrizioni: le opzioni per i 2 milioni di famiglie interessate Entro il 25 gennaio 1.948.000 famiglie sono chiamate a scegliere una nuova scuola per i propri figli. Dal conteggio vanno sottratte pero' le 221 mila famiglie che hanno i propri figli attualmente in quinta elementare all'interno di istituti comprensivi (ossia istituti che comprendono sia una scuola elementare che una scuola media), che non dovranno far nulla perche' l'iscrizione viene fatta d'ufficio; se pero' vogliono scegliere un'altra scuola media, dovranno chiedere il nulla-osta. Chi iscrive i propri figli in una nuova scuola ha diritto a diverse opzioni. Un ampio vademecum per le iscrizioni e' on line sul sito di Tuttoscuola ( http://www.tuttoscuola.com ), con dati statistici e tutte le informazioni su costi, orari e regole da conoscere. Qui ne sono riepilogate per argomento alcune. RELIGIONE Gli studenti debbono scegliere se avvalersi o meno dell'insegnamento della religione cattolica (la scuola mette a disposizione un modulo apposito), optando, in caso negativo, per attivita' alternative o studio libero (nelle superiori). ORARI Per la scuola dell'infanzia statale l'iscrizione comporta la normale frequenza per l'intera giornata (otto ore con sabato chiuso). Le famiglie possono tuttavia chiedere solo il turno antimeridiano. La futura scuola dell'infanzia, attualmente in fase di sperimentazione, prevede quattro possibilita' di scelta di orario delle attivita' scolastiche: difficile prevedere ora che questa opzione possa essere fatta gia' per il prossimo settembre. Per la scuola elementare, laddove viene organizzato, le famiglie possono chiedere il tempo pieno (otto ore al giorno con sabato chiuso e mensa a scuola) al posto del normale orario con alcuni rientri pomeridiani e senza obbligo di mensa. Per la scuola media, laddove viene organizzato, le famiglie possono chiedere il tempo prolungato al posto del normale orario di 30 ore settimanali (tutte al mattino) ed eventualmente la seconda lingua straniera (con eventuale rientro pomeridiano). INDIRIZZI Negli istituti superiori, dove l'offerta e' ampia e varia, la scelta puo' avvenire tra diversi indirizzi, ponendo tuttavia attenzione, come ha ricordato il Ministero nella circolare per le iscrizioni, che, a seguito della riforma imminente, taluni indirizzi troppo particolari potrebbero rischiare di andare fuori ordinamento e di non avere quindi un futuro assicurato ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_84-4.doc ). 5. Se arriva l'obbligo di frequenza anti-occupazione studentesca Tra le novita' delle ìIndicazioni nazionaliî per la scuola media, pubblicate alla vigilia di Natale dal MIUR ( www.istruzione.it ) c'e' quella dell'obbligo minimo di frequenza delle lezioni da parte degli studenti, quantificato in 825 ore annue ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_84-3.doc ). Qualcuno l'ha confuso con l'orario annuale obbligatorio delle lezioni, cioe' quello che le scuole sono tenute in ogni caso a organizzare, che viene invece quantificato in 900 ore complessive (90 in meno rispetto all'orario obbligatorio attuale, v. TuttoscuolaNEWS n.83). Le 825 ore (che consentono quindi un massimo di 75 ore di assenza all'anno, cioe' non oltre 15 giorni complessivi) sono invece il tempo minimo di frequenza che ciascun studente deve garantire. Come dire che, qualora quel minimo fosse prescrittivo, per chi non lo raggiunge l'anno scolastico potrebbe essere considerato d'ufficio non valido, indipendentemente - sembra di capire - dal profitto scolastico. La quantita' minima di frequenza non e' una novita' assoluta per la scuola italiana. Non mancano infatti in anni molto lontani talune esperienze di questo tipo. Quale lo scopo? Quest'obbligo minimo di frequenza potrebbe rappresentare un deterrente in qualche area del Paese per contenere la dispersione scolastica, che si identifica anche in una frequenza saltuaria delle lezioni. Ma l'indicazione potrebbe preludere a una scelta analoga anche per la scuola secondaria superiore, per arginare - chissa' - il fenomeno delle occupazioni. Si sa che da molti anni in Italia, indipendentemente dal ministro di turno (di sinistra, di centro o di destra) in autunno, come frutto di stagione, matura l'occupazione degli studenti. I motivi (o i pretesti) sono tanti, viste le numerose situazioni critiche del sistema scolastico, e non mancano mai sostegni del mondo politico o sindacale. Che non si stia ora pensando, come antidoto, all'obbligo anti-occupazione? ____________________________________________________________ FACCIAMO UN GIORNALE La prima guida al giornalismo scolastico. Un manuale per studenti, insegnanti e apprendisti comunicatori. 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Legambiente sara' di fatto rappresentata da una sua organizzazione specializzata, l'îAssociazione professionale Legambiente Scuola e Formazioneî. E' interessante notare che questa organizzazione non ha lesinato critiche, anche assai dure, al ministro Moratti, riportate nei dieci numeri finora pubblicati nella newsletter mensile ìScuolambiente newsî ( www.legambiente.com/canale6/scuola ). Siamo forse in presenza di un piccolo (ma significativo) segnale di disgelo tra i ìmovimentiî, o almeno alcuni di essi, e il ministro Moratti? Forse e' proprio sulla concretezza dei problemi e delle cose da fare che si puo' avviare un dialogo, che puo' rivelarsi certamente utile per la scuola. Intanto l'Ulivo svolgera' sabato 11 a Bologna un'assemblea nazionale sulla scuola, nella quale verranno lanciate ''proposte concrete da porre sul tavolo del dibattito politico e istituzionale''. 7. Collaboratori scolastici: l'invasione di campo del Parlamento Il Parlamento e' sovrano nella determinazione delle leggi, ma non sempre rispetta ruoli e competenze delle parti sociali. La legge Finanziaria 2003 lo testimonia, ai danni della scuola. Ci riferiamo alle modifiche di funzioni dei collaboratori scolastici, introdotte dall'art. 35, comma 3 secondo cui ìRientrano tra le funzioni dei collaboratori scolastici l'accoglienza e la sorveglianza degli alunni e l'ordinaria vigilanza e assistenza agli alunni durante la consumazione del pasto nelle mense scolasticheî. Nel merito si puo' anche convenire, ma nel metodo, in base a quel che dicono i sindacati di categoria, proprio no, perche' si tratta di materia contrattuale, rimessa esclusivamente alle decisioni delle parti che contrattano. Il Parlamento si e' sostituito dunque alla contrattazione tra Aran e rappresentanti dei lavoratori. A dire il vero non e' la prima volta che capita, ma sembrava che le invasioni di campo fossero finite, tant'e' che in occasione della legge 53/2000 sui congedi parentali (materia per eccellenza rimessa alla contrattazione) il Parlamento, dopo varie modifiche sulle assenze per maternita' e paternita', aveva previsto nell'occasione una norma di salvaguardia che comunque faceva salve le condizioni di miglior favore decise dai contratti nazionali: affermazione della sovranita' del Parlamento e rispetto della contrattazione. Questa volta no. 8. La festa del tricolore di Reggio Emilia Il 7 gennaio a Reggio Emilia, come e' ormai tradizione, si svolgono numerose celebrazioni per l'anniversario della nascita del tricolore (7 gennaio 1797), e le scuole saranno protagoniste. Nella storica sala dove, su proposta di Giuseppe Compagnoni di Lugo, i rappresentanti emiliani (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio) adottarono il tricolore per la Repubblica Cispadana, verra' consegnata a diverse scuole reggiane la bandiera italiana e quella europea. In considerazione della coincidenza dell'anno europeo dei disabili, una bandiera verra' consegnata al Centro Romagnoli per la riabilitazione di bambini e alunni non vedenti o con gravi minorazioni visive, funzionante presso l'Istituto Garibaldi. A tutti i sindaci della provincia verra' invece consegnata copia del primo tricolore. Il sindaco di Reggio ha invitato il presidente della Repubblica Ciampi a presenziare l'anno prossimo alle celebrazioni che potrebbero coincidere con la festa nazionale del tricolore che il presidente ha proposto nei giorni scorsi. Vi e' stato un ampio consenso a questa proposta di Ciampi, anche se non sono mancate alcune prese di distanza da parte soprattutto di esponenti della Lega che hanno liquidato l'idea della giornata nazionale del tricolore come ìoccasione per un semplice giorno di vacanza scolastica in piu'î. ____________________________________________________________ TEORIA E PRATICA DELLA COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE LIBRO + CD-ROM a cura di Caterina Cangia'. Come progettare e realizzare un prodotto multimediale. I modelli teorici, gli impatti a livello cognitivo ed emotivo. Con schede e slides pronte per lezioni e presentazioni. Gia' adottato in molti Licei della Comunicazione. Per maggiori informazioni: http://www.tuttoscuola.com ____________________________________________________________ 9. La scuola in Europa/1: Francia, la nouvelle vague delle cattoliche La svolta di un rinnovamento pedagogico, didattico e organizzativo, formalmente deliberata un anno fa dalle organizzazioni rappresentative delle scuole cattoliche francesi, comincia ora a dare i primi frutti: ìLe Monde de l'educationî di dicembre ( www.lemonde/mde ) dedica un ampio dossier alla decisione delle scuole private cattoliche francesi di cambiare il proprio modo di impostare la didattica. Le principali innovazioni, non lontane da analoghe iniziative avviate in Italia (da noi, in prevalenza, nelle scuole statali), riguardano la maggiore flessibilita' degli orari, col superamento del tradizionale orario giornaliero e settimanale, la modularizzazione e la maggiore individualizzazione dei percorsi, un maggiore grado di interdisciplinarita' a tutti i livelli. Le ragioni che hanno indotto le scuole cattoliche francesi, frequentate dal 19% della popolazione scolastica complessiva (in Italia non si arriva al 10% fra scuole cattoliche e laiche), ad imboccare con decisione la strada di un forte rinnovamento pedagogico e didattico vanno individuate, secondo l'autorevole mensile francese, nell'esigenza di evitare la ìbanalizzazioneî, vale a dire l'appiattimento delle scuole private cattoliche sul modello delle scuole pubbliche, piu' rigido e uniforme. Alla base della decisione non sta dunque una ragione di tipo confessionale (per esempio la ricerca di una piu' esplicita identita' religiosa), ma quella di rispondere meglio alla domanda sociale di un insegnamento piu' efficace e personalizzato. Non manca pero' chi teme una ìderiva privatisticaî delle scuole cattoliche, che in nome della qualita' e dell'efficacia potrebbero finire per trascurare o respingere gli allievi piu' fragili o meno motivati, provenienti in genere da famiglie socialmente svantaggiate o di recente immigrazione. 10. La scuola in Europa/2: Spagna, qualita' nell'educazione A fine dicembre il Parlamento spagnolo ha approvato in via definitiva, dopo mesi di intenso dibattito, una nuova legge quadro (ìley organicaî) che riordina il sistema educativo nazionale. Si tratta della piu' importante riforma educativa varata dal governo Aznar, che finora si era limitato a gestire la grande riforma di sistema (LOGSE) introdotta dal socialista Felipe Gonzales nel 1990. Gli obiettivi della nuova ìlegge sulla qualita' dell'educazioneî sono i seguenti: - prevenire e combattere la dispersione, che tocca attualmente il 25% della popolazione studentesca; - migliorare il livello di formazione degli studenti soprattutto nelle materie di base; - ampliare la gamma delle opportunita' per tutti, garantendo il massimo grado di integrazione; - diffondere la cultura della valutazione; - migliorare le condizioni di esercizio della funzione docente. La novita' sono molte, ma quelle di maggior rilievo sono l'istituzione di un esame alla fine degli studi secondari (ìPrueba General de Bachilleratoî), da sostenere di fronte ad una commissione esterna, e l'inserimento nel secondo ciclo della scuola media (ìEducacion Secundaria Obligatoriaî, di durata quadriennale, dai 12 ai 16 anni), che la riforma del 1990 aveva unificato, di due (nel terzo anno) e poi tre ìitinerariî (nel quarto anno), con la possibilita' di uscire dalla scuola a 15 anni e di completare l'obbligo nei corsi biennali di formazione professionale iniziale. Al terzo anno gli allievi potranno scegliere tra due ìitinerariî: scientifico-umanistico o tecnologico; al quarto anno gli itinerari diventano tre: scientifico, umanistico e tecnologico. Nel prossimo numero pubblicheremo gli esiti del sondaggio su ìTuttoscuolaNEWSî svolto tra i lettori qualche settimana fa. 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